mercoledì 18 novembre 2020

Emergenza sanitaria in Calabria. Domani i sindaci a Roma. Il sindaco di Altomonte: "Nella capitale pronti alle dimissioni senza se e senza ma"

 


Emergenza sanitaria regionale e superamento della fallimentare stagione commissariale. La fase della mediazione è finita”. È quanto dichiara il sindaco di Altomonte, nel cosentino, Gianpietro Coppola.

Domani, giovedì 19 novembre, gli amministratori si ritroveranno nella capitale per un incontro con il governo. “Bisogna essere presenti a Roma senza se e senza ma – ha aggiunto Coppola -. I sindaci, devono avere nelle loro mani, già pronte, sia le proprie dimissioni che le revoche di tutti i responsabili di servizio di settore e di area dei rispettivi comuni, qualora il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dovesse decidere di non scendere in piazza per incontrarli. Solo così i 404 comuni calabresi, saranno realmente paralizzati nella loro azione quotidiana e capo dell’esecutivo e ministro dell’interno dovranno preoccuparsi di trovare, in poche ore, una soluzione. E non valgono richiami al senso di responsabilità, che devono esprimere i primi cittadini, quando governo e Stato agiscono nella irresponsabilità che ha caratterizzato l’azione scoordinata dell’Esecutivo nazionale in queste ore”.

Coppola, esorta tutti i colleghi a rifiutare, in questo momento, “qualsiasi discorso e proposta diversa che pure, in queste ore, sta trapelando, rischiando di indebolire la forza della manifestazione unitaria e compatta organizzata e promossa nei giorni scorsi, con grandissima adesione in tutte e cinque le province calabresi.

Bisogna fare qualcosa di storico e non solo di eclatante – aggiunge il sindaco di Altomonte -. Qualcosa che scateni, giustamente, i media nazionali e non. Basta con queste sfilate televisive di opinionisti epidemiologi e componenti di governo e di sottogoverno o politici che della Calabria non sanno assolutamente nulla. Le trasmissioni televisive nazionali, chiamino e sentano i sindaci del territorio, quelli cioè che, da anni, subiscono i danni di questo sistema scaricato sulle pelle dei cittadini. Smettano di fare audience e comincino a fare servizio pubblico.

In questo momento – dichiara Coppola – l’esecutivo nazionale si muove e si rende attivo solo di fronte ad iniziative eclatanti che rischiano di appannarne l’immagine. Ed è esattamente di una manifestazione unitaria e trasversale dei sindaci calabresi che a Palazzo Chigi hanno terrore. Ci siamo già fatti interpreti, nelle scorse settimane, di iniziative forti ma è ormai evidente che i territori, tanto più quelli calabresi, non vengono presi in alcuna considerazione dalla classe politica nazionale.

Pur ringraziando l’Associazione nazionale dei comuni per il tentativo di mediazione in atto – prosegue Coppola - dobbiamo ribadire, con assoluta convinzione, che siamo ormai fuori tempo massimo. Quindi, non solo dobbiamo andare e protestare tutti insieme ma non dovremo spostarci da Roma fino a quando e se non otterremo dal governo risultati seri e concreti. Tutto il resto non ci interessa.

Non si tratta di parlare solo della riorganizzazione del sistema sanitario territoriale – tuona il sindaco di Altomonte -. Si tratta di mettere, nero su bianco, la fine del sistema commissariale e soprattutto l’accollamento del debito della sanità calabrese da parte dello Stato, così come è stato già fatto con altre emergenze. Queste sono le questioni e le priorità che dobbiamo rivendicare a testa alta, senza cedere a chiamate di scuderia politica o di altra appartenenza”.

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