Sei
giorni al fatidico tre dicembre. Giorno del varo del nuovo Decreto del
presidente del consiglio dei ministri. La Lombardia resta zona rossa fino al 3
dicembre.
Ieri, da quanto sui è appreso, i presidenti delle Regioni hanno chiesto al governo di valutare la chiusura delle frontiere, in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. L'obiettivo dei governatori, sarebbe quello di evitare la concorrenza degli Stati europei che, invece, permettono le vacanze sulla neve.
L’esecutivo
nazionale, dal canto suo, ha confermato che di riapertura degli impianti
sciistici se ne potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. "Gli
impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la
nostra economia riapriranno quando l'epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel
giro di un mese, un mese e mezzo.
Riguardo
i ristori è intervenuto il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia.
“I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire –
avrebbe detto -. La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto.
Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza – ha proseguito
Boccia - e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza”.
Nella riunione in videoconferenza con le regioni, il ministro Boccia è intervenuto anche riguardo le festività natalizie.
"Seguire
la messa – ha detto - e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù
bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle
difficoltà dei medici, della gente che soffre.
Papa
Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti noi a Pasqua – ha proseguito il
ministro degli affari regionali - a
partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro, ma è un atto
di fede".
Altro
punto all'ordine del giorno, il caso scuola. "Le regioni, ad unanimità,
hanno suggerito al governo di procrastinare al 7 gennaio prossimo ogni
riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in Dad.
"Tutte le regioni – ha dichiarato il governatore della Liguria, Giovanni
Toti hanno ritenuto di dire all’esecutivo che si tratterebbe di una mossa
inopportuna in questo momento soprattutto alla vigilia della pausa festiva
delle scuole, in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in
assenza di un servizio pubblico che, oggi, prevede capienza al 50% e andrebbe
ritoccata".
Rispetto
agli orari di apertura degli esercizi commerciali, restano atri punti da
definire, così come la problematica degli spostamenti tra regioni per
raggiungere i parenti. Anche su questo, l'orientamento prevalente del governo
sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni,
eventualmente con qualche deroga.
Oggi,
comunque, torneranno a riunirsi i capi delegazione di maggioranza. All’incontro,
pare parteciperanno anche Comitato
tecnico scientifico e Istituto superiore di sanità. Si faranno nuove valutazioni,
anche alla luce dei dati del nuovo monitoraggio.
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