La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha approvato le linee guida per l'utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte di sciatori amatoriali. Il documento è stato inviato al governo.
L’auspicio – ha spiegato il
vicepresidente della Conferenza delle regioni, Giovanni Toti, è che il Governo
voglia condividere con le Regioni i necessari approfondimenti sul piano della
collaborazione istituzionale nell'interesse dei cittadini, del tessuto
socioeconomico del Paese, nel rispetto delle necessarie regole di
prevenzione".
In campo anche gli assessori
con delega agli impianti a fune di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia,
Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
"Alla luce delle notizie, riguardanti le misure che il Governo intende adottare nel prossimo Dpcm, secondo le quali si esclude la possibilità di aprire gli impianti a fune per le festività natalizie – si legge in una nota - gli assessori delle regioni alpine chiedono all’esecutivo nazionale di rivedere questa scelta che metterebbe in crisi un intero sistema che porta un notevole indotto economico, lavorativo e sociale per l'intero Paese.
È necessario darsi una data comune per l'avvio della stagione bianca – dichiarano gli assessori - tenuto conto del quadro sanitario che andrà a delinearsi nelle prossime settimane. Molte realtà imprenditoriali, legate alla stagione bianca, tra cui scuole di sci, noleggi, aziende di trasporto, hotel e ospitalità in genere, aspettano risposte per programmare la stagione invernale”.
Per il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, per lo sci invernale "possiamo trovare un punto di equilibrio, come stanno facendo in altri paesi. È uno sport e lo si può praticare in sicurezza – ha continuato Cirio a Rai News24 -. Si potrebbe consentire l'attività sciistica, lasciando chiusi bar e ristoranti. È una strada che dobbiamo percorrere insieme al Governo". Bisogna cercare soluzioni di buon senso, verificare se esiste la possibilità di permettere alle attività sciistiche di funzionare pur nel rispetto, prioritario, delle condizioni di salute".
Un appello è stato lanciato
anche dal nostro campione di sci, Alberto Tomba. "Lo sci è, per eccellenza,
sport all'aperto e individuale. Inoltre, visto come ci si veste quando si va a
sciare, non è un problema di mascherine, perché già ora si usano normalmente
protezioni della bocca e del viso. Le piste dovrebbero dunque essere aperte,
anche se ci sono ovviamente degli accorgimenti da prendere".
Per gli impianti non vedo
problemi particolari. Dove c'è un seggiovia a due o tre posti – continua Alberto
Tomba - si va da soli, se è da cinque si va in tre. E si possono diminuire e
segnare anche i posti sulle cabinovie.
Il problema sarebbe quello
dell'apres ski e dei rifugi dove si va a bere e mangiare, ma anche in questo
caso – dice Tomba - come avviene nei ristoranti, si possono limitare gli
accessi, con mascherina e distanziamento obbligatori".
(Fonte Ansa - Sky Tg24)
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