“Grazie incommensurabile a rianimatori”. È stato questo il filo conduttore del punto stampa del presidente dell’Istituto superiore di sanità e del e il presidente del Consiglio superiore di sanità sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
Silvio Brusaferro e Franco Locatelli
hanno ringraziato il personale sanitario, al lavoro nelle terapie intensive.
“I colleghi – hanno dichiarato
- hanno dato una prova formidabile e il Paese deve loro un ringraziamento unico,
speciale e incommensurabile. Gli anestesisti e i rianimatori italiani sono
molto competenti, anche a livello internazionale, e sono dei pilastri di
risposta al Covid”.
I presidenti dell'Iss e dell’Css,
Silvio Brusaferro e Franco Locatelli si sono, poi, soffermati sull’analisi dei
dati.
“La curva è in decrescita –
ha affermato Brusaferro - anche se la situazione in Italia è un pò a metà”. L’età
media delle persone che contraggono l’infezione da Sars-Cov-2 ora è intorno a
48 anni. Questo suggerisce che sono sempre più anziani a contrarre l'infezione.
Da qui l'importanza di proteggere queste categorie. Per i deceduti l'età media
supera gli 80 anni”.
Quanto al tasso di utilizzo dei posti letto negli ospedali italiani, “la curva relativa all'occupazione dei posti in area medica e nelle terapie intensive – commenta Silvio Brusaferro - sta cominciando ad andare verso l'appiattimento. Mentre continua ad essere ancora molto elevato il numero dei decessi. Non ci si può rilassare”.
Il presidente dell’Istituto
superiore di sanità descrive anche la situazione delle regioni italiane, in
nove delle quali permane il rischio alto da più di tre settimane.
"Un Rt ancora poco
sopra a 1 – continua Brusaferro - porta ad un aumento di casi. Ci sono due
incidenze degli Rt a 7 e a 14 giorni. Il primo è più sensibile, ma serve avere
l'occhio sempre a entrambi gli indicatori. L'incidenza a 7 giorni è ancora
elevata in generale”.
Nel corso della conferenza
stampa, il presidente dell'Iss ha invitato la popolazione a “evitare tutte le
occasioni di aggregazione ed evitare assembramenti. Il Natale – ha chiosato
Brusaferro - avrà una sua unicità ma questo è il tempo di abbassare la curva.
Con questi numeri è molto difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di
massa, aggregazioni e raduni, in particolare di persone che provengono da
quadri epidemiologici diversi".
A Brusaferro fa eco il
presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, secondo il
quale “sarà un Natale diverso. Il primo e auspicabilmente l'ultimo, grazie ai
vaccini. Tutto quello che eravamo abituati a vedere a Capodanno non potrà avere
corso. È inimmaginabile e incompatibile.
Va detto con assoluta chiarezza come la celebrazione religiosa, dovrà essere
compatibile con le misure concordate già con la Cei per quello che riguarda la
fede cattolica per evitare focolai e trasmissioni. I numeri attuali non sono
compatibili nemmeno con l'apertura degli impianti sciistici".
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