La Regione Calabria,
recependo l’ordinanza con cui, lo scorso 27 novembre, il ministro della salute,
Roberto Speranza, ha disposto la “zona arancione” ha emanato l’ordinanza n. 90,
firmata dal presidente facente funzioni, Nino Spirlì, in merito alle nuove
misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza Covid.
Tra i punti più importanti,
la ripresa, all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche, delle attività
ambulatoriali per prestazioni specialistiche con classe di priorità D (differibile)
e P (programmata).
“La nuova ordinanza – si legge
nell’ordinanza - vieta ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio
regionale, classificato in uno "scenario di tipo 3" e con un livello
di rischio "alto", salvo che per gli spostamenti motivati da
comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di
salute.
Sono, comunque, consentiti
gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della
didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È consentito il
rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Il transito sul territorio
regionale è consentito, qualora necessario a raggiungere ulteriori territori
non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti
sono consentiti ai sensi del Dpcm del 3 novembre.
Vietato, inoltre, ogni
spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da
quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze
lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per
svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale
Comune.
Restano sospese le attività
dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie,
pasticcerie) – si legge ancora nell’ordinanza - ad esclusione delle mense e del
catering continuativo su base contrattuale, a condizione che vengano rispettati
i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio.
Resta consentita la sola
ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico
sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché dalle
ore 05:00, fino alle ore 22:00, la ristorazione con asporto, con divieto di
consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Restano aperti gli esercizi
di somministrazione di alimenti e bevande, siti nelle aree di servizio e
rifornimento carburante, situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli
aeroporti, con obbligo di assicurare, in ogni caso, il rispetto della distanza
interpersonale di almeno un metro”.
Nell’ordinanza si raccomanda
a tutte le persone fisiche di “limitare e ridurre al minimo indispensabile ogni
forma di spostamento consentito, mantenendo i comportamenti rispettosi del
distanziamento interpersonale, del divieto di assembramento, dell’utilizzo
corretto delle protezioni delle vie aeree e delle misure igieniche e di
prevenzione, al fine contribuire a rallentare la curva di crescita del contagio.
È, inoltre, confermato l’utilizzo
dello screening gratuito, mediante tampone rapido antigenico, per le situazioni
di necessità che dovessero manifestarsi all’interno del contesto scolastico.
Verrà mantenuto, a cura dei
dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali, il costante
monitoraggio a livello provinciale del trend epidemico, al fine di procedere, a
livello regionale, all’eventuale adozione di specifiche misure di mitigazione e
contenimento, anche circoscritte a determinate aree e sulla base dei criteri
fissati a livello regionale e nazionale.
Revocate, infine, a partire dal 30 novembre e fino a nuove eventuali determinazioni, le disposizioni – previste al punto 1 dell’ordinanza n.82, poi prorogate dall’ordinanza n.87 – che stabilivano la sospensione delle attività ambulatoriali”.
In merito, è intervenuto il
governatore Spirlì, che tiene a puntualizzare come il momento critico non sia
ancora finito, “ma ritengo – ha affermato - che i calabresi sapranno
autoregolamentarsi per tutelare la propria salute e quella di coloro che sono
aggrediti dal virus. Invito i cittadini a non affollare gli ambulatori e i
reparti e a usare il massimo buonsenso.
È necessario – aggiunge
Spirlì – che il personale sanitario lavori in tranquillità per poter continuare
ad erogare quei servizi di qualità che il nostro sistema è riuscito a garantire
nonostante la scarsità di strumenti, la vetustà dei locali e la poca
considerazione di chi avrebbe dovuto e potuto migliorare lo stato di salute
degli ospedali ma ha, invece, preferito il silenzio amministrativo, le agonie
burocratiche e il cinismo personale, a danno dei Calabresi più deboli”.
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