martedì 31 gennaio 2012

...Brrrrrrrr... E' proprio il caso di dirlo

Facenzo zapping tra i siti internet, non si può rimanere indifferenti riguardo alcune notizie di cronaca che , ormai, la fanno da padrona in tutti i quotidiani nazionali ed esteri. Tra l’eccezionale ondata di gelo che sta circuendo la nostra penisola, con temperature ben al di sotto delle medie stagionali, e la ben nota tragedia della ‘’Concordia’’, quello che balza agli occhi sono le tante indiscrezioni e sul ruolo di un uomo, in questo caso del comandante Schettino, che fanno rabbrividire. Pare che non fosse lucido al momento del naufragio e che a portare la nave su quel fondale, a ridosso dell’Isola del Giglio, sia stato un miracolo.
Leggendo le dichiarazioni di questa mattina, rilasciate dall’ufficiale medico di bordo, un brivido gelido ha percorso la mia pelle. Così come la reazione dei gigliesi che chiedono, a gran voce, al capo della protezione civile nazionale, la rimozione della nave e del carburante, ancora assiepato al suo interno.
Intervistato da ‘’Il Mattino’’, l'ufficiale ricorda che Schettino sembrava “scosso e non più lucido. Personalmente – continua il medico - mi ha molto sorpreso vedere Schettino in borghese sul molo verso mezzanotte e mezzo. In più, quando ho sentito dai telegiornali che aveva avuto il tempo di prendere effetti personali nella sua cabina e anche un computer, e finanche di scivolare sfortunatamente in una scialuppa, beh, è stato il massimo”.
Parole che pongono, ancora di più, decine di interrogativi in chi spera che questa vicenda venga chiarita al più presto.

giovedì 26 gennaio 2012

...Per non dimenticare

Domani, venerdì 27 gennaio, si celebra il giorno della memoria per non dimenticare uno degli avvenimenti più atroci della storia. Un surplus di manifestazioni e iniziative che portano alla mente la liberazione di Auschwitz dai tedeschi. L'immagine di quel cancello con la scritta ''Arbeit macht frei'', ossia "Il lavoro rende liberi'', è rimasta indelebile nella memoria di chi ha vissuto quei tragici momenti. 
Auschwitz era considerata la città della morte. Un'area, composta da diversi campi, Birkenau e Monowitz, ed estesa per decine di chilometri. All'interno, erano state create camere a gas e forni crematori, ma anche baracche dove i prigionieri lavoravano e soffrivano prima di venire avviati alla morte. 
Gli ebrei arrivavano in treni merci e, dopo essere arrivati sulla cosiddetta ''Judenrampe'' (la rampa dei giudei) subivano una selezione che li portava quasi tutti direttamente alle ''docce'' (le famigerate camere a gas). 
Solo ad Auschwitz sono stati uccisi quasi un milione e mezzo di ebrei.

Da qui il termine ''Shoah''. La parola ebraica che significa ''catastrofe''. Un termine che ha sostituito ''olocausto'', usato per definire lo sterminio nazista, perché con il suo richiamo al sacrificio biblico, esso dava, implicitamente, un senso a questo evento e alla morte insensata e incomprensibile di sei milioni di persone. 

Il Giorno della Memoria è  una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di queste atrocità. Atrocità che non deve più accadere. Ecco perché il ricordo deve rimanere impresso, sempre e comunque, nella memoria di ognuno di noi come incipit a perseverare sul cammino del bene e della pace tra i popoli. 

lunedì 23 gennaio 2012

A proposito della tragedia della ''Costa Concordia''...

Sono giorni che il nostro vocabolario si è arricchito di nuovi termini che, forse, prima, erano, ai più, semi sconosciuti. Parole tipo ‘’Piccagina’’, prua, poppa, plancia di comando e così via sono diventate di uso comune.
È terribile quello che abbiamo visto e letto nell’ultima settimana. Un evento mediatico senza eguali che ci ha trasportati nei meandri più impenetrabili di un gigante del mare, la ‘’Costa Concordia’’, arenatasi al largo dell’Isola del Giglio. La sala ristorante, il ponte tre e quattro sono divenuti lo scenario di un serial che sta andando in onda, quotidianamente, su tutti gli organi di informazione.
Fiumi di parole, video, audio, indiscrezioni varie e quant’altro, sembrano tutte tessere di un mosaico che deve essere ancora completato.
Ormai sappiamo tutto o quasi, rispetto agli eventi che hanno portato alla tragedia del ‘’Concoprdia’’ e, forse, ancora tanto altro c’è da scoprire. Saranno gli inquirenti a far luce sulla dinamica del disastro e se ci saranno delle responsabilità, oltre a quella del capitano Schettino, è giusto che vengano a galla.
Agli operatori della comunicazione, (io mi onoro di farne parte, anche se il periodo non è dei più rosei), solo il compito di informare l’opinione pubblica. Ma con onestà, senso del dovere e, soprattutto, rispetto verso le vittime e tutti coloro i quali stanno lavorando giorno e notte per liberare dagli abissi più oscuri i dispersi. Basta con quello che, personalmente, chiamo ‘’sciacallaggio mediatico’’. Basta con il gossip. Basta con il cosiddetto ‘’turismo dell’orrore’’. Ci sono vite umane in ballo e bisogna rispettarle.
C.S.

giovedì 19 gennaio 2012

Un interessante lavoro editoriale...

Ps. Vi segnalo questa mia recensione ad un libro che merita di essere assaporato in tutto il suo apsetto tecnico e professionale. Un manoscritto che mette in evidenza tutto l'essere donna...

’Uomini e donne. Uguaglianza formale e sostanziale’’.

Nel suo ultimo lavoro editoriale, Concetta Grosso analizza, nei dettagli, l’humus del genere maschile e femminile in chiave moderna, partendo dall’antitesi del genere umano.
Un tomo di grande attualità, ricco di vena didattica che lo fa divenire un vero e proprio manuale scolastico da studiare e apprezzare.
L’uomo e la donna. Una simbiosi di umanità e amore verso se stessi. Un genere che va analizzato in ogni suo aspetto, soffermandosi sulle peculiarità di ognuno e sulle potenzialità che entrambi hanno. Il tutto, al servizio della collettività.
Un’esperienza formativa, quella analizzata da Concetta Grosso, che prende in considerazione l’universo femminile, proveniente da diverse culture, carpendo tutte quelle potenzialità e peculiarità proprie della donna.
Il confronto, l’interazione, la professionalità sono incentrate sull’aspetto più intimo della donna, padrona di se stessa e grande conoscitrice delle sue potenzialità. Potenzialità che mette al servizio della società civile in un insieme di azioni, volte al miglioramento della vita comune. Un supporto concreto nei confronti della cultura, del sociale, della politica a tutto tondo per far si che il grande impegno possa ergere a bene comune.
Parlare di pari opportunità è importate in un mondo in cui si sente la necessità di spiccare il volo a testa alta, guardando avanti con fiducia e serenità. Questa è Concetta Grosso che nel suo libro esprime tutto il suo essere al completo servizio degli altri con impegno e grande caparbietà.

Cristina Saullo

martedì 17 gennaio 2012

...Tutela per le vittime della criminalità organizzata...

Approvata la legge sulle vittime della 'Ndrangheta e i testimoni di giustizia. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, secondo il quale la 'Ndrangheta va contrastata con i fatti. La Regione Calabria - prosegue il governatore - sostiene e apprezza l'impegno degli operatori dello Stato che ogni giorno contrastano la malapianta della criminalità".
La legge approvata, amplia la platea e i benefici delle vittime della 'ndrangheta, previsti nella Legge Regionale n. 31 del 16 ottobre 2008. La proposta, è stata avanzata dalla giunta su iniziativa dello stesso Scopelliti insieme all'Assessore Regionale alla Cultura, Mario Caligiuri. "Per i familiari delle vittime della 'ndrangheta e, in modo innovativo, anche per i testimoni di giustizia - dichiara Caligiuri - viene prevista l'assunzione nell'amministrazione regionale, la concessione di borse di studio, agevolazioni per il trasporto regionale, la compensazione dei tributi regionali e la preferenza nell'assegnazione di alloggi pubblici. Il testo,  preventivamente vagliato a livello nazionale, si inquadra nell'ambito delle costanti iniziative che la Regione Calabria sta attuando per promuovere una concreta cultura della legalità".
Il disegno di legge è stato illustrato in aula dal Presidente della Commissione Antindrangheta Salvatore Magarò che ha spiegato come "con questa legge, approvata all'unanimità sia in Commissione che in aula, la Regione Calabria si pone all'avanguardia per contrastare la 'ndrangheta in modo strategico e unitario, dimostrando vicinanza a chi ogni giorno rischia la vita per garantire la liberta' e la democrazia di tutti".
C.S.

giovedì 12 gennaio 2012

La settimana bianca della ''Gerbera''...



...A proposito di iniziative degne di lode...

Vi segnalo un'importante progetto del Coordinamento Nazionale Antimafia Riferimenti che, insieme all'Azienda per il Turismo di Folgaria, Lavarone e Luserna, organizzano la Settimana bianca della Gerbera che si terrà a Folgaria dal 5 al 10 marzo.
"L’iniziativa “L’Antimafia Sugli Sci” - si legge in una nota - è destinata alle scuole italiane e alle Università. L’intento è quello di unire lo sport alla sensibilizzazione antimafia e alla cultura della legalità. I partecipanti, infatti, saranno impegnati durante il giorno sulle piste a sciare e divertirsi, mentre la sera frequenteranno seminari e laboratori sul tema della criminalità organizzata. La quota di partecipazione che l’Azienda per il Turismo di Folgaria, Lavarone e Luserna ha riservato, eccezionalmente, agli studenti italiani - prosegue il comunicato - è di € 275,00 a persona, con trattamento di mezza pensione + 4 giorni di schipas (hotel 3 stelle). Il Coordinamento “Riferimenti”, invece, si occuperà  dell’aspetto formativo, contribuendo, volontariament,e ad intrattenere con i propri esperti i ragazzi in incontri pomeridiani.
Alla Settimana è invitato anche il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso.
Numerose le adesioni che si stanno registrando da Veneto, Campania, Calabria e Sicilia.
L’iniziativa promossa dal Coordinamento Nazionale “Riferimenti” è la prima ad essere attuata sul territorio Nazionale".

martedì 10 gennaio 2012

A te...

E' stupefacente come un batuffolo appena nato sia così ricco di beltà e amore infinito....
Benvenuto tra noi piccolo Mario!!!

giovedì 5 gennaio 2012

''CALABRIA''...Secondo atto

Ecco a voi, il secondo capitolo del manoscritto del mio papà. Immergetevi in cotanta beltà...

"La calabria è terra di uomini ai quali la fatica dura, precaria, mal remunerata, senza orizzonte non può dare gioia e, spesso, è desiderata invano.
Ripeto, la calabria ce l'ho nel sangue. Se leggo qualcosa che i calabresi fanno o non dovrebbero fare o non fanno mentre dovrebbero mi viene un improvviso bollore nelle vene da farmi stare molto male.
Il maggiore cruccio di noi calabresi è, forse, proprio questo. Sentirci italiani che non hanno Italia senza ricchezze naturali, con pochi monumenti. Questi ultimi, sopravvissuti su questa terra ballerina. Poveri, ma pieni di idee e di tanta, ma tanta voglia di vivere in questa terra piena di bellezze naturali con un mare così limpido che ci si può specchiare dentro.
La Calabria è, dunque, amore di tutti i calabresi. E' una speranza generale che aiuta il singolo a vivere. Una Calabria viva, moderna, vigile, protesa verso tutta la Penisola, fusa con essa nell'ardimento con tutta la propria pazienza, con il suo tenace amore e con tutta la sua caparbia speranza di far parte davvero dell'Italia non solo come territorio, ma con i fatti.
Chi potrebbe negarle, con falsa modestia, questo grande amore e questa speranza?
La Calabria è una terra amara piena di sudore e privazioni. Priva dei suoi figli migliori. Questi ultimi, dispersi in tutte le regioni d'Italia e del mondo intero alla ricerca di una stabile posizione economica per se stessi e la propria famiglia.
In atto, la situazione economica in Calabria, risulta molto povera tra tutte le regioni italiane. Non si intravede alcuna prospettiva né soluzione ai secolari problemi che, da sempre, affliggono la popolazione calabrese...
Allo stato attuale, l'unico settore dove si nota un grosso movimento di capitali è quello turistico, il quale presenta ancora molte lacune...
L'esodo migratorio e la disoccupazione in Calabria non rimargina la dolorosa piaga, sulla quale si è tanto scritto e parlato. Pertanto, i pochi rimasti, per lo più persone anziane, vedove, vedove bianche e bambini, ogni giorno, vivono la delusione e l'esperienza di una dolorosa povertà, abbinata ad un'altrettanta agonia.
I pochi rimasti, cercano, con affanno, un qualsiasi impiego basta che sia pubblico, unico valido scopo per cui molti giovani e anche meno giovani pensano di poter ancora restare in questa terra...
Quali mutamenti possono essere apportati in una situazione come questa?
Ciò è il vero dramma che tutti i responsabili non riescono ancora a vedere.
Sembra che questa terra, negli anni '80, sotto molti aspetti, sia rimasta ancora all'occupazione borbonica.
Infatti, i numerosi turisti che affollano i nostri siti soltanto nel periodo estivo, cercano ancora l'antico e le confezioni ci cibi tradizionali. Ma quando si ha il coraggio di aprire gli occhi ci si ritrova difronte ad una tragica realtà che, tuttavia, si vive con molta dignità.
Questa è la Calabria che piange una rassegnazione non cercata e non voluta, ma sempre disposta a reagire".

Mario Saullo

Ps. Nei prossimi giorni altre ed esaltanti novità!!!


mercoledì 4 gennaio 2012

''CALABRIA''

Inizio questa mia avventura, facendovi immergere in uno scritto che ha caratterizzato e continuerà a essere l'humus del mio vivere quotidiano. 
E' del mio papà e, seppur datato, è sempre attuale....

''La vera storia della Calabria nessuno la può capire. Quel poco che si è scritto e fatto, su punti particolari e di interesse, è stato, sino ad oggi, lavoro di studiosi di altre regioni d'Italia o di stranieri i quali hanno visto le situazioni soltanto dall'esterno senza, cioè, essere partecipi diretti del travaglio e della sofferenza umana di questa regione.
Resta ancora da scovare e grosse sorprese sono possibili, dato che la Calabria, pur nella penombra e anche fuori dai suoi confini geografici, ha un carico di calabresità che non ha mai cessato di agire.
Cerco, ora, di far notare alcuni tratti che sono il frutto più di affetto che di studio verso la Calabria, in quanto è rimasta per più secoli e rimane ancora depositaria di una grande cultura.
E' da tener presente che i numerosi capolavori e documenti storici sulla Calabria non sono stati tradotti dai vari dialetti calabresi e neo latini.
In nessuna regione d'Italia, l'uomo calabrese si sente abbandonato a se stesso, ma di fronte alla natura ingrata, alle montagne inospitali, alle marine malariche, ai torrenti che straripano e distruggono, di fronte ad un'autorità costantemente nemica che pretende tutto, senza nulla o quasi nulla da dare in cambio, nella sua regione la delusione è tale che ha distrutto in questo misero uomo ogni speranza di risorgere.
E per tale motivo non gli resta che il cupo, grigio rassegnarsi o all'altro estremo della stessa disperazione, il gesto forsennato del banditismo.
Questo, si badi bene, vuole essere un incentivo a fare qualcosa di concreto e non di protesta! Poi, contro chi? Il tutto dipende, in grandissima parte, da noi calabresi, dalla nostra volontà di progredire, dallo slancio e dalla serietà tenace, dall'intelligenza e dalla sapienza, nostra prima virtù, la pazienza.
Io sono un calabrese. Sono nato in questa bella terra da una famiglia calabrese. Qui sono stato educato. Ho lasciato la Calabria solo per entrare a far parte della grande famiglia che è l'Arma dei carabinieri.
Dal 1965 al 1974 sono sempre stato lontano dalla mia terra. Tuttavia ce l'ho nel sangue.
Tutti coloro che sono nati in altre regioni d'Italia, economicamente e culturalmente prospere, additate ed ambite da tutti, non possono capire cosa significa avere dentro di se, per tutta la vita, la presenza della propria terra che, pur amandola tanto, ha dovuto lasciare.
Non è campanilismo, ma affetto per una creatura viva. La Calabria è quel che siamo noi.
La nostra terra non è caratterizzata solo da un bellissimo paesaggio, meta di numerosi turisti provenienti da altre regioni e di stranieri. E' bellissima e suggestiva in ogni suo aspetto. 
La nostra Calabria è, essenzialmente, la sostanza umana che portiamo in noi''. 

Mario Saullo

Ps. Questo è solo un assaggio. Neo prossimi giorni vi farò immergere nello spessore dell'anima più pura di un grande figlio di questa terra così bella...
Cri....................

Ha vinto lo Stato. Ha vinto l'Italia. Abbiamo vinto tutti noi.

  30 anni di latitanza. 30 anni di misteri, depistaggi, ombre sul latitante più ricercato al mondo. Questa mattina, all’alba, in una clinica...