martedì 21 novembre 2017

Alla Camera dei Deputati la presentazione del libro di Giorgio Galli e Mario Caligiuri ''Come si comanda il Mondo"

"Sessantacinque persone. Un pugno di individui rispetto agli oltre sette miliardi che abitano il pianeta. Eppure sono questi che praticamente tengono in pugno le sorti del mondo".

E' quanto si legge nella nota introduttiva di un evento che catalizzerà l'attenzione di molti.

Giovedì prossimo, 23 novembre, a partire dalle ore 10:00, nella splendida cornice della Sala Nilde Iotti a Montecitorio, verrà presentato il volume del politologo Giorgio Galli e dello studioso di intelligence Mario Caligiuri “Come si comanda il mondo. Teorie volti e intrecci” che Rubbettino lancia in questi giorni in libreria.

"Un libro acuto e documentato - si legge in una nota stampa - che non cede a facili visioni qualunquiste o teorie del complotto ma che, attraverso un’attenta analisi, riesce a ricostruire nomi e facce, talvolta sconosciuti al grande pubblico, che giocano un ruolo determinante nello scacchiere internazionale.
Quello che emerge - si legge ancora nella nota v-è un intreccio molto forte tra politica, finanza e luoghi di formazione. Un intreccio che spinge a un supplemento di attenzione e che mette a rischio il libero gioco democratico. Il potere non è impersonale oppure determinato dalle selezioni di un algoritmo ma il nostro destino è deciso da nomi e volti ben individuabili. Il loro controllo è il problema decisivo della democrazia nel XXI secolo".

Al simposio, introdotto da Stefano Dambruoso, questore della Camera, insieme ai due autori, Giorgio Galli e Mario Caligiuri, interverranno il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Ferri, il Direttore del Centro Studi Americani, Paolo Messa e l’Editore Florindo Rubbettino.

L'evento potrà essere seguito anche via streaming http://webtv.camera.it/evento/12205.
Giorgio Galli è il decano dei politologi italiano. Noto a livello internazionale, ha scritto libri fondamentali come “Il bipartismo imperfetto” (1966) e “Hitler e il nazismo magico” (1989)

Mario Caligiuri è professore di prima fascia all’Università della Calabria, dove dirige il Master in Intelligence, promosso nel 2007 con Francesco Cossiga. È stato tra i primi a introdurre lo studio scientifico dell’intelligence negli atenei italiani. Tra i suoi ultimi volumi, “Intelligence e Scienze umane” e “Intelligence e magistratura” entrambi editi da Rubbettino.

venerdì 17 novembre 2017

Nessun senso di pietà

Giovanni Falcone, Francesca Morvillo,  Paolo Borsellino, Pippo Fava, Boris Giuliano, Giuseppe Russo, Claudio Traina, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, Piersanti Mattarella, Rocco Chinnici, Cesare Terranova, Salvatore Borlotta, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro, Ninni Cassarà, Mauro De Mauro, Emanuele Basile, Gaetano Costa, Pio La Torre, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Pino Puglisi, Beppe Alfano, Peppino Impastato, Enzo Fragalà..................................................
L'elenco è lunghissimo. Sono solo alcuni dei nomi che porto nel cuore e che non dimenticherò mai.
Sono le VITTIME INNOCENTI DELLA MAFIA.
 Non riesco a provare, per la morte di Riina, quel sentimento di pietas che si deve a chi non c'è più.
E' da questa mattina che mi rimbombano in testa le parole pronunciate dalla moglie di Vito Schifani dal sagrato della cattedrale di Palermo, durante i funerali del giudice Falcone, della moglie e degli agenti della scorta. (Schifani ne faceva parte): "Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio se avete il coraggio di cambiare, ma loro non cambiano".
Parole che riassumono tutta l'angoscia, il dolore straziante che, anche a distanza di anni, mi provoca una stretta al cuore.
Intere famiglie sono state distrutte da una furia disumana senza senso.
Bimbi che non hanno potuto giocare con il proprio papà, che non hanno ricevuto da lui un abbraccio e un sorriso.
 Uomini e donne che non sono riusciti proseguire nei loro affetti più cari, nei loro interessi quotidiani, che non sono riusciti a stare vicini ai propri figli, alle proprie mogli, ai propri nipoti.
Ho vissuto quei momenti. Ricordo chiaramente tutto.
Quando sono stata l'ultima volta a Palermo, sono voluta andare in via Carini a rendere omaggio al sacrificio del generale Dalla Chiesa, in via Notarbartolo ad appendere un biglietto ad un ramo dell'albero piantato dinanzi il portone di casa del giudice Falcone, in via D'Amelio e a Capaci.
 L'immagine dei giudici Falcone e Borsellino dai quali ho imparato e continuo ad imparare tanto è sempre limpida nella mia mente, così come l'insegnamento di colui che mi ha generato e al quale non smetterò mai di dire ''Grazie" Papà................................
Cammino, quotidianamente, sulle loro gambe!





martedì 14 novembre 2017

Una disfatta incredibile....

Che peccato....
Quando ti ritrovi a dover pensare di non vedere i mondiali di calcio il prossimo giugno rimani attonita  e incredula.
Appartengo alla generazione '82.
Quell'undici che vinse il campionato del mondo in Spagna: Zoff, Antonioni, Scirea, Graziani, Collovati, Gentile, Rossi, Conti, Cabrini,Oriali, Tardelli.
Quella squadra che mi ha fatto amare l'azzurro di quella maglia e l'appartenenza ad una nazione splendida e ricca di storia.
Quel team, guidato da Enzo Bearzot, che ci ha fatto sognare e gioire. (Indelebile l'immagine di Bearzot e l'allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che giocano a carte in aereo)
Ho ammirato, negli anni successivi, le nazionali che si sono susseguite fino al 2006 quando il cielo diventò blu sopra Berlino.
Da allora, una fase calante del nostro calcio che da fiore all'occhiello di una nazione è sprofondato, in 90 minuti, nel baratro.
Non entro nel merito dei tecnicismi e dei moduli di cui si è parlato in queste ore perché non ne ho competenza.
Vorrei solo esternare il mio rammarico e il mio disappunto per aver dovuto assistere alla disfatta di un team di giovani e senatori che hanno dovuto chiedere scusa ad una nazione intera per non essere riusciti a qualificarsi all'ultima fase del mondiale 2017.
Ieri sera, Gigi Buffon è stato il primo a metterci la faccia. Dopo di lui hanno preso la parola altri compagni di squadra. Una squadra che a mio modesto parere non ha avuto voglia di tirare in porta, sapendo di avere di fronte un undici svedese, nettamente inferiore.
Posso sbagliare. Se così chiedo venia, ma sono delusa, dispiaciuta per i colori della mia nazione. Per quell'inno di Mameli che non potrò ascoltare nel rettangolo di gioco.
Auspico solo che da questa disfatta si cominci a pensare ad un calcio nuovo. Uno sport che aggrega e che deve guardare al futuro partendo da quei bambini che, ancora oggi, piangono perché non potranno ammirare, tra sette mesi, i loro beniamini in campo in terra russa.

lunedì 13 novembre 2017

Parigi due anni dopo...... per non dimenticare

13 novembre 2015 - 13 novembre 2017.
Quel pomeriggio di due anni fa, il terrore si appropria di Parigi e dell'Europa intera.
Tutti noi ricordiamo ancora la strage al Bataclan e il terrore allo Stade del France, durante l'amichevole Francia Germania, alla quale assisteva l'allora presidente Hollande.
Immagini che scorrono ancora indelebili nella mente di ognuno.
E' passato tanto tempo. Due lunghissimi lustri, ma il ricordo è sempre li. A quella sera dove qualcosa è cambiato. Dove la nostra vita ha preso una piega diversa.
Il terrore che si appropria del nostro essere.
Ho letto, poche settimane fa, l'ultimo lavoro editoriale della collega di Sky tg24, Giovanna Pancheri, ''Il Buio su Parigi''.
La mente si è riaperta. Le immagini un pò sbiadite, hanno ripreso vigore.
Un libro bellissimo. Un racconto di vita vissuta in un momento storico molto delicato per gli assetti mondiali. Capitolo dopo capitolo ho rivissuto quegli attimi in cui anch'io mi sono catapultata, virtualmente, in quelle vie parigine, immaginando di raccontare quello che stava accadendo con lucidità e freddezza. Un binomio che l'autrice ha brillantemente esternato con il suo racconto.

Nel libro, è citata la canzone Imagine, il cui testo "dice tutto".
"Immagina che non ci siano nazioni
E' facile se ci provi
Niente per cui uccidere o morire
E nessuna religione
Immagina tutte le persone vivere la vita in pace
Potrai dire che sono un sognatore, ma non sono l'unico
Spero che un giorno anche tu ti unirai a noi
E il mondo vivrà in armonia...."

Ha vinto lo Stato. Ha vinto l'Italia. Abbiamo vinto tutti noi.

  30 anni di latitanza. 30 anni di misteri, depistaggi, ombre sul latitante più ricercato al mondo. Questa mattina, all’alba, in una clinica...