“Siamo ancora nella fase più
critica e se a dicembre i comportamenti non saranno rigorosi, il rischio della
terza ondata è abbastanza certo".
È lapidario il ministro per
gli affari regionali, Francesco Boccia, contrario a spostamenti tra comuni nei
giorni di Natale, Santo Stefano e 1 gennaio, mentre il primo ministro, Giuseppe
Conte, ha aperto a tale ipotesi.
"Il Parlamento è
sovrano – ha continuato Boccia - e se il lo stesso deciderà, nella sua
interezza, di rimuovere i limiti fra i confini comunali rendendo tutto aperto,
chi lo farà ne risponderà davanti alle persone che, invece, chiedono rigore e
che noi intendiamo garantire.
Che questa discussione venga fuori all'improvviso – ha continuato il ministro Boccia - solo per tre giorni di festa nei quali abbiamo semplicemente applicato norme che sono in vigore da un mese e mezzo deve farci riflettere non poco sul tentativo di cercare sempre la scorciatoia, in un momento in cui l'unica strada maestra è garantire la protezione della salute e della vita delle persone".
Anche l’Istituto superiore
di sanità ha avvertito che in Italia il numero di nuovi casi di Covid "è
ancora significativo anche se in decrescita. Sarebbe, quindi, sbagliato – ha affermato
il presidente, Silvio Brusaferro - ridurre le restrizioni, comprese quelle
sulla mobilità.
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