lunedì 30 novembre 2020

Prima riunione tra il presidente Spirlì e il commissario Longo: “Ci confronteremo sempre”

"L’incontro con il prefetto Longo è stato soddisfacente. Ci siamo capiti subito perché abbiamo lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di risolvere questo annoso problema”.

Queste le parole a caldo del presidente facente funzioni della regione Calabria, Nino Spirlì, a margine del primo incontro a Catanzaro con il neo commissario ad acta alla sanità, Guido Longo.

“Il Governo ha fatto un’ottima scelta – ha proseguito Spirlì -. Siamo assolutamente disponibili alla collaborazione. I calabresi apprezzeranno.

La sanità, in questo momento, non è in emergenza solo per il Covid, ma anche per quanto riguarda tutte le altre patologie.

Il prefetto – ha continuato il governatore - mi ha rassicurato sulla sua voglia di condividere il percorso, e questo è molto importante. Bisogna che si lavori tutti quanti insieme.  So che la gente di Calabria apprezzerà quello che si andrà a fare nelle prossime settimane, perché c’è la voglia di far finire un periodo tristissimo per la sanità.

Le novità saranno bene accette – ha continuato Nino Spirlì -. Chiedo disponibilità da parte di tutti. Quello stesso atto di coraggio, dimostrato dal personale sanitario della Calabria deve essere replicato dalla nostra gente, che deve affiancarsi alle istituzioni, al commissario ad acta, al presidente della regione e alla giunta per costruire, passo dopo passo, con pazienza e attenzione, un nuovo cammino verso la tutela della salute”.

Il prefetto Longo ha iniziato, oggi, la sua avventura in Calabria.

“Ho sentito di incontrare subito il presidente Spirlì – ha detto Longo - perché senza la collaborazione di tutti non si va da nessuna parte. È ovvio che ci confronteremo sempre e ci aiuteremo a vicenda. La priorità è la territorializzazione delle prestazioni sanitarie, con i dovuti approfondimenti. Non vogliamo che siano solo di facciata. Vogliamo un reale aumento del target della qualità delle prestazioni sanitarie".


Regioni Alpine al Governo: "Aprire gli impianti sciistici, in occasione delle prossime festività natalizie, per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case"

 

Tiene ancora banco la querelle, legata all’apertura degli impianti sciistici.

Veneto, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano, hanno presentato all’esecutivo nazionale una proposta di mediazione per evitare un completo tracollo del settore turistico invernale:

In sintesi, la possibilità di aprire gli impianti di risalita, in occasione delle prossime festività natalizie, per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case.

“Si tratta – si legge in una nota stampa - di un’idea di vacanze di Natale diverse, con la possibilità di sciare solo per chi pernotta, almeno una notte, nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche".

La proposta è stata formulata dagli assessori delle Regioni alpine, per evitare gli assembramenti nelle località turistiche. "Concedere lo skipass a chi ha pernottato in una struttura ricettiva e a chi possiede o prende in affitto una seconda casa – affermano - consente di controllare al meglio l'afflusso all'impianto sciistico. Il pendolarismo può infatti essere un problema in certe giornate.  

La soluzione che proponiamo al governo – dichiarano gli assessori - permette di avviare la stagione invernale con gradualità. In questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova.

Se si consente l'acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa – continuano - saremo in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire, al meglio, l'afflusso e il deflusso agli impianti di risalita.

Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio. Il Governo ci ascolti – incalzano gli assessori delle regioni alpine - e consenta l'apertura degli impianti di risalita con questo criterio, permettendo la mobilità regionale".

Di diverso avviso la Germania.

"Non ha senso mettere a rischio le misure decise per contrastare la pandemia del coronavirus, facendo partire troppo presto la stagione sciistica". È quanto ha dichiarato Steffen Seibert, il portavoce di Angela Merkel, rivolgendosi agli altri Paesi dell'Unione europea.

Nei giorni scorsi, la cancelliera aveva detto che si sarebbe impegnata “per un accordo a livello europeo per tenere chiusi gli impianti, ma ammettendo che vi era un problema in questo senso a causa della posizione dell'Austria".

“Il governo federale - ha dichiarato Seibert - tiene ferma la sua posizione di limitare la stagione sciistica in collaborazione con i Paesi vicini, dato che i contagi potrebbero tornare a salire, a causa di un inizio troppo rapido della stessa. La Germania intende lavorare in questa direzione con la forza del convincimento ed è in contatto, su questo tema, con diversi Paesi”.

(Fonte Ansa)


Calabria: Si è insediato il neo commissario ad acta alla sanità, Guido Longo

 

“Legalità per i calabresi e diritto alla salute”. Queste le prime parole del neo commissario alla sanità, Guido Longo, insediatosi questo pomeriggio a Catanzaro.

Diverse le questioni che l’ex prefetto di Vibo Valentia dovrà affrontare, a cominciare dall’emergenza Covid – 19, dal disavanzo e dalle prestazioni sanitarie sul territorio.

Al suo arrivo a Germaneto, Longo si è fermato a parlare con i giornalisti.  “A tutti i calabresi che chiedono una sanità migliore – ha dichiarato - voglio dare, innanzitutto, un messaggio di legalità, perché la legalità porta servizi migliori, libertà di scelta e anche risparmio.  Bisogna migliorare perché la legalità si fa con i provvedimenti, non con le parole.

Però c’è anche un’altra esigenza – ha continuato il neo commissario -.  Quella di migliorare la strada della sanità in questa regione. Speriamo di poter fare qualcosa di buono per la Calabria e i calabresi. A breve incontrerò lo staff e inizieremo a lavorare e a capire.

Bisogna vedere con i propri occhi, osservare e capire – ha continuato Guido Longo -. Poi si può partire sia sul piano della riorganizzazione che su quello dei debiti accumulati in questi anni. È rilevante l’aspetto contabile amministrativo, ma lo è altrettanto la territorializzazione delle prestazioni sanitarie. Vedremo ciò che troveremo”.

Alla domanda se è contento che Gino Strada abbia accettato di aiutare la Calabria, Longo ha espresso tutto il suo plauso. “Mi fa piacere che ci sia anche lui – ha affermato -. A breve mi metterò in contatto con lui.

Il fondatore di Emergency, è arrivato in tarda mattinata all’aeroporto di Lamezia Terme. Possibile il suo insediamento a Crotone, per gestire l’unico ospedale da campo al momento presente in regione.

Il commissario, incontrerà il procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il presidente facente funzioni, Nino Spirlì.


“Le difficoltà le consociamo tutti – ha spiegato Longo -. Non ho avanzato nessuna richiesta particolare, anche perché il nuovo decreto Calabria è abbastanza esaustivo”.

 

Regione Calabria: Il presidente Facente funzioni, Spirlì, firma l'ordinanza n. 90. Tra i punti salienti, la ripresa delle attività ambulatoriali

 

La Regione Calabria, recependo l’ordinanza con cui, lo scorso 27 novembre, il ministro della salute, Roberto Speranza, ha disposto la “zona arancione” ha emanato l’ordinanza n. 90, firmata dal presidente facente funzioni, Nino Spirlì, in merito alle nuove misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza Covid.

Tra i punti più importanti, la ripresa, all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche, delle attività ambulatoriali per prestazioni specialistiche con classe di priorità D (differibile) e P (programmata).

“La nuova ordinanza – si legge nell’ordinanza - vieta ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio regionale, classificato in uno "scenario di tipo 3" e con un livello di rischio "alto", salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute.

Sono, comunque, consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Il transito sul territorio regionale è consentito, qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti ai sensi del Dpcm del 3 novembre.

Vietato, inoltre, ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale Comune.

Restano sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) – si legge ancora nell’ordinanza - ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio.

Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché dalle ore 05:00, fino alle ore 22:00, la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante, situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare, in ogni caso, il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.

Nell’ordinanza si raccomanda a tutte le persone fisiche di “limitare e ridurre al minimo indispensabile ogni forma di spostamento consentito, mantenendo i comportamenti rispettosi del distanziamento interpersonale, del divieto di assembramento, dell’utilizzo corretto delle protezioni delle vie aeree e delle misure igieniche e di prevenzione, al fine contribuire a rallentare la curva di crescita del contagio.

È, inoltre, confermato l’utilizzo dello screening gratuito, mediante tampone rapido antigenico, per le situazioni di necessità che dovessero manifestarsi all’interno del contesto scolastico.

Verrà mantenuto, a cura dei dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali, il costante monitoraggio a livello provinciale del trend epidemico, al fine di procedere, a livello regionale, all’eventuale adozione di specifiche misure di mitigazione e contenimento, anche circoscritte a determinate aree e sulla base dei criteri fissati a livello regionale e nazionale.

Revocate, infine, a partire dal 30 novembre e fino a nuove eventuali determinazioni, le disposizioni – previste al punto 1 dell’ordinanza n.82, poi prorogate dall’ordinanza n.87 – che stabilivano la sospensione delle attività ambulatoriali”.

In merito, è intervenuto il governatore Spirlì, che tiene a puntualizzare come il momento critico non sia ancora finito, “ma ritengo – ha affermato - che i calabresi sapranno autoregolamentarsi per tutelare la propria salute e quella di coloro che sono aggrediti dal virus. Invito i cittadini a non affollare gli ambulatori e i reparti e a usare il massimo buonsenso.

È necessario – aggiunge Spirlì – che il personale sanitario lavori in tranquillità per poter continuare ad erogare quei servizi di qualità che il nostro sistema è riuscito a garantire nonostante la scarsità di strumenti, la vetustà dei locali e la poca considerazione di chi avrebbe dovuto e potuto migliorare lo stato di salute degli ospedali ma ha, invece, preferito il silenzio amministrativo, le agonie burocratiche e il cinismo personale, a danno dei Calabresi più deboli”.

Calabria: Le notizie…..Quelle belle. Cinque ristoranti nella ‘’Guida Michelin’’. Emanuele Lecce miglior chef under 30 per ‘’Gambero Rosso’’

“C’è una Calabria che non solo resta e resiste ma che innova e che condivide, che sogna e che si impegna. Una Calabria che non piange e che sa vedere oltre con i piedi per terra. Una Calabria giovane e di gusto che ha tempi e visioni diverse e opposte da tutto ciò che spesso descriviamo come il male atavico di questa terra”.


È quanto dichiara Tommaso Greco, area marketing e relazioni esterne de iGreco, complimentandosi con alfieri e ambasciatori della cucina di qualità calabresi, in questi giorni raggiunti da importanti riconoscimenti.

La conferma della stella Michelin per cinque ristoranti, l’inserimento nella guida del ristorante Agorà di Rende e il titolo di miglior chef under 30 assegnato dal Gambero Rosso ad Emanuele Lecce è un grande incoraggiamento.

“La nostra regione – continua Tommaso Greco - soprattutto in momenti di emergenza, come quelli che stiamo vivendo, non dispera ma sorride. È consapevole che, rimboccarsi le maniche, parlare il linguaggio dell’ottimismo e praticare il futuro, anticipandolo e senza attenderlo, rappresenta non tanto un’uscita di sicurezza alle crisi, ma un antidoto formidabile per aiutare i territori e il nostro Paese a riconsiderare merito, identità e creatività come il solo valore aggiunto non solo per rimettersi in movimento, ma per competere e vincere.

Una Calabria – dichiara Greco - che preferisce il suk al sofà, che vuole sporcarsi le mani dall’alba a sera e che non baratta con la rassegnazione con la passione, né l’immobilismo con la possibilità di riprenderci ogni occasione di sviluppo eco-sostenibile e di crescita.


I 5 ristoranti stellati in Calabria confermati nell’edizione 2021 della Guida Michelin sono:

Abbruzzino di Catanzaro con lo chef Antonio Abbruzzino;

Dattilo di Strongoli con la giovanissima Caterina Ceraudo;

Pietramare Natural Food di Praialonga di Isola Capo Rizzuto con Ciro Sicignano;

Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Jonica con Riccardo Sculli;

Qafiz di Santa Cristina d'Aspromonte con Nino Rossi.

L’ambito riconoscimento viene assegnato, dopo l’ispezione di un esperto che valuta la propria esperienza gastronomica, guardando alla qualità degli ingredienti, alla maestria nel controllo dei sapori e nelle tecniche di cottura, alla personalità dello chef all'interno della sua cucina, al valore e alla coerenza tra le varie prove tavola effettuate.


Ad Emanuele Lecce, premiato da Gambero Rosso come miglior chef under 30, “il plauso per aver sposato la passione di famiglia, coltivata nella cucina de La Tavernetta di Camigliatello Silano, sotto la guida esperta del padre Pietro".

Folla per le vie del centro di Torino. La rabbia del governatore, Alberto Cirio

 

Quello che è accaduto, ieri, a Torino è qualcosa di inaccettabile”. È quanto ha affermato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, all’indomani del passaggio della regione da rossa ad arancione.

Ieri, centinaia di persone, si sono riversate per le vie del centro, creando non poche polemiche.

È bastato che i negozi rialzassero le saracinesche per vedere le vie dello shopping piene di gente e lunghe code sui marciapiedi, senza rispetto del distanziamento.

Scene analoghe anche a Milano e in altre città.

"Quello che ho visto ieri in alcune vie della città della Mole – ha continuato Cirio - è qualcosa che mi riporta con la mente in estate e non possiamo permettercelo".

Poco fa, Cirio, intervenendo a Radio Veronica One, ha parlato di situazione inaccettabile.

"Questa mattina – ha affermato ai microfoni dell’emittente - parteciperò al Comitato per l'Ordine pubblico e chiederò al prefetto interventi rigorosissimi. So che le forze dell'ordine, hanno fatto tanto ma, evidentemente, non basta.

I piemontesi si stanno comportando in modo serio, ma laddove ci sono situazioni che scappano di mano bisogna intervenire subito in maniera netta".

Il presidente della regione Piemonte è, poi, intervenuto sulla scuola e, in particolare sulla didattica a distanza. "Ho detto e ribadisco che sono felice che un ragazzo di 11 - 12 anni scenda in piazza per difendere il suo diritto alla scuola – ha spiegato Cirio -. Al di là del merito della questione, dimostra che sono ragazzi in gamba. Ma un governatore deve valutare tutti gli elementi in gioco e io ho ascoltato quei ragazzi come gli epidemiologi della regione. Ho deciso di salvaguardare la salute e la vita. Se non avessi fatto così sarei stato un irresponsabile”.


Altra questione annosa è lo sci. “Non dipende da me – ha continuato il governatore. La salute viene prima sempre, ma siccome parliamo di aziende e posti di lavoro chiedo immediati ristori per tutte le montagne e per tutte le aree sciistiche che non potranno operare. Inoltre, chiedo parità di trattamento. Non si può immaginare una regola in Francia e un'altra in Italia, non si può immaginare Monginevro aperto e Sestriere chiusa".

Via libera al decreto Ristori quater. Altri 8 miliardi per attività e lavoratori in difficoltà a causa del Covid.

Per alcune categorie possibile un esonero delle tasse sospese.

Stanziati anche 10 milioni per agenzie di viaggio e tour operator, nonché guide e accompagnatori turistici. Le misure di sostegno sono estese alle aziende di trasporto di passeggeri mediante autobus scoperti.

 

Finanziato con 350 milioni di euro, per il 2020, il fondo per i ristori delle perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi.

Arrivano più risorse anche per il Fondo emergenze spettacoli, cinema e audiovisivo, con 90 milioni in più nel 2021, e per il fondo per le imprese culturali, con 50 milioni.

Il decreto prevede una maxi-moratoria fiscale, con tutte le scadenze da qui a fine anno rinviate a primavera per imprese e partite Iva in difficoltà, con attenzione particolare ad alberghi e ristoranti.

Inoltre, è prevista una nuova tranche di aiuti ai lavoratori precari, dagli stagionali del turismo a quelli dello sport.

Indennità da 1000 euro anche per gli incaricati alle vendite a domicilio.

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha spiegato che per quanto riguarda lo sport, “incrementiamo di 92 milioni la dotazione del Fondo unico per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche ed eroghiamo – ha affermato -, per il mese di dicembre, un'indennità di 800 euro per i lavoratori di questo settore". 

Cambia il calendario del fisco anche per la rottamazione delle cartelle, fermando le ganasce del fisco e le altre procedure esecutive per chi presenti una domanda di dilazione dei pagamenti per comprovate difficoltà economiche.

Le imprese, potranno contare sullo slittamento al 10 dicembre prossimo degli acconti di Irpef, Ires e Irap, in scadenza oggi, 30 novembre.

Per le attività con un calo del fatturato del primo semestre di almeno il 33%, la data del versamento slitta al 30 aprile 2021.

Per ristoranti delle zone arancioni e rosse e per tutte le attività chiuse nelle zone rosse indicate nelle liste Ateco per l'accesso al fondo perduto, il rinvio si applica a prescindere dai limiti di fatturato e di perdite, estendendo la norma attualmente prevista per i soggetti Isa di queste aree.

Il ministro dell'Economia ha spiegato che il governo ha ampliato ulteriormente la platea delle attività oggetto dei contributi a fondo perduto “con l'ingresso – ha spiegato - di diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio".

Alla lista si aggiungono anche alberghi, tour operator e agenzie di viaggio delle zone rosse che potranno beneficiare della moratoria fiscale anche se non sono stati esplicitamente chiusi, in base al Dpcm.

Tra le novità dell'ultima bozza la precisazione che lo stop all'Imu per gli alberghi vale anche in caso di leasing finanziario.

Il decreto, contiene anche una norma che farà salve le dilazioni fiscali per le Regioni che hanno cambiato colore il giorno prima dell’entrata in vigore, come Piemonte e Lombardia diventate arancioni.

Non dovrà passare alla cassa nemmeno chi ha fermato i pagamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio. La scadenza del 10 dicembre, viene fatta slittare al 1 marzo 2021. Nel frattempo, è concesso il rientro ai piani di rate anche a chi era decaduto prima dell'emergenza. Per le nuove domande di accesso alla rateizzazione ci sarà tempo per tutto il 2021.

Nel lavoro preparatorio del decreto si era arrivati a una settantina di articoli che poi sono stati sfoltiti.

Alcune categorie sono rimaste fuori. Il governo sta, comunque, già lavorando sia a un ulteriore decreto di fine anno, che dovrebbe abbinarsi al Milleproroghe, che conterrà una serie di interventi che non hanno trovato posto nel quater, sia al prossimo decreto Ristori di inizio 2021.

Con il decreto Ristori “finale” si dovrebbe chiudere il cerchio degli aiuti all'economia, grazie a un nuovo scostamento da almeno 20 miliardi, e introdurre un meccanismo perequativo per garantire più sostegno a chi ha perso di più nei mesi della crisi, includendo anche i professionisti.

Nell'ultimo decreto di fine anno, potrebbe trovare posto sia il pacchetto di norme “salva-imprese” che una prima declinazione dell'utilizzo del fondo da 3,8 miliardi, previsto con la manovra e disponibili dal primo gennaio,

La maggioranza, sta lavorando, altresì, ad una rottamazione quater, proprio per aiutare chi si ritroverà nuovi debiti da saldare quando ripartirà la macchina della riscossione.

(Fonte Sky Tg 24)

sabato 28 novembre 2020

Covid - 19. Il virus muta. Secondo gli esperti: “Bisogna continuare il monitoraggio anche nei prossimi mesi, in modo da poter adattare i futuri vaccini alle eventuali forme mutanti"

 


"Il virus potrebbe aver già raggiunto il suo massimo adattamento all'ospite umano nel momento in cui lo abbiamo scoperto". È quanto ha affermato la genetista Lucy Van Dorp dell’University College di Londra.

SarsCoV2 sta mutando, ma finora non sembra essere diventato più contagioso per l'uomo.  La buona notizia arriva dall'analisi dei genomi virali, prelevati da oltre 46.000 malati di Covid - 19 in 99 Paesi del mondo.

Lo studio, coordinato dall'Ucl e pubblicato sulla rivista ‘’Nature Communications’’, documenta più di 12.000 mutazioni, ma nessuna sembra aver dato un particolare vantaggio evolutivo al coronavirus.

“Bisogna continuare il monitoraggio anche nei prossimi mesi, dichiarano gli esperti, in modo da poter adattare i futuri vaccini alle eventuali forme mutanti.

In questa fase – spiegano i ricercatori - dobbiamo restare vigili perché il vaccino potrebbe aumentare la pressione selettiva sul virus, favorendo la comparsa di nuove forme mutanti. Siamo convinti – commenta il coordinatore dello studio Francois Balloux dell'Ucl - che riusciremo a individuarle subito, in modo da adattare i vaccini per tempo, se necessario”.

A Balloux fa eco l’immunologa italiana, Antonella Viola, dell’ateneo di Padova, secondo la quale SarsCov2 è piuttosto stabile. Emergono ogni tanto delle varianti – ha continuato la scienziata - ma per ora quella che si è diffusa da noi è sempre la stessa. I vaccini in studio sono efficaci verso la variante che circola e, alcuni in particolare, come quello di Pfizer e Moderna, hanno questa caratteristica. Se tra un anno il virus fosse mutato sarebbe facile adattarli".

“Finora – si legge in un lancio Ansa - sono 12.706 le mutazioni individuate nel genoma di SarsCoV2, indotte, per lo più, dall'azione del sistema immunitario dell'uomo. Di queste, 398 si sono sviluppate in più occasioni e in maniera indipendente.

I ricercatori ne hanno esaminate, in particolare, 185 che durante la pandemia sono comparse almeno tre volte in modo indipendente. Collocandole nell'albero evolutivo del virus, hanno potuto osservare che nessuna di queste ha dato un particolare vantaggio ai virus portatori. Nessuna mutazione ha aumentato la trasmissibilità, neppure la famosa mutazione D614G della proteina Spike”.

(Fonte Ansa)

Guido Longo: "Vengo in Calabria con il cuore"

 

“Il mio è un grande atto di amore verso la Calabria e il popolo calabrese”. 

Non ha bisogno di commenti l’affermazione del neo commissario ad acta alla sanità, Guido Longo. Solo tanta emozione.

 Parole così belle, sentite che trafiggono il cuore e fanno sperare in un futuro prospero.

Anche noi dobbiamo metterci del nostro e non piangerci addosso. Rimbocchiamoci le maniche e iniziavo a lavorare per una nuova ‘’Primavera della Calabria’’.

“È una regione che ha bisogno di noi urgentemente. So in cosa metto le mani”.

Da queste parole è evidente che Longo ha le idee chiare su come affrontare la situazione e su come gestire un settore molto delicato. Ma soprattutto, credo abbia quell’umiltà e senso del dovere che tutti noi cerchiamo da sempre.

Mi riferisco a quelle persone, servitori onesti dello Stato in qualunque ambito lavorativo, che non abbandonano quella fetta di popolazione, ed è la stragrande maggioranza, che chiede solo di essere tutelata nei propri diritti essenziali e non relegata in un angolo.  

“In Calabria, ci sono problematiche molto importanti – ha affermato Longo -. Del resto, non ho mai avuto incarichi facili, sono abituato a queste tipologie.

Nella mia carriera – ha continuato Longo a Rai Radio 1 - ho sempre affrontato sfide. Ringrazio il governo per la fiducia che mi ha dato. Spero di poterla ripagare.

Il mio è un grande atto di amore verso la Calabria e verso il popolo calabrese. Sono stato in Calabria negli anni ’80, per la seconda guerra di ‘ndrangheta. Poi sono tornato come questore di Reggio Calabria nel 2012 e prefetto di Vibo Valentia nel 2017.

La mia ricetta è lavorare seriamente e occuparmi della popolazione. La popolazione calabrese ha bisogno di noi, urgentemente. Dalle istituzioni calabresi, mi aspetto collaborazione. Sono un uomo delle istituzioni, non ho altre problematiche, non me le pongo”.

Come lui stesso ha affermato, “vengo in Calabria con il cuore” . Il cuore di chi conosce bene il territorio e sa perfettamente di cosa abbiamo bisogno: Onestà, rispetto delle leggi dello stato, trasparenza, professionalità, meritocrazia.

La nostra è una terra che o si odia o si ama. E chi impara ad amarla fa di tutto per valorizzare appieno tutte le potenzialità che può esprimere. Non la abbandonerà mai.

Buon lavoro signor prefetto.

Emergenza Covid: Punto stampa dei presidenti dell'Iss e del Css. "Sarà un Natale diverso. Evitare assembramenti e spostamenti non giustificati"

 

“Grazie incommensurabile a rianimatori”. È stato questo il filo conduttore del punto stampa del presidente dell’Istituto superiore di sanità e del  e il presidente del Consiglio superiore di sanità sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. 



Silvio Brusaferro e Franco Locatelli hanno ringraziato il personale sanitario, al lavoro nelle terapie intensive.

“I colleghi – hanno dichiarato - hanno dato una prova formidabile e il Paese deve loro un ringraziamento unico, speciale e incommensurabile. Gli anestesisti e i rianimatori italiani sono molto competenti, anche a livello internazionale, e sono dei pilastri di risposta al Covid”.

I presidenti dell'Iss e dell’Css, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli si sono, poi, soffermati sull’analisi dei dati.

“La curva è in decrescita – ha affermato Brusaferro - anche se la situazione in Italia è un pò a metà”. L’età media delle persone che contraggono l’infezione da Sars-Cov-2 ora è intorno a 48 anni. Questo suggerisce che sono sempre più anziani a contrarre l'infezione. Da qui l'importanza di proteggere queste categorie. Per i deceduti l'età media supera gli 80 anni”.

Quanto al tasso di utilizzo dei posti letto negli ospedali italiani, “la curva relativa all'occupazione dei posti in area medica e nelle terapie intensive – commenta Silvio Brusaferro - sta cominciando ad andare verso l'appiattimento. Mentre continua ad essere ancora molto elevato il numero dei decessi. Non ci si può rilassare”. 


Il presidente dell’Istituto superiore di sanità descrive anche la situazione delle regioni italiane, in nove delle quali permane il rischio alto da più di tre settimane.  

"Un Rt ancora poco sopra a 1 – continua Brusaferro - porta ad un aumento di casi. Ci sono due incidenze degli Rt a 7 e a 14 giorni. Il primo è più sensibile, ma serve avere l'occhio sempre a entrambi gli indicatori. L'incidenza a 7 giorni è ancora elevata in generale”.

Nel corso della conferenza stampa, il presidente dell'Iss ha invitato la popolazione a “evitare tutte le occasioni di aggregazione ed evitare assembramenti. Il Natale – ha chiosato Brusaferro - avrà una sua unicità ma questo è il tempo di abbassare la curva. Con questi numeri è molto difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa, aggregazioni e raduni, in particolare di persone che provengono da quadri epidemiologici diversi".

A Brusaferro fa eco il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, secondo il quale “sarà un Natale diverso. Il primo e auspicabilmente l'ultimo, grazie ai vaccini. Tutto quello che eravamo abituati a vedere a Capodanno non potrà avere corso. È  inimmaginabile e incompatibile. Va detto con assoluta chiarezza come la celebrazione religiosa, dovrà essere compatibile con le misure concordate già con la Cei per quello che riguarda la fede cattolica per evitare focolai e trasmissioni. I numeri attuali non sono compatibili nemmeno con l'apertura degli impianti sciistici".

Maltempo. Allerta rossa in Sardegna. 3 le vittime

 

Una forte ondata di maltempo sta investendo l’Isola che, questa mattina, si è svegliata sotto forti acquazzoni e venti impetuosi.

Oltre al sud della Sardegna, colpita anche la provincia di Nuoro. Almeno tre le persone decedute a Bitti. Si tratta di una coppia di anziani e di un uomo, travolto dall'acqua nel suo fuoristrada. Ci sarebbero anche due dispersi.

Si teme che il bilancio delle vittime possa aggravarsi. Bitti è stata investita dalle violente piogge dalle 8 del mattino ed è tuttora isolata. Manca l'energia elettrica e sono saltate le comunicazioni telefoniche. Il sindaco, Giuseppe Ciccolini, si è messo in contatto con la protezione civile tramite una postazione radio, allestita da un'associazione di volontariato. Il primo cittadino, ha chiesto ai suoi concittadini di restare a casa.


Il governatore, Christian Solinas sta seguendo le operazioni di soccorso, in sinergia con la Protezione civile. Ha espresso la propria vicinanza alle comunità colpite e il più profondo cordoglio per le vittime, assicurando il tempestivo intervento della Regione per il ristoro dei danni".

“Immagini drammatiche dalla Sardegna colpita dal maltempo – scrive il segretario della Lega, Matteo Salvini, sulla sua pagina Facebook-. Tutta la mia vicinanza in particolare alla comunità di Bitti, nel Nuorese. Le prime notizie parlano di 3 vittime e 2 dispersi, ci sono zone irraggiungibili e paesi evacuati. Un grazie alla macchina del soccorso, Regione e sindaci, Vigili del Fuoco, Forze dell'ordine, Protezione civile e volontari già impegnati da ore, purtroppo la situazione meteo rimane critica. Forza Popolo sardo, tutta l'Italia vi abbraccia”.

Sempre su Facebook, il pensiero del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che “alle famiglie delle vittime insieme a tutti quelli che stanno soffrendo per l’ennesima tragedia. C’è una proposta semplice che tutte le forze politiche devono votare subito: ripristinare l’unità di missione Italia Sicura”.


venerdì 27 novembre 2020

Guido Longo è il nuovo commissario ad acta alla sanità in Calabria.

 

È durato pochi minuti, questo pomeriggio, il Consiglio dei Ministri per decidere il nome di chi dovrà attuare il vigente piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria.

Ex prefetto di Vibo Valentia, Longo è l’uomo, al quale saranno affidate le sorti della Calabria. Si è insediato alla Prefettura di Vibo Valentia il primo marzo del 2017, dopo una carriera trascorsa nella Polizia di Stato che lo aveva portato ad essere dirigente di Squadra mobile, Dia e Servizio centrale, nonché questore di Caserta, Reggio Calabria e Palermo.

A lui si devono, in Campania, importanti operazioni antimafia, tra cui la cattura dei superlatitanti dei Casalesi Antonio Iovine, Michele Zagaria e del capo assoluto del clan Francesco Schiavone detto "Sandokan".

Dal 28 luglio scorso, guida la terna commissariale del Comune di Partinico.

Longo, avrà l’incarico prioritario di attuare i Programmi operativi 2019 - 2021 di prosecuzione del Piano di rientro, nonché di tutti gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica.

“Il prefetto, Guido Longo – scrive il premier, Giuseppe Conte su Twitter -. E' un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità“.

La nomina di Guido Longo arriva dopo la notizia della fumata nera sul coordinatore del comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo. Da quanto si è appreso, Miozzo avrebbe chiesto al premier, Giuseppe Conte, di poter essere investito dell'incarico avendo poteri in deroga, ma la sua condizione non è stata ritenuta ricevibile.

La vicenda calabrese balza agli onori della cronaca agli inizi del mese con le dimissioni del generale dei carabinieri, Saverio Cotticelli che, in un’intervista rilasciata alla trasmizzione Rai ‘’Titolo V’’, aveva ammesso di non conoscere le disposizioni del Governo per la gestione dell’emergenza Coronavirus.

Il 7 novembre scorso, il consiglio dei ministri aveva, quindi, nominato Giuseppe Zuccatelli, che aveva rinunciato all’incarico pochi giorni dopo, in seguito al video, registrato alcuni mesi prima, in cui sosteneva che le mascherine non servivano ad evitare la diffusione del coronavirus.

Dopo le dimissioni di Zuccatelli, su richiesta del ministro della Salute, Roberto Speranza, alla guida della sanità calabrese il Cdm aveva nominato, il 16 novembre, Eugenio Gaudio, rettore uscente dell'Università ‘’La Sapienza’’ di Roma. Ma anche quest’ultimo aveva rinunciato per motivi familiari.


Calabria in zona arancione. L'ordinanza entrerà in vigore dal 29 novembre prossimo

Cambio di colore in tre regioni italiane.

Calabria, Lombardia e Piemonte diventano zona arancione. Lo ha affermato il ministro della salute, Roberto Speranza.

Area gialla per Liguria e Sicilia. L'ordinanza entrerà in vigore dal 29 novembre.

Campania e Toscana, resteranno in zona rossa. Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia, rimarranno in zona arancione. L'ordinanza, firmata dal ministro Speranza, è valida fino al 3 dicembre prossimo.

Nello specifico, con il passaggio da zona rossa ad arancione, in Calabria ci si potrà muovere liberamente all’interno del proprio comune di residenza senza autocertificazione. È, invece, vietato uscire dal proprio comune e dalla regione se non per motivi di lavoro, studio, urgenza, salute o altre necessità, previste dai regolamenti.

Non cambia nulla, invece, per i locali della ristorazione che rimangono chiusi, ma possono continuare a praticare il servizio di asporto fino alle ore 22:00.

Un’altra novità riguarda le scuole. Da lunedì, dovrebbero ritornare in classe gli alunni della seconda e terza media.

Rimangono chiusi gli istituti superiori. Qui, prosegue la didattica a distanza.

Riaprono gli estetisti e i saloni di tatuaggi.

Monitoraggio Iss: Sceso l'indice Rt a 1,08. 10 regioni a rischio alto. Tra esse la Calabria. "Evitare contatti fuori dal nucleo abitativo".

 


“Quasi tutte le regioni e le province autonome, sono ancora classificate ad alto rischio di una epidemia non controllata e non gestibile o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane”. È quanto si legge nella bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e ministero della salute.  

“Dieci regioni/province autonome – si legge nel documento - sono classificate a rischio alto. Le rimanenti sono a rischio moderato, di cui 7 con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. A queste, l’Iss raccomanda di valutare l'opportunità di adottare ulteriori misure di mitigazione”.

L'indice di contagio è sceso a 1,08 nella settimana dal 16 al 22 novembre, con 10 regioni che hanno già un indice inferiore a 1, ossia sono ufficialmente in discesa.

“L'epidemia è in chiaro rallentamento – si legge ancora nella bozza - ma si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone”.

Come detto in premessa, malgrado il rallentamento dell'epidemia, 10 Regioni sono ancora classificate a rischio alto di una trasmissione di Covid - 19. Si tratta di Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Fvg, Lombardia, Bolzano, Puglia, Sardegna e Toscana, a cui si aggiunge la Calabria, giudicata "non valutabile" e quindi equiparata a rischio alto.

“Delle 10 regioni, valutate ancora a rischio alto, - spiegano gli esperti - 9 sono state classificate a rischio Alto o a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive. Questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento "Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale.

Inoltre, delle 10 Regioni a rischio Alto o ad esso equiparate, 5 presentano una trasmissibilità, calcolata al 4 novembre compatibile con uno scenario di trasmissione 2 e le 5 restanti hanno uno scenario di tipo 1, tranne in un caso in cui tale classificazione non è considerata affidabile per incompletezza dei dati.

Le rimanenti Regioni/province autonome, - si legge nella bozza dell’Iss – ministero della salute - sono classificate a rischio moderato di cui 7 con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese e presentano una trasmissibilità calcolata al 4 novembre compatibile con uno scenario di trasmissione 2 in due di queste e con uno scenario di tipo 1 per la rimanente”.

Per ciò che concerne i contatti interpersonali, gli esperti non hanno dubbi. “Si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale – si legge nel documento - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone, al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.

Emergenza Covid. Molte regioni potrebbero cambiare colore. La Calabria in zona rossa. Spirlì: "La responsabilità è del governo". Fontana su Twitter: "La Lombardia in zona arancione. Riaprire i negozi"

 Per il primo ministro, Giuseppe Conte, queste sono ore impegnative. Oggi c'è il monitoraggio settimanale. A breve dovremmo sapere quali regioni resteranno rosse, quali arancioni e quali gialle.

Lombardia e Piemonte dovrebbero diventare arancioni.

Nella Provincia autonoma di Bolzano, dopo lo screening di massa, ogni settimana saranno testati a campione 4.000 altoatesini. A questi si aggiungeranno 900 persone del mondo della scuola.

Rispetto alle nuove misure che dovrebbero essere varate per la Calabria, scende in campo il presidente facente funzioni, Nino Spirlì.

"A questo punto – ha affermato - se la Calabria dovesse rimanere zona rossa, la responsabilità sarebbe solo del governo, incapace di dare una guida alla sanità regionale".

Il riferimento è alla mancata nomina del commissario ad acta alla sanità.

“Dopo la telefonata, intercorsa lo scorso 25 novembre, tra lo stesso Spirlì e il presidente del Consiglio Conte – si legge in una nota stampa della regione Calabria - durante la quale era stata annunciata la nomina a commissario di Narciso Mostarda, sulla questione è calato il silenzio, nonostante, per il bene dei calabresi, dalla Giunta regionale fosse arrivato un parere favorevole".

Commissariamento sanità in Calabria: Sfuma la nomina di Miozzo

 

Una Spy Story infinita. La nomina del commissario ad acta alla sanità della Regione Calabria sembra una giocata a tombola. Ambo, terno, quaterna, cinquina. Resta solo la tombola. In periodo natalizio, il paragone regge.

Dopo Cotticelli, Zuccatelli, Gaudio, Mostarda, sembra sfumare anche la nomina dell’attuale coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, ‘’La Repubblica’’, “il coordinatore del Cts aveva posto tre condizioni all'esecutivo per poter essere messo in grado di lavorare.  Dei superpoteri. Condizioni considerate troppo vincolanti da Palazzo Chigi”.

Qualche giorno fa, Miozzo aveva detto che la moglie non avrebbe avuto alcun problema a trasferirsi a Catanzaro.

Siamo davanti al fallimento della politica?

L’unica cosa certa è che il prezzo più caro lo stanno pagando i cittadini calabresi.

Non ho parole!!!!

 

Nuovo Dpcm. Stagione sciistica: I governatori hanno chiesto la chiusura delle frontiere. Coro unanime: "Riaprire le scuole il 7 gennaio"

 

Sei giorni al fatidico tre dicembre. Giorno del varo del nuovo Decreto del presidente del consiglio dei ministri. La Lombardia resta zona rossa fino al 3 dicembre.

Ieri, da quanto sui è appreso, i presidenti delle Regioni hanno chiesto al governo di valutare la chiusura delle frontiere, in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. L'obiettivo dei governatori, sarebbe quello di evitare la concorrenza degli Stati europei che, invece,  permettono le vacanze sulla neve.


L’esecutivo nazionale, dal canto suo, ha confermato che di riapertura degli impianti sciistici se ne potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. "Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l'epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo.

Riguardo i ristori è intervenuto il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia. “I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire – avrebbe detto -. La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza – ha proseguito Boccia - e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza”.

Nella riunione in videoconferenza con le regioni, il ministro Boccia è intervenuto anche riguardo le festività natalizie.


"Seguire la messa – ha detto - e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre.

Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti noi a Pasqua – ha proseguito il ministro degli affari regionali -  a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro, ma è un atto di fede".

Altro punto all'ordine del giorno, il caso scuola. "Le regioni, ad unanimità, hanno suggerito al governo di procrastinare al 7 gennaio prossimo ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in Dad. "Tutte le regioni – ha dichiarato il governatore della Liguria, Giovanni Toti hanno ritenuto di dire all’esecutivo che si tratterebbe di una mossa inopportuna in questo momento soprattutto alla vigilia della pausa festiva delle scuole, in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in assenza di un servizio pubblico che, oggi, prevede capienza al 50% e andrebbe ritoccata".

Rispetto agli orari di apertura degli esercizi commerciali, restano atri punti da definire, così come la problematica degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti. Anche su questo, l'orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, eventualmente con qualche deroga.

Oggi, comunque, torneranno a riunirsi i capi delegazione di maggioranza. All’incontro, pare parteciperanno anche  Comitato tecnico scientifico e Istituto superiore di sanità. Si faranno nuove valutazioni, anche alla luce dei dati del nuovo monitoraggio.

Sanità nel Tirreno cosentino. Il consigliere regionale, Antonio De Caprio: "Al lavoro per il bene del territorio"

 

Il presidente della commissione anti ‘ndrangheta della massima assise calabrese, Antonio De Caprio, è “al lavoro – ha dichiarato - per il bene del nostro comprensorio”.

Ieri sera, De Caprio ha avuto un incontro con il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Cinzia Bettelini. 

Sul tavolo, le questioni, riguardanti lo spoke Paola - Cetraro, la struttura di Praia a Mare e il poliambulatorio di Scalea.

“Proprio sul poliambulatorio di Scalea – ha scritto il consigliere regionale di Forza Italia sulla sua pagina Facebook - abbiamo scongiurato il rischio di provvedimenti che avrebbero, oltremodo, penalizzato il territorio, già comunicato al sindaco, Giacomo Perrotta.

Quanto a Praia a Mare – prosegue Antonio De Caprio – sembra, ormai, condivisa la linea dell’ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato non appena si avrà la possibilità di poter implementare l’organico sanitario ad oggi, purtroppo, carente per un duplice motivo: il primo la pandemia, in atto, che ha mandato in tilt l’intero sistema sanitario nazionale e il secondo, riguardante i ritardi accumulati negli anni nelle varie gestioni che si sono susseguite. Una priorità – scrive De Caprio - dalla quale nessuno potrà tirarsi indietro”.

Riguardo il punto nascita di Cetraro “confermato l’affidamento definitivo sulla piattaforma Mepa e la prossima pubblicazione della delibera di aggiudicazione dei lavori di messa a norma.

Sono convinto – continua il presidente della commissione anti ‘ndrangheta - che le tre strutture di Paola, Cetraro e Praia a Mare possono operare in sinergia, ognuna con le proprie specialità, arricchendo i servizi sanitari offerti ai cittadini del Tirreno cosentino, ma per raggiungere tale obiettivo è necessario che il Governo inizi, realmente, a prendere in considerazione la questione Calabrese, anche se l’infausto balletto sulla nomina del Commissario ci impone di mantenere alta l’attenzione e non mollare.

Ed è proprio per questo – chiosa De Caprio - che coloro che rappresentano l’istituzione regionale dovrebbero essere più cauti con gli annunci di nuovi servizi o aperture, perché si produce l’effetto di alimentare aspettative.

E se l’annuncio viene fatto senza prima aver studiato o discusso, spesso si tramuta in amara delusione. In parole povere: in una presa in giro dei cittadini.

Continuo a pensare – conclude Antonio De Caprio - che la via maestra sia quella di lavorare a testa bassa, cogliendo le sollecitazioni della gente e spingendo chi di dovere, nei posti chiave, ad attuare scelte ad esclusivo beneficio della collettività. Solo così risolleveremo la nostra splendida Calabria”.

Ha vinto lo Stato. Ha vinto l'Italia. Abbiamo vinto tutti noi.

  30 anni di latitanza. 30 anni di misteri, depistaggi, ombre sul latitante più ricercato al mondo. Questa mattina, all’alba, in una clinica...