martedì 29 dicembre 2020

Terremoto in Croazia. Sale a 7 il numero delle vittime. Monitoraggio in Veneto.

 

È salito a sette il numero delle vittime nel violento terremoto che, oggi, ha sconvolto la Croazia. Ne danno notizia i media regionali. Decine i feriti.

La forte scossa sismica, ha causato danni anche all'edificio del parlamento nazionale a Zagabria. L'entità effettiva dei danni e l'agibilità dell'edificio verranno accertate nelle prossime ore ad opera dei tecnici.

Tutti coloro che si trovavano all'interno del parlamento tra deputati e personale di servizio, sono fuggiti precipitosamente al momento della scossa di magnitudo 6.4, registratasi alle ore 12:20.

Il parlamento croato aveva già subito danni in occasione della scossa di magnitudo 5.5 che colpì Zagabria il 22 marzo scorso. In quella occasione migliaia di edifici furono danneggiati nel centro storico della capitale.

In Italia, è il Veneto a preoccupare, soprattutto la provincia di Verona, epicentro, questo pomeriggio, di uno sciame sismico.

In merito è intervenuto l’assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin. “Stiamo monitorando costantemente la situazione – ha dichiarato -. Al momento le scosse di terremoto che hanno interessato la provincia di Verona sono state tre.

Sono, personalmente, in costante contatto con l'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, con il quale la Regione è convenzionata per il monitoraggio, e con il Direttore Interregionale dei Vigili del Fuoco.

Confermo – ha continuato Bottacin - che per ora non ci sono giunte segnalazioni di danni. Il sistema di Protezione Civile del Veneto , rimane preallertato con tutti i suoi volontari per qualsiasi evenienza.

Riguardo al sisma in Croazia, contrariamente a quanto appariva nei primi momenti sembra che non sia necessaria l'attivazione della missione internazionale di supporto. Ho sentito il Capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli e gli ho ribadito la nostra totale disponibilità ad intervenire anche per attività 'Usar' di ricerca di persone sepolte sotto le macerie.

Tramite Arpav – ha dichiarato Bottacin - stiamo anche precauzionalmente ponendo la massima attenzione alla rilevazione di eventuale radioattività, al momento assente, in relazione alla centrale nucleare di Krsko. Abbiamo contattato anche l'Isin, che è in contatto con la Autorità di sicurezza nucleare della Slovenia per Krsko. Anche da questa autorevole fonte – conclude l’assessore - si escludono rilasci di sostanze radioattive".

Le buone pratiche in Calabria. Da oggi attivo il nuovo portale ''Racconti di Calabria''

 

www.raccontidicalabria.regione.calabria.it. Da oggi è attivo il portale tematico “Racconti di Calabria”, attraverso il quale la regione, nell’ambito dell’attuazione della Strategia di comunicazione del Por Fesr Fse 14/20, intende dare diffusione ai risultati del Programma operativo regionale e raccontare i progetti e le buone pratiche.

Trasparenza del dato ed efficacia dello storytelling sono i punti di forza dell’area web, implementata all’interno di Calabria Europa, che consente una consultazione semplificata e dinamica dei dati, relativi all'avanzamento fisico e finanziario degli interventi realizzati con il Por Calabria.

“Sarà possibile accedere al variegato patrimonio di informazioni – si legge in una nota stampa - ancorato ai dati e alle risorse delle azioni e ai progetti finanziati, la cui fonte primaria è costituita dal Sistema informativo unitario regionale per la programmazione, interrogando gli interventi per settore e per area geografica di realizzazione.

‘’Racconti di Calabria’’ è strutturato anche per veicolare la descrizione dei progetti, mediante l’uso di mappe interattive e di un set variegato di materiale multimediale per un utilizzo mirato e diretto sui social network.

Tutti i contenuti sono declinati in lingua inglese e caratterizzati dal tratto della narrazione positiva delle cose fatte e dei buoni esempi. Un format, questo, che si propone come valido strumento per restituire visibilità ai singoli progetti e ai beneficiari e per favorire il monitoraggio civico e il controllo sociale da parte della comunità calabrese”.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente facente funzioni, Nino Spirlì, secondo il quale “il portale risponde alla volontà di accendere i riflettori sulle esperienze virtuose che la nostra regione è capace di esprimere, poiché costituisce una porta di accesso alle testimonianze dei destinatari delle risorse mobilitate dalla programmazione dei fondi europei nel territorio.

Si tratta di un servizio che vogliamo offrire ai calabresi – ha continuato Spirlì - che disporranno così di un ulteriore strumento di controllo sulle scelte messe in campo a garanzia dell’efficacia delle azioni stesse. Una preziosa occasione per uscire da un isolamento che, spesso, si consuma sul piano mediatico e per dare centralità alla Calabria e alle idee dei suoi cittadini”.

A Spirlì fa eco Maurizio Nicolai, autorità di gestione del Por. “Racconti di Calabria – ha affermato - vuole rappresentare uno spazio in cui mettere in evidenza l’efficacia delle politiche di coesione e per far conoscere il vero volto del Programma operativo e di tutte quelle persone e idee che fanno crescere la Calabria.

Il racconto di quanto è stato realizzato, restituisce ai visitatori del portale la misura e la qualità degli interventi e consente alla Regione Calabria di ritagliarsi il ruolo di laboratorio di buone prassi in tema di trasparenza, comunicazione e partecipazione”.

Grazie al progetto “Racconti di Calabria”, la Regione è stata selezionata tra oltre 600 candidature per diventare uno dei 12 exhibitors in tema di coinvolgimento civico nella politica di coesione alla Eu Region Week 2020, dedicando uno specifico seminario tecnico all’interno del programma della principale vetrina delle autorità regionali e locali organizzata a livello europeo.

Sisma in Croazia. E' salito a cinque il numero delle vittime. Mattarella: "Sentimenti di cordoglio e vicinanza da parte dell'Italia". Conte: "L'Italia è pronta a fornire assistenza e aiuto"

 

Oltre ad una 13enne morta a Petrinja, fonti ufficiali hanno confermato un'altra vittima del forte terremoto in Croazia. Si tratta di un ragazzo di 20 anni di Majske Poljane, deceduto nel crollo di un’abitazione.

Lo ha confermato, ai media locali, il sindaco della vicina Glina, Branka Baksic Mitic, che si trova sul posto. Confermato anche il decesso del padre del ventenne, rimasto ucciso insieme al figlio nel crollo della loro abitazione a Majske Poljana. In casa c'era anche una donna, estratta viva dalle macerie.

Decine e decine i feriti. Si cercano diverse persone sotto le macerie. Il prefetto della contea di Sisak-Moslavina, Ivo Zinic, ha assicurato che l'ospedale di Sisak funziona nonostante i danni. È crollato tutto, tranne l'edificio che ospita il reparto di ginecologia e il nuovo padiglione centrale. Nonostante ciò, si continuano a curare i feriti.

La Caritas è accanto alla popolazione della Croazia, colpita da un potente terremoto di oggi. La violenza è stata tale che il sisma, il cui epicentro è situato nella cittadina di Petrinja, a circa 50 chilometri dalla capitale Zagabria, è stato avvertito anche in Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Ungheria, Slovenia, Austria, oltre che in molte regioni italiane.

La Croazia si trovava già in una situazione grave, a causa della pandemia, che aveva costretto il paese a un lockdown a partire da fine novembre, dal momento che il paese era arrivato a registrare oltre 4.000 nuovi contagi e 90 vittime al giorno su una popolazione di circa 4 milioni di abitanti.

"Ho appreso con tristezza la notizia delle forti scosse di terremoto che nelle ultime ore hanno colpito il suo Paese, provocando vittime e ingenti danni, soprattutto a Petrinja". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente della Repubblica di Croazia, Zoran Milanovic. "I più sinceri sentimenti di cordoglio - scrive Mattarella - e partecipe vicinanza. Nel confermarle che in questa difficile circostanza la Croazia può contare sulla solidarietà e la collaborazione dell'Italia, le rinnovo, a nome del popolo italiano e mio personale, le più sentite condoglianze".


Vicinanza anche dal premier Giuseppe Conte. "Le mie più sentite condoglianze ad Andrej Plenkovic e al Governo croato - scrive il primo ministro italiano su Twitter - per il devastante terremoto che ha colpito la città di Petrinja e tutto il Paese. La nostra solidarietà e vicinanza agli amici croati. L'Italia è pronta a fornirvi tutta l'assistenza e l'aiuto necessario". 


La terra trema in Italia. Scossa di magnitudo 4.4 in provincia di Verona

 

 

Sisma nel nord Italia. Alle ore 15:36, una scossa di magnitudo 4.4 ha colpito la provincia di Verona a 3 chilometri ad ovest di Salizzole, comune di 4000 abitanti. Non si hanno ancora notizie di danni o feriti. In corso le verifiche del caso da parte dei Vigili del fuoco.

La scossa è stata avvertita anche a Milano, specialmente negli edifici più alti.

La nuova scossa di terremoto, la terza in poco meno di due ore,  è stata rilevata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La magnitudo è stata più alta rispetto alle scosse precedenti salendo a 4.4, dopo una stima iniziale tra i 4.2 e i 4.8.

Il primo terremoto, pari ad una magnitudo di 3.4, era stato registrato alle 14:02, il secondo, pari a 2.8, alle 14:44: tutt'e due avevano come epicentro la zona vicino Salizzole.

Vaccino Anti Covid. Probabile slittamento approvazione vaccino Astrazeneca - Oxford. Dall'Ue la notizia dell'acquisto di altri 300 milioni di dosi del vaccino Pfizer

 

“Le probabilità che il vaccino messo a punto da AstraZeneca e Oxford sia autorizzato dall’Agenzia europea del farmaco a gennaio sono piuttosto ridotte”. Lo ha spiegato Noel Wathion, il vice direttore esecutivo dell’Ema, in un’intervista al quotidiano belga Het Nieuwsblad.

“Non hanno ancora fatto domanda - ha affermato. Sono necessari ulteriori dati sulla qualità del vaccino”.

Un problema per l'intera Europa ovviamente, che del vaccino sviluppato a Oxford ha prenotato 400 milioni di dosi, e per l'Italia in particolare. Il nostro Paese, ha una prelazione su 40,38 milioni di dosi. Il piano conta infatti sulla disponibilità di 16,1 milioni di dosi nei primi tre mesi, mentre il vaccino Pfizer dovrebbe essere distribuito in 8,7 milioni di dosi, quello Curevac, ancora in fase di studio, in 2 milioni di dosi e il siero di Moderna, non ancora approvato in Europa, in 1,3 milioni di dosi.


Dal canto suo, in una intervista al Sunday Times, Pascal Soriot, l’amministratore delegato di AstraZeneca, ha spiegato che il vaccino sviluppato dalla società assieme all’Università di Oxford è “efficace al 95% ed è in grado di eliminare al 100%” i sintomi gravi che portano ai ricoveri per Covid-19.

Entro giovedì 31 dicembre – ha commentato - le autorità sanitarie britanniche dovrebbero dare il via libera al farmaco, che sarebbe poi distribuito nel Regno Unito a partire dal 4 gennaio. Il vaccino è una formula vincente contro il Covid-19 e dovrebbe essere efficace anche contro la cosiddetta variante inglese. Finora – ha detto Soriot - riteniamo che il vaccino sia efficace contro la variante del virus, ma non possiamo esserne certi, così condurremo dei test”.

E a proposito di Gran Bretagna, da segnalare  l’acquisto, da parte del governo di Boris Johnson di 100 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca.

L’Unione europea, invece, ha prenotato fino a 400 milioni di dosi per i suoi Paesi membri. Come reso noto da Piero Di Lorenzo, l’amministratore delegato dell’Irbm di Pomezia, all’Italia saranno destinate due milioni di dosi del vaccino entro gennaio.

AstraZeneca sta lavorando per ottenere una capacità di produzione fino a 3 miliardi di dosi di vaccino nel 2021. La società ha spiegato che il farmaco può essere conservato, trasportato e manipolato in normali condizioni di refrigerazione, tra i 2 e gli 8 gradi Celsius, per almeno sei mesi e somministrato all’interno delle strutture sanitarie esistenti.

Intanto, dall'Ue la bella notizia. "Abbiamo deciso di prendere altre 100 milioni di dosi aggiuntive del vaccino BioNTech/Pfizer, già in uso per vaccinare gli europei. Avremo quindi 300 milioni di dosi di questo vaccino, che è stato valutato sicuro ed efficace. Altri vaccini seguiranno!"

È lapidaria la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che rende nota la notizia sul suo profilo Twitter.

(Fonte Sky Tg 24)

Terremoto in Croazia. La vittima è una 13enne. Sostegno dall'Unione europea e dall'Italia

 

È una bambina di 13 anni la vittima confermata del terremoto in Croazia. La vittima è deceduta nella città Petrinja il cui centro è andato completamente distrutto dalla forza devastante del sisma.

"E' rimasta schiacciata dalle macerie di una parte della casa che è crollata – ha raccontato un testimone -.  Stavo cercando mia figlia, ma ho trovato lei. Ho cercato invano di rianimarla per 40 minuti, poi è arrivata un’ambulanza. Ha compiuto 13 anni cinque giorni fa, le ho messo un rosario al collo".

Intanto, il sindaco di Zagabria, Milan Bandic, ha chiesto ai suoi concittadini di non utilizzare le auto per tenere libere le strade ai servizi di emergenza intervenuti dopo lo scossa di terremoto e perché possano "ripulire tutto il prima possibile.

A Zagabria inoltre, riferiscono i media locali, il traffico è in tilt perché manca l'elettricità e i semafori non funzionano. Interrotte le linee telefoniche e non funziona Internet. Evacuato anche il parlamento sloveno.

La forte scossa, è stata avvertita anche in Austria, in Carinzia e Stiria. A Graz, ad esempio, non solo gli edifici più alti hanno iniziato a oscillare per circa due minuti ma i movimenti ondulatori sono stati, chiaramente, percepiti in vecchi edifici di un solo piano. La scossa è stata avvertita anche a Vienna.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha parlato col premier croato, Andrej Plenkovic, al quale ha espresso la disponibilità dell'Europa a sostenere il Paese dopo la devastante scossa di terremoto di oggi.

"Dopo un altro potente terremoto in Croazia, il secondo in due giorni, ho parlato di nuovo con il premier Andrej Plenkovic – ha scritto in un post su Twitter la Von der Leyen -. Siamo pronti a dare sostegno. Ho chiesto a Janez Lenarcic, il commissario Ue per la gestione delle crisi, di essere pronto a recarsi in Croazia non appena la situazione lo consentirà. Siamo con la Croazia".

Dall’Italia, unanime e bipartisan la solidarietà da parte delle istituzioni. “Solidarietà e vicinanza alle istituzioni e al popolo croato. L'Italia è pronta a fare la sua parte". Lo scrive su Twitter il ministro degli Affari Europei, Vincenzo Amendola, commentando le notizie che arrivano dai territori colpiti dal terremoto in Croazia.

"Un abbraccio di vicinanza e solidarietà al popolo croato – ha scritto il leader della Lega, Matteo Salvini, su Twitter - per il terremoto che ha colpito la regione di Zagabria, e in particolare la città di Petrinja, e che oggi ha spaventato anche tanti italiani. Un triste 2020 da archiviare senza se e senza ma".


Da sinistra italiana, interviene Nicola Fratoianni. "In queste ore drammatiche – afferma - un pensiero solidale deve andare alle popolazioni della Croazia colpite da un evento tellurico così forte, con la speranza che i danni materiali e quelli umani siano di lieve entità. Sono certo che il nostro Paese farà la sua parte per aiutare chi è in difficoltà”

Sisma catastrofico in Croazia. Erano le ore 12:19 quando una scossa di terremoto di magnitudo 6,4 ha fatto tremare mezza Europa.

 

Il sisma, con epicentro a una cinquantina di chilometri da Zagabria, ha provocato gravi danni a Petrinja. Qui, molti edifici sono crollati.

La scossa è stata avvertita chiaramente in gran parte del Nord-Est dell'Italia, fino al Ravennate e a nord di Napoli. Al momento non si registrano danni né feriti nel nostro Paese.

Il centro di Petrinja, a sud di Zagabria, è stato distrutto dalla forte scossa di terremoto. Il sindaco, Darinko Dumbovic, citato dal tabloid 24sata, parla di un bambino morto. Stando ai media locali, in città tra gli edifici crollati vi sarebbero il locale ospedale un asilo, dove sarebbe  deceduta una ragazzina di 12 anni. Ne danno notizia i media locali.

Il sindaco della cittadina, Darinko Dumbovic, ha parlato di totale distruzione. "La situazione – ha detto - è come a Hiroshima". Ingenti danni materiali anche a Sisak, poco distante da Petrinja, dove vengono segnalati numerosi feriti.

Dumbovic, ha lanciato un appello a inviare aiuti urgenti. In particolare vigili del fuoco e specialisti di catastrofi. "Non sappiamo se vi sono morti o feriti - ha affermato il sindaco -. In città c’è il panico, con la gente che cerca di mettersi in contatto con i parenti.

Il premier croato Zndrej Plenkovic è partito per Petrinja. Ad annunciarlo, su Twitter, lo stesso Plenkovic, riferendo che sono stati mobilitati "tutti i servizi disponibili per aiutare le persone e ripulire le zone distrutte. La cosa più importante ora è salvare vite umane - ha dichiarato il premier -.

Danni e tanta paura anche a Sisak e Zagabria, colpita il 22 marzo scorso da un forte sisma di magnitudo 5.5.

Il sisma, ha causato danni all'edificio del governo croato a Zagabria.

Mobilitato l’esercito croato è stato per fornire assistenza alle popolazioni colpite dal forte terremoto. Stando ai media regionali, almeno 300 militari sono partiti per Petrinja, dove si sono registrati i danni maggiori.

La centrale nucleare slovena di Krsko è stata chiusa come misura precauzionale. Lo ha annunciato il portavoce della centrale stessa, Ida Novak Jerele.

La Serbia è pronta a fornire alla Croazia ogni tipo di aiuto, sia tecnico che finanziario. Lo ha detto il presidente Aleksandar Vucic, il cui auspicio è che il terremoto odierno non abbia avuto un tragico bilancio di vittime. "Sono tanto dispiaciuto – ha dichiarato -. Siamo pronti a fornire ogni tipo di aiuto, tecnico e finanziario".

Dall’Ue il pieno sostegno del presidente del consiglio europeo Charles Michel. "Stiamo seguendo da vicino la situazione a Zagabria dopo il devastante terremoto ha scritto su Twitter -. I nostri pensieri vanno ai feriti e ai soccorritori in prima linea. In questo momento difficile, l'Unione europea offre il suo pieno supporto e assistenza al popolo croato e al premier Andrei Plenkovic".

La scossa di terremoto di magnitudo 6,4 è stata avvertita distintamente in tutto il Veneto. I vigili del fuoco, hanno reso noto che non vi sono danni alle persone e alle cose.  

L'assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ha confermato che non si registra al momento alcun danno in Veneto. "Abbiamo già dato disponibilità di una colonna mobile della Protezione civile regionale se necessario - ha spiegato - siamo in contatto con Borrelli.

In Emilia Romagna tanta paura, ma nessun danno. “Il terremoto qui da noi al 17esimo piano l'abbiamo sentito bene – ha affermato il governatore Bonaccini -. Un abbraccio al popolo croato. Speriamo non ci siano troppi danni".

In Friuli Venezia Giulia, dopo la scossa, non ci sono al momento segnalazioni di particolari problemi per persone o cose. I cittadini sono scesi in strada dopo aver avvertito il prolungato movimento tellurico. La sala operativa della Protezione civile regionale è in contatto con tutti i municipi mentre i quattro Comandi provinciali dei Vigili del fuoco sono in allerta.

"Ho appena parlato con il capo dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, il quale è in contatto con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, facendogli sapere che la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia è pronta a partire". Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, dalla centrale operativa di Palmanova.

Dopo la scossa di terremoto delle 12.26 con epicentro Zagabria e avvertita anche in Friuli Venezia Giulia, il sistema della Protezione civile regionale è in stato di preallerta. "Al momento - spiega Riccardi - non sono stati segnalati danni a persone o cose nella nostra regione. Abbiamo attivato immediatamente un collegamento con il dipartimento nazionale della Protezione Civile.

Nel caso si ravvisasse la necessità di dare supporto alle zone maggiormente colpite dal sisma, le nostre squadre sono pronte a partire". "Il centralino del Numero unico dell'emergenza - aggiunge Riccardi - ha già ricevuto oltre 150 chiamate in un'ora a seguito della scossa avvertita nella nostra regione".

La forte scossa di terremoto che ha colpito la Croazia centrale è stata avvertita persino dentro i Laboratori di Fisica Nucleare del GranSasso. Gli operatori si sono accorti distintamente del sisma per la notevole sensibilità degli strumenti. Tra questi specialmente il reparto che usa il 'criostato', una specie di enorme frigorifero molto sensibile che studia i neutrini nell'esperimento 'Cuore', che si e' riscaldato in modo sensibile.

Vaccino Anti Covid.In Italia, le dosi arriveranno questa notte a bordo di sei aerei

"Le 469.950 dosi di vaccino arriveranno sul territorio italiano nella tarda serata di oggi. L'azienda procederà poi direttamente alla consegna, a partire da domani mattina, nei siti di somministrazione individuati dal Commissario in accordo con le Regioni". 

È quanto ha comunicato la struttura del Commissario per l'Emergenza Covid, Domenico Arcuri, specificando che "Pfizer ha reso noto un diverso calendario per la consegna dei vaccini in Italia, previsti per questa settimana dal contratto sottoscritto con l'Unione Europea".

L'arrivo delle scorte di circa 470mila dosi del vaccino Pfizer è previsto questa notte a bordo di sei aerei, che atterreranno in altrettanti diversi aeroporti del Paese, tra cui quelli di Milano e Roma.

La catena della consegna del vaccino, la cui spedizione sul territorio italiano è gestita da una compagnia tedesca, prevede poi la distribuzione capillare, effettuata direttamente dalla casa farmaceutica, presso i primi 203 siti di somministrazione nelle varie regioni.

(Fonte Sky Tg 24)

Covid - 19. Variante inglese. Bassetti: "Tanto rumore esagerato"


….E a proposito della variante inglese di SarsCoV-2.

Da segnalare, oggi, l’intervento dell’infettivologo, Matteo Bassetti, secondo il quale “c'è stato tanto rumore esagerato che ha gettato nel panico molte persone e decisioni politiche alquanto opinabili.

Come abbiamo visto – scrive Bassetti in un post sulla sua pagina Facebook - ogni Paese ha isolato delle varianti che sono, poi, compatibili con quello che accade ai virus che mutano.

Quella isolata a Brescia e tipizzata dal punto di vista genico a Roma dal collega, Massimo Cicozzi, è molto simile a quella descritta dagli inglesi. Questa variante – scrive Bassetti – potrebbe, in parte, giustificare e far capire perché noi abbiamo avuto a ottobre e novembre, soprattutto in Lombardia, così tanti casi con una diffusione molto facile e veloce  del virus in aree particolari.

I virus mutano continuamente. È il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere.

I vaccini già approvati o ancora in studio funzionano, ugualmente, anche su queste varianti.

In questa fase di entusiasmo per l'inizio delle vaccinazioni – commenta Matteo Bassetti - non bisogna abbassare la guardia perché continuano ad esserci casi e ricoveri in ospedale.

Solo grazie ai nostri comportamenti individuali potremo influenzare l'andamento dell'epidemia e rendere la terza ondata meno violenta”.

Il Dottor, Matteo Bassetti, è stato tra i primi ad essere vaccinati nel primo giorno simbolico.

 “Dopo 48 ore dalla vaccinazione – ha affermato - mi sento benissimo e ho iniziato il conto alla rovescia per la seconda dose”.

Report Istat: "Nel 2020 i flussi turistici hanno subito una crisi senza precedenti a causa della pandemia di coronavirus"

 


Secondo i dati provvisori del nostro Paese, resi noti dall’Istat, e relativi ai primi nove mesi dell'anno si registra un -50,9% sul 2019, con quasi 192 milioni di presenze in meno. Il comparto alberghiero è quello in maggiore sofferenza.

L'Istat, ha precisato che “i dati evidenziano la gravità della crisi del turismo interno generata dall'emergenza sanitaria, dopo anni di crescita costante del settore

Il comparto alberghiero, è quello in maggiore sofferenza: le presenze registrate nei primi nove mesi del 2020 sono meno della metà, il 46%, rispetto a quelle rilevate nel 2019, mentre quelle del settore extra-alberghiero sono il 54,4%.

Nel trimestre luglio-settembre - fa sapere l’Istat - le presenze totali di turisti sono state pari a circa il 64% di quelle registrate l'anno precedente, con una perdita di più di 74,2 milioni di presenze.

I pernottamenti dei clienti italiani raggiungono poco più dell'86% di quelli rilevati lo scorso anno. Quelli relativi ai clienti stranieri appena il 40%.

Nei primi nove mesi dell'anno si registra un calo del 68,6% delle presenze di turisti stranieri in Italia. Nonostante la riapertura delle frontiere dopo il lockdown, le presenze di stranieri continuano a registrare flessioni molto negative, con un trimestre estivo che riesce a realizzare solo il 40% delle presenze di clienti stranieri rilevate nel 2019.

Dei turisti stranieri presenti nel trimestre estivo del 2020 – si legge nel report dell’Istituto di statistica - quasi la metà, il 47,4%, è rappresentata dai tedeschi. Seguono i clienti provenienti da Svizzera e Liechtenstein, con una quota dell'8,6%, Paesi Bassi, allo 8,0%, Austria, 6,8%, e Francia con il 5,6%.

Praticamente nulle le presenze dei clienti, provenienti dagli Stati Uniti, solo lo 0,7%, che erano una delle prime tre nazionalità di provenienza della clientela estera. Anche per i clienti stranieri, così come per quelli italiani, nei mesi estivi si registrano cali minori nelle strutture extra-alberghiere, -53,6% delle presenze, rispetto a quelle alberghiere, -65,6%.

Nei mesi del lockdown, dall'11 marzo al 4 maggio, la domanda e le presenze nelle strutture ricettive si sono quasi azzerate. Sono state appena il 9% di quelle registrate nello stesso periodo del 2019.

In particolare – dice l’Istat - il calo delle presenze è stato pari a -82,4% a marzo, a -95,4% ad aprile e a -92,9% a maggio.

Complessivamente, nei mesi del lockdown, la variazione, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, è pari a -91,0% con una perdita di quasi 74 milioni di presenze, di cui 43,4 milioni di clienti stranieri e 30,3 milioni di italiani.


Le limitazioni agli spostamenti sul territorio, alle attività commerciali e di ristorazione e all'apertura degli impianti sciistici, stabilite dai decreti dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 stanno generando, secondo l’Istat, un nuovo forte impatto negativo sui flussi turistici dell’ultimo trimestre dell'anno.

L'impatto è percepito dai comuni a vocazione montana e dalle grandi città che assorbono gran parte del turismo invernale.

Se si fa riferimento all'andamento della scorsa stagione turistica, nel periodo da ottobre 2019 a febbraio 2020, il turismo invernale ha mobilitato 95,2 milioni di presenze, di cui 17,7 milioni, pari al 18,5% del periodo, concentrate nel solo mese di dicembre e, ancora più nello specifico, 4,2 milioni nelle sole località montane.

Si tratta di volumi che con alta probabilità risulteranno fortemente ridimensionati a causa del persistere dell'emergenza sanitaria determinata dalla pandemia”.

Vaccino anti Covid. Secondo il giurista, Pietro Ichino "Il datore di lavoro può rescindere il contratto se il dipendente rifiuta di vaccinarsi"

 

“Chiunque potrà rifiutare la vaccinazione. Ma se questo metterà a rischio la salute di altre persone, il rifiuto costituirà un impedimento oggettivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro”. È quanto dichiara il giurista, Pietro Ichino, in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, circa la possibilità per i lavoratori di non accettare il vaccino contro il Covid-19

Ichino, sottolinea l’importanza della salvaguardia della salute di terzi anche sul posto di lavoro. “Giuridicamente è possibile rendere obbligatorio il vaccino – ha spiegato -. Non solo si può, ma in molte situazioni è previsto.

A normare questo ambito – ha dichiarato il giurista - ci pensa l’articolo 2087 del codice civile che obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure suggerite da scienza ed esperienza, necessarie per garantire la sicurezza fisica e psichica delle persone che lavorano in azienda, il loro benessere.

Quindi è possibile che un datore di lavoro imponga la vaccinazione. “Non solo può – ha detto Ichino - ma deve farlo. Ovviamente se è ragionevole. In questo momento non lo sarebbe, perché non è ancora possibile vaccinarsi. Ma, via via che la vaccinazione sarà ottenibile per determinate categorie, per esempio i medici e gli infermieri, diventerà ragionevole imporre questa misura, finché l’epidemia di Covid sarà in corso.


Ovviamente - ha proseguito Ichino - resta la libertà di scelta. Chiunque potrà rifiutare la vaccinazione. Ma se questo metterà a rischio la salute di altre persone, il rifiuto costituirà un impedimento oggettivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro. A rischio, così, potrebbe esserci anche il posto di lavoro, con la possibilità del licenziamento, perché la protezione del tuo interesse alla prosecuzione del rapporto cede di fronte alla protezione della salute altrui”.

Al di sopra di tutto la salute di chi ci sta intorno – ha incalzato Pietro Ichino nell’intervista al ‘’Corsera’’ -. Quando la scelta di non curarsi determina un pericolo per la salute altrui, prevale la tutela di questa. Se sono un eremita sono liberissimo di non curarmi e non vaccinarmi. Se rischio di contagiare familiari, colleghi o vicini di posto in treno, no.

Finché c’è un rischio apprezzabile di contagio il datore di lavoro può condizionare la prosecuzione del rapporto alla vaccinazione. E altrettanto possono fare le compagnie aeree, i titolari di ristoranti, o di supermercati.  I contenziosi, in questo caso, potrebbero sorgere, ma – conclude Ichino -in un numero molto limitato di casi”.

Il maltempo blocca l'arrivo dei vaccini.

Un carico di 470 mila dosi rischia di restare in Belgio a causa del maltempo. Slitta almeno di un giorno nelle varie regioni italiane l'arrivo del vaccino anti-Covid della Pfizer.

Dopo il V-Day, in tutte le regioni il secondo carico era previsto in queste ore, ma Piemonte e Liguria hanno già ufficializzato lo slittamento. “Ragioni logistiche legate all'ondata di neve in tutta Europa", fanno sapere i vertici regionali, dopo una riunione in videoconferenza con il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri.

Le prime dosi del nuovo lotto dovrebbero, comunque, arrivare entro il 30 dicembre ed essere distribuite fino al giorno di San Silvestro.

La Pfizer, alcune ore prima che trapelassero i rischi di uno slittamento anche in Italia, aveva annunciato ritardi di un giorno anche in Spagna a causa di problemi logistici della società in Belgio, smentendo le ipotesi di ritardo per l'Italia. Secondo alcune voci, nelle prossime ore era previsto l'arrivo delle dosi in alcuni aeroporti italiani, attraverso la gestione di una società di spedizioni tedesca, ma dalla struttura commissariale per l'Emergenza confermano che le fiale saranno in viaggio, custodite su furgoni che partiranno da Lipsia.

Il Commissario Arcuri, ha avuto conferma dalla Pfizer che le prime 469.950 dosi del vaccino, previste per l'Italia dal contratto sottoscritto dall'Unione Europea in questa settimana, arriveranno nel nostro Paese.

La consegna, effettuata direttamente dalla Pfizer presso i primi 203 siti di somministrazione individuati dal commissario straordinario, in accordo con le regioni, proseguirà il 30 e 31 dicembre. Ad essere blindati saranno ospedali e reparti farmaceutici delle strutture dove saranno conservate le fiale.

Prefetti e Comitati provinciali per l'ordine pubblico entreranno a breve in campo per la copertura dei servizi di sorveglianza e di scorta delle dosi nei vari territori, da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, dalla fase di distribuzione delle dosi una volta uscite dagli hub militari a quella di stoccaggio nelle strutture sanitarie.

 Il Viminale ha un canale aperto con il Commissario attraverso precisi protocolli. La società di spedizione e la stessa Pfizer comunicano con il Commissario, che a sua volta riferisce il calendario e la destinazione agli Interni, pronti a coordinare il tutto sui territori con una serie di staffette degli agenti nei vari luoghi, anche durante il viaggio dei vari carichi. E non si esclude che nelle prossime ore possa essere diffusa una circolare ai Prefetti in merito.

Le forze dell'ordine daranno il proprio supporto anche per le vaccinazioni: 310 medici della Polizia sono a disposizione per le somministrazioni a tutto il Corpo, ma anche a semplici cittadini qualora fosse necessario. Ad attrezzarsi sono comunque anche gli ospedali, che in alcuni casi hanno comunicato ai Prefetti di aver potenziato il sistemi di sicurezza con vigilanza privata e telecamere interne.

(Fonte Ansa)

 

 

lunedì 28 dicembre 2020

Covid – 19. Scoperta una "variante italiana" che circola da agosto

 

"È stata isolata nei laboratori di Brescia una variante del virus Sars-CoV-2 simile a quella inglese, ma tempo prima rispetto a quanto scoperto in Inghilterra – ha spiegato all’Ansa il professor Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, ordinario di Microbiologia all'Università degli Studi di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia degli Spedali Civili -.

La variante del virus – ha continuato Caruso - è stata isolata ad agosto su un paziente asintomatico, non ricoverato al Civile di Brescia, che era alle prese da mesi con il Covid - 19. La situazione ci ha incuriosito e ora possiamo dire che in Italia potrebbe circolare una variante del virus simile a quella inglese. Ma che per tempi può essere considerato un virus antenato di quello inglese.

Anche dopo la guarigione, i tamponi effettuati sul paziente da agosto in poi avevano sempre dato esito positivo con virus ad alta carica. A novembre, abbiamo deciso di sequenziare il virus per capire il perché di questa persistenza, e con nostra sorpresa ci siamo resi conto di aver identificato una nuova variante, simile ma non identica alla variante inglese che iniziava a circolare anche in Italia. A questo punto abbiamo sequenziato anche un campione dello stesso paziente ottenuto ad agosto, scoprendo che "la Spike variata era già presente allora, con tutte le sue mutazioni.

 Questa variante – ha detto il professor Caruso - ha punti di mutazione nella proteina Spike, in posizione 501. Stiamo lavorando per capire se il vaccino sia in grado di neutralizzare anche questa variazione del virus. Personalmente credo di sì, ma dobbiamo ancora verificarlo".

  

 

 

In Italia, si accende la polemica sul personale sanitario che rifiuta il vaccino anti-Covid.

 

L'Ordine dei medici di Roma, ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di 13 medici no vax che hanno espresso le loro convinzioni sui social e in tv.


Secondo il sottosegretario alla salute, Sandra Zampa, "se ci si rendesse conto che c'è un rifiuto che non si riesce a superare credo andrebbe considerato l'obbligo di vaccinarsi nel servizio pubblico”.


Di contro, il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone. "Non sono una grande appassionata dell'obbligo in campo vaccinale – ha spiegato -. Credo sia più giusta una forte raccomandazione".


Intanto, secondo quanto si è appreso, sono un centinaio circa i medici contrari alle vaccinazioni. “Per noi – ha affermato all’Ansa il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, - chi sta con i no vax è incompatibile con la professione, perché mette in discussione le evidenze scientifiche. Ci sono, poi, medici che non vogliono essere vaccinati e possono avere diverse motivazioni, a volte coincidono con i no vax, ma non tutti sono incanalabili in questo filone.

La stragrande maggioranza dei medici si vuole vaccinare contro il Covid – ha proseguito Anelli -. Abbiamo una forte pressione, da parte di medici della sanità privata e odontoiatri che vorrebbero vaccinarsi, oltre a voler contribuire alla somministrazione delle dosi".

(Fonte Ansa)

Vaccino Anti Covid - 19. Arriverà, entro domani, in Italia il secondo carico delle 450 mila dosi del siero Pfizer

 

Il Commissario Arcuri ha avuto conferma dalla Pfizer che le prime 469.950 dosi del vaccino, previste per l'Italia dal contratto sottoscritto dall'Unione europea, arriveranno nel nostro Paese a partire da domani.

Non è escluso, però, che, anche a seconda delle difficoltà di raggiungimento dei vari territori e delle attuali condizioni meterologiche, in alcune regioni le dosi possano arrivare anche dopodomani.

Secondo quanto si è appreso, a breve, prefetti e comitati provinciali per l'ordine pubblico, entreranno a breve in campo per la copertura dei servizi di sorveglianza e di scorta dei vaccini nei vari territori, da parte delle forze dell'ordine, per la fase di distribuzione delle dosi, una volta uscite dagli hub militari.

In Spagna, l’arrivo delle 350 mila dosi di vaccini, atteso per oggi, è slittato a domani.


In Germania, il ministro della salute, Jens Spahn, ha spiegato che aumenteranno i centri di produzione del vaccino Biontech-Pfizer.

"Stiamo lavorando insieme – ha affermato - affinché ci possano essere degli ulteriori centri di produzione del vaccino a Marburgo e in Assia. Biontech ha acquisito il centro di produzione di Marburgo della Novartis. E stando all'impresa tedesca serviranno adesso solo piccoli adeguamenti, per partire con la produzione del vaccino anticovid”.

È noto anche che la Germania ha proceduto a un'ordinazione di 30 milioni di dosi, per via bilaterale, con la Biontech.

(Fonte Ansa)

Vaccino anti covid. Entro settembre il completamento della distribuzione.


 “Entro il prossimo settembre è previsto il completamento della distribuzione di 200 milioni di dosi del vaccino contro il Covid – 19, sviluppato da Pfizer e BioNTech. Lo ha annunciato, alla Cnn, un portavoce della Commissione europea.

"Insieme agli Stati membri – è stato ribadito -  stanno lavorando per attivare le ulteriori 100 milioni di dosi", ha aggiunto il portavoce. A novembre, la Commissione europea ha concluso con Pfizer un contratto per 300 milioni di dosi. I primi lotti sono stati consegnati nei Paesi europei il 26 dicembre.

Le consegne – spiega il portavoce della Commissione europea - continueranno a dicembre e su base settimanale costante durante i mesi successivi. La distribuzione inizierà progressivamente e le forniture dovrebbero aumentare nel tempo con l'approvazione anticipata di altri sieri candidati”.

Oltre al contratto con Pfizer-BioNTech, la Commissione Europea ha anche stipulato contratti con:

AstraZeneca (400 milioni dosi);

Sanofi-GSK (300 milioni);

Johnson & Johnson (400 milioni);

CureVac (405 milioni);

Moderna (160 milioni). 

 

Intanto, in Italia, le regioni si organizzano. In Lazio la prossima fornitura, comunicata dagli Uffici del commissario, “sarà, a partire da domani – ha reso noto l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato - di 44.850 dosi di vaccino anti Covid. Partiranno le prime vaccinazioni nelle Rsa pubbliche nella Asl Roma 5 a Zagarolo, nella Asl Roma 6 ad Albano e Genzano.

"Oggi - ha dichiarato D'Amato - sono stati somministrati 490 vaccini al personale sanitario. 40 dosi sono state inoculate a Rieti, altre 40 a Viterbo, 80 nella Asl Roma 1, altre 80 nella Asl Roma 2, 50 nella Asl Roma 3, altre 50 al Policlinico Umberto I di Roma, 20 all'ospedale Sant'Andrea, 30 al policlinico di Tor Vergata, 50 al policlinico 'A.Gemelli', 20 al Campus Bio-Medico e 30 all'ospedale Pediatrico 'Bambino Gesu". 

Domani - prosegue D'Amato - sarà il turno della parte sud, a Latina e a Frosinone, ma anche a Civitavecchia, Palestrina e in altre strutture ospedaliere di Roma. Tra queste, ci saranno gli ospedali 'San Giovanni e 'San Camillo'. Saranno, così, iniettate tutte le 955 prime dosi assegnate alla Regione per il V-Day".

In Piemonte, saranno consegnate domani altre 40mila dosi del vaccino anti Covid con cui si proseguirà la campagna avviata in modo simbolico, ieri, in occasione del V-Day europeo.

Si tratta di 41 scatole in tutto, ogni scatola contiene 975 dosi, che verranno distribuite agli hub territoriali per continuare con la somministrazione del vaccino al personale delle aziende sanitarie e agli operatori e ospiti delle Rsa.

 La Sardegna attende l'arrivo di 33mila dosi di vaccino Pfizer-BioNTech, da somministrare a gennaio agli operatori sanitari e sociosanitari, al personale e agli ospiti delle residenze sanitarie assistite. “Seguirà – ha reso noto l’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu - l'invio dello stesso quantitativo per la vaccinazione delle categorie a rischio, secondo i criteri stabiliti a livello nazionale. Nei prossimi giorni sono attese altre 4mila dosi, per vaccinare anche chi lavora nelle strutture sanitarie private”.

Le prime 180 dosi, sono arrivate sabato in Sardegna. Ieri, sono cominciate le somministrazioni fra il personale sanitario. Proseguiranno per quattro giorni: sono interessati gli operatori dell'Azienda ospedaliera 'Brotzu' di Cagliari, dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari e del Policlinico universitario di Monserrato.

Sono 12 i centri di vaccinazione individuati dalla Regione e si trovano in corrispondenza dei principali ospedali. “La campagna vaccinale - ha affermato l’assessore Nieddu - durerà circa un anno. I tempi potrebbero essere più brevi con l'eventuale via libera ad altri vaccini”.

(Fonte Sky Tg 24)

martedì 22 dicembre 2020

Israele verso un terzo lockdown.

 

Secondo quanto si è appreso, il primo ministro, Benyamin Netanyahu, ha convocato per domani il gabinetto di governo per affrontare la situazione Covid nel paese.

“È molto probabile - come ha detto il ministro della sanità Yuli Edelstein - che si vada ad un nuovo lockdown: il terzo da inizio pandemia.

Abbiamo perso l'occasione per una nuova stretta – ha affermato - ed ora non c'è altra soluzione che un nuovo lockdown. Siamo in una situazione critica. Abbiamo perso tempo e la situazione dell'infezione indica che non abbiamo altra scelta.

Siamo entrati in una terza ondata. L’effetto dei vaccini – ha continuato Edelstein - si vedrà tra due o tre mesi".

In Israele, i casi nelle ultime 24 ore sono stati oltre 3.500 con un tasso di contagio pari al 4,2% a fronte di 86.857 tamponi. Sta, comunque, procedendo la vaccinazione di massa che in questa fase riguarda in particolare gli over 60.

 Secondo Haaretz finora sono state immunizzate oltre 11.000 persone che si aggiungono ai circa 15 mila del personale medico. Tra chi si è vaccinato, dando così un esempio ai suoi fedeli, c'è stato il rabbino ortodosso Gershon Edelstein 97 anni presidente del Consiglio dei Saggi della Torah.

(Fonte Sky Tg24)

Ha vinto lo Stato. Ha vinto l'Italia. Abbiamo vinto tutti noi.

  30 anni di latitanza. 30 anni di misteri, depistaggi, ombre sul latitante più ricercato al mondo. Questa mattina, all’alba, in una clinica...