“L’applicazione alla delle
misure contenitive, di cui all’art. 3 del Decreto del presidente del consiglio,
risulta coerente con i dati forniti dalla Regione Calabria e appare il frutto
dell’applicazione oggettiva di parametri predeterminati”.
Il Tar del Lazio, in sede
collegiale cautelare, si è espresso, riguardo la zona rossa e ha confermato “la
legittimità della decisione di inserire la Calabria tra le ‘zone rosse’ italiane”.
Rispondendo alle richieste di sospensione cautelare del provvedimento
governativo, avanzate dalla Regione, i giudici hanno ritenuto che il ricorso
non presenta “sufficienti elementi di favorevole apprezzamento, alla stregua di
una serie di specifiche considerazioni.
Appaiono sussistere i
presupposti per l’applicazione, alla Regione Calabria, delle misure restrittive
in ragione della presenza di un indice Rt superiore a 1,5 e con livello di
rischio alto. La classificazione, ad rischio ‘alto’, della regione – spiegano i
giudici amministrativi - non è dipesa da valutazioni discrezionali del
Ministero ma dall’applicazione di parametri predefiniti, e in particolare di
quelli da cui si desumeva la presenza nella Regione di criticità dei servizi
sanitari territoriali.
La domanda cautelare
proposta è, anche, sfornita del prescritto requisito del pregiudizio di un
danno grave e irreparabile, tenuto conto che l’ordinanza impugnata cesserà di
produrre i suoi effetti il prossimo 21 novembre“.
Intanto, da quanto si è
appreso, il governo si è preso qualche altro giorno per decidere sulla nomina
del nuovo commissario ad acta.
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