“Il mio è un grande atto di amore verso la Calabria e il popolo calabrese”.
Non ha bisogno di commenti l’affermazione
del neo commissario ad acta alla sanità, Guido Longo. Solo tanta emozione.
Parole così belle, sentite che trafiggono il
cuore e fanno sperare in un futuro prospero.
Anche noi dobbiamo metterci
del nostro e non piangerci addosso. Rimbocchiamoci le maniche e iniziavo a lavorare per una
nuova ‘’Primavera della Calabria’’.
“È una regione che ha
bisogno di noi urgentemente. So in cosa metto le mani”.
Da queste parole è evidente
che Longo ha le idee chiare su come affrontare la situazione e su come gestire
un settore molto delicato. Ma soprattutto, credo abbia quell’umiltà e senso del
dovere che tutti noi cerchiamo da sempre.
Mi riferisco a quelle persone, servitori onesti dello Stato in qualunque ambito lavorativo, che non abbandonano quella fetta di popolazione, ed è la stragrande maggioranza, che chiede solo di essere tutelata nei propri diritti essenziali e non relegata in un angolo.
“In Calabria, ci sono problematiche
molto importanti – ha affermato Longo -. Del resto, non ho mai avuto incarichi
facili, sono abituato a queste tipologie.
Nella mia carriera – ha continuato
Longo a Rai Radio 1 - ho sempre affrontato sfide. Ringrazio il governo per la
fiducia che mi ha dato. Spero di poterla ripagare.
Il mio è un grande atto di
amore verso la Calabria e verso il popolo calabrese. Sono stato in Calabria
negli anni ’80, per la seconda guerra di ‘ndrangheta. Poi sono tornato come questore
di Reggio Calabria nel 2012 e prefetto di Vibo Valentia nel 2017.
La mia ricetta è lavorare
seriamente e occuparmi della popolazione. La popolazione calabrese ha bisogno
di noi, urgentemente. Dalle istituzioni calabresi, mi aspetto collaborazione. Sono
un uomo delle istituzioni, non ho altre problematiche, non me le pongo”.
Come lui stesso ha affermato,
“vengo in Calabria con il cuore” . Il cuore di chi conosce bene il territorio e
sa perfettamente di cosa abbiamo bisogno: Onestà, rispetto delle leggi dello
stato, trasparenza, professionalità, meritocrazia.
La nostra è una terra che o
si odia o si ama. E chi impara ad amarla fa di tutto per valorizzare appieno
tutte le potenzialità che può esprimere. Non la abbandonerà mai.
Buon lavoro signor prefetto.
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