Con 552 voti a favore, nessun contrario e sei astenuti, l'Aula di Montecitorio ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento dal pareggio di bilancio. Un sì quasi unanime che ha messo d'accordo anche le opposizioni.
In base alla Costituzione era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, pari a 316 voti.
Soddisfazione è stata
espressa dal primo ministro, Giuseppe Conte che parla di un ottimo segnale. “Spero – ha aggiunto – che
il dialogo prosegua. Tra le forze di opposizione prevale la via del dialogo e
di un approccio costruttivo e per questo ringrazio, in particolare, quanti
l'hanno voluta perseguire sin dall'inizio, con determinazione ma sempre nella
chiarezza dei ruoli. Auspico – ha concluso il premier - che questo clima di
confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi
che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza".
Alla votazione, hanno preso parte numerosi ministri e sottosegretari. Tra loro il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, e il responsabile dell’economia, Roberto Gualtieri, secondo il quale
“lo scostamento di bilancio ci consentirà di intervenire sulle prossime scadenze fiscali attraverso una loro sospensione più larga di quella fatta finora che riguardava solo i settori dei codici Ateco. Stiamo lavorando per il prossimo decreto – ha affermato Gualtieri - che userà questi otto miliardi per il rinvio delle scadenze fiscali per tutti i settori economici che hanno subito perdite".
Su Facebook il viceministro all'Economia, Antonio Misiani, ha commentato positivamente il risultato della votazione quasi unanime. "È un voto molto positivo - ha scritto -. Una risposta concreta del Parlamento agli appelli del Capo dello Stato e alle attese del Paese per la massima condivisione dello sforzo di sostegno delle imprese e dei lavoratori che stanno soffrendo le conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria".
Lasciando Montecitorio dopo
la votazione, il capodelegazione del Pd e ministro della cultura, Dario Franceschini
ha parlato di una "scelta di responsabilità di Berlusconi che ha
politicamente costretto le altre forze di centrodestra a cambiare linea e ad
adeguarsi. Chapeau".
Dall’opposizione, segnali di distensione, pur rimanendo sulle proprie posizioni.
"Il centrodestra è unito – ha detto il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, in un punto stampa -. Ha votato alla Camera e farà lo stesso al Senato a favore dello scostamento. Abbiamo, uniti, lavorato perché maggioranza e governo accogliessero alcuni principi per noi fondamentali come la tutela dei lavoratori autonomi. Abbiamo insistito – ha proseguito Tajani - anche perché ci fosse moratoria fiscale. Il nostro sostegno lo abbiamo dato per l'interesse nazionale che rappresenta una priorità".
Secondo la leader di Fratelli D’Italia, Giorgia Meloni, "il governo ci dà ragione seppure con ritardo. Sono contenta che la maggioranza arrivi sulle nostre proposte di buonsenso. La battaglia, però, non si esaurisce".
Matteo Salvini, segretario
della Lega, sostiene che il voto sia stato "un bel successo. L’esecutivo
nazionale – ha spiegato - ha capito che da solo non va da nessuna parte. È
stato costretto ad ascoltare non il centrodestra unito, ma il Paese. Se andrà
avanti, vediamo. Questo è solo l'inizio. Penso a un tavolo sulla scuola, da
domani con Conte e Azzolina. Noi ci siamo".
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