martedì 3 novembre 2020

L’Italia si appresta a vivere un periodo con nuove restrizioni. In serata dovrebbe essere reso noto il nuovo Dpcm, il quarto dal 21 ottobre

 

 “Il tentativo che si sta facendo – ha spiegato il sottosegretario alla salute, Sandra Zampa su Rai Radio1 a Radio Anch’io - è non paralizzare il Paese: non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, ‘’un lockdown light’’. È  complicato cercare di fare una misura sartoriale basata su zone – ha continuato Zampa -. È uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il paese, voglio che sia chiaro”.

Ci sarà una cornice nazionale, con interventi nazionali e misure per i singoli territori, con il Paese diviso in 3 fasce che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio individuati con criteri "scientifici e oggettivi" approvati dall'Istituto superiore di Sanità. Più è alta la diffusione del virus, più è in sofferenza il sistema sanitario e maggiori saranno le restrizioni.


Dovrebbero diventare zone rosse Lombardia, Piemonte e Calabria. A rischio anche Puglia e Liguria.

Questa mattina il premier Conte ha incontrato i capidelegazione di maggioranza. Subito dopo, da quanto si è appreso, videoconferenza con i governatori e, nel pomeriggio, nuovo confronto con il Comitato tecnico scientifico. In serata dovrebbe arrivare il nuovo decreto all’interno del quale, sono state inserite tre fasce di rischio di diffusione del virus.



In merito, è intervenuto Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, che, in una intervista rilasciata al quotidiano ‘’La Stampa’’ parla di mancanza di un automatismo preciso “per cui a una determinata regione vengano imposte le chiusure. Ci sarebbero "21 criteri per decidere se una regione appartenga alla zona verde, arancione o rossa – ha affermato Crisanti -. Mi sembrano tanti, ma immagino che quelli fondamentali riguardino il riempimento dei posti in ospedale. Non vorrei che un provvedimento simile inducesse le Regioni a non essere totalmente trasparenti, riguardo a questi dati". Secondo Crisanti, “la vera sfida è trovare una strategia per evitare la terza ondata a febbraio".


A livello politico, questa mattina, da segnalare la presa di posizione del leader della Lega, Matteo Salvini che, durante una conferenza stampa in Senato,  ha asserito che la chiusura totale “sarebbe un fallimento non tanto del governo, quanto di un modello sociale, quello italiano, che non ha nulla da imparare dal mondo".


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