Nel Movimento cinque stelle,
6 deputati e quattro ex grillini hanno votato contro. Sono 13 i deputati di M5s
che hanno votato "no" alla risoluzione di maggioranza in Aula alla
Camera, a cui vanno aggiunti altri 9 deputati che non hanno preso parte al
voto. Emerge dai tabulati di Montecitorio. I "no" sono stati espressi
da Fabio Berardini, Pino Cabras, Andrea Colletti, Emanuela Corda, Jessica
Costanzo, Carlo Ugo De Girolamo, Francesco Forciniti, Paolo GIuliodori, Mara
Lapia, Alvise Maniero, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Andrea Vallascas.
Sono 16, invece, i deputati
di Forza Italia che non hanno preso parte al voto della risoluzione di maggioranza:
di questi Renato Brunetta e Renata Polverini lo avevano annunciato in Aula.
Risultano non aver preso parte al voto gli "azzurri" Antonio
Angelucci, Valentina Aprea, Michela Vittoria Brambilla, Renato Brunetta,
Pasquale Cannatelli, Roberto Caon, Guido Della Frera, Vincenzo Fasano, Marta
Fascina, Carlo Fatuzzo, Marzia Ferraioli, Lorena Milanato, Guido Pettarin,
Renata Polverini, Annaelsa Tartaglione, Simona Vietina.
Da pochi minuti il primo ministro ha finito di parlare al senato. È in corso la discussione.
Prima delle votazioni, il
presidente del consiglio aveva sottolineato che per cambiare l'Unione europea “è
decisivo ben altro percorso. L'Italia – ha dichiarato - si farà promotrice di
una proposta innovatrice per integrare il nuovo Mes nell'intera architettura
europea. Il modello a cui ispirarsi lo abbiamo già adottato, è il Next
Geeneration. Il governo – ha spiegato Conte - ha bisogno anche della massima
coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Ue. Il
confronto dialettico è segno di vitalità e ricchezza ma è senz'altro salutare
che sia fatto con spirito costruttivo e che non ci distragga dagli obiettivi.
Il premier, ha, poi, confermato la "forte determinazione per offrire il
giusto contributo critico a riforme in corso" e assicurato che "alla
conferenza dell'Unione l'Italia ha tutte le carte per incidere e giocare ruolo
da protagonista".
Il primo ministro si è, quindi, poi rivolto anche alle opposizioni. "Spesso – ha dichiarato - ho rivolto loro appelli e, in alcuni passaggi, ho trovato ascolto. Il tavolo del confronto rimane sempre aperto".
Intanto, dopo aver
protestato in aula alla Camera, indossando la maglietta "M5s Mes" i
deputati di Fratelli d'Italia, guidati dalla leader Giorgia Meloni, hanno inscenato
un flash mob davanti Montecitorio. È stata allestita una sorta di asta con
tanto di banditore a ricordare come, per Fdi la maggioranza, votando la riforma
del Mes mette all'asta l'Italia in cambio delle loro poltrone.
"Siamo qui a denunciare
l'ennesimo tradimento ai danni degli italiani – ha affermato Giorgia Meloni -
perpetrato soprattutto da M5s che nel suo programma prometteva lo smatellamento
del Mes e, invece, oggi vota una riforma che nel caso di accesso di uno Stato
al Fondo comporterebbe l'obbligo di ristrutturazione del debito che significa
far collassare le banche italiane che detengono titoli italiani e volatilizzare
miliardi di risparmi degli italiani.
È un tradimento indegno – ha
continuato Meloni - per chi aveva fatto promesse rivoluzionarie. Dalla sinistra
ce lo saremmo aspettato, speravamo che il M5s facesse un'altra scelta ma si
consegnano anche loro ai nemici dell'Italia che, pur di mantenere la propria
poltrona vendono e svendono dalla dignità ai risparmi degli italiani”.
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