In attesa delle festività natalizie,
iniziano a circolare possibili allentamenti delle misure restrittive, messe in
campo dal governo. Il 3 dicembre scade l’ultimo Dpcm.
Il prossimo decreto potrebbe
contenere l'allentamento delle restrizioni e le indicazioni sugli incontri con
i familiari a Natale.
Ma andiamo con ordine. In
evidenza, proposte per la revisione, sulla classificazione delle zone e misure
variabili a seconda delle province, premiando quelle virtuose anche all'interno
di regioni rosse o arancioni e chiudendo in anticipo quelle più a rischio per
scongiurare le feste in lockdown.
Tra esecutivo nazionale e
governatori è in atto una mediazione, che vuole portare ad un graduale
allentamento delle misure.
È quasi certo che per le
festività resteranno ancora chiusi i circoli, le strutture sportive, palestre,
cinema e teatri. Uno spiraglio ci potrebbe essere, invece, per i negozi e i
ristoranti, che potrebbero tornare in una sorta di semilibertà se rispetteranno
le regole che già hanno. Da indiscrezioni, pare che salga a sei il numero di
commensali nei ristoranti delle zone gialle.
Per quanto riguarda il
cenone di Natale, possibile che non si potrà essere più di sei a tavola,
condividendo il momento di festeggiamenti solo con conviventi e parenti stretti.
Quanto agli spostamenti,
interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, anche tra le regioni
sarà sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio.
Tra le altre ipotesi al
vaglio, per non mortificare i consumi, ci sarebbe la possibilità di tenere i
negozi per lo shopping aperti anche di sera tardi, per spalmare le entrate dei
clienti e favorire il commercio.
Il limite delle chiusure notturne, dalle ore 22:00 alle ore 05:00 in tutta Italia, potrebbe essere spostato alle ore 23:00 o a mezzanotte la sera del 24 dicembre e più in avanti anche a Capodanno.
Un nodo da sciogliere per
l'allentamento delle misure, riguarda i 21 indicatori utilizzati dalle regioni.
Secondo il premier, Giuseppe
Conte, "il sistema per parametri ci consente interventi mirati, al fine di
introdurre misure restrittive che siano limitate nel tempo e ben dosate
sull'effettivo livello di rischio dei territori". I criteri non dovrebbero
dunque subire modifiche.
Sul tavolo, tra le
iniziative lanciate dalle Regioni, c'è, anche, l'accelerazione dei tempi sulla
revisione dell'assegnazione delle zone, in particolare per la promozione verso
quelle meno restrittive e l'allentamento delle misure in quelle province dei
territori della zona rossa che hanno però più confortanti.
(Fonte Sky Tg24)
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