Dopo un astensionismo che ha sfiorato il 32%, la Romania ha un nuovo governo.
Il premier, Ludovic Orban, si
è dimesso dopo l'inatteso insuccesso del Partito Liberale alle elezioni
legislative.
"Non mi attacco alle
poltrone - ha dichiarato Orban -. Metto gli interessi della Romania sopra
quelli del Pnl e miei.
La Romania ha bisogno di un
governo responsabile, un governo che rappresenti la volontà dei cittadini che
vogliono la modernizzazione e lo sviluppo del Paese”.
Il governo resterà,
comunque, al potere ad interim e dovrà essere sostituito entro 45 giorni. Fino
ad allora, il ministro della difesa, Nicolae Ciuca, sarà premier, designato dal
presidente Klaus Iohannis.
Le maggiori chance di formare
il governo le ha il centrodestra, potendo contare su un maggior corollario di
alleanze. Alle elezioni, il Psd ha
ottenuto il 30% dei voti, il Pnl circa 5 punti in meno.
Tra le sorprese del voto,
quella rappresentata dall'ultranazionalista Aur, fondato solo nel 2019 che sarà
rappresentato per la prima volta in Parlamento.
L'Alleanza per l'Unione dei
romeni è il partito rivelazione delle elezioni parlamentari. Un partito quasi
sconosciuto con un orientamento di estrema
destra, ultranazionalista e antieuropeo, che ha superato l'8 per cento dei voti
nelle elezioni di domenica 6 dicembre in Romania.
Secondo quanto evidenzia
l'agenzia di stampa "Digi 24", “si può tracciare un parallelo tra
quanto fatto da Aur nel 2020 e il risultato raggiunto nel 2000 dal Partito
Romania Mare. Una vittoria sorprendente.
Aur, è un partito guidato dai co-presidenti George Simion, capo della lista al Senato, e Claudiu Taziu, capo della lista alla Camera dei deputati. Il partito è stato fondato il primo dicembre 2019 da Simion dopo la sua candidatura, senza successo, come indipendente alle elezioni parlamentari europee dello stesso anno.
I membri o sostenitori
dell'Alleanza per l'Unione dei romeni si sono distinti, soprattutto nell'ultimo
periodo, per una presenza estremamente accesa sui social media. Tra essi la neo
senatrice di Iasi, l’avvocato Diana
Iovanovici Sosoaca, che ha combattuto contro le restrizioni da Covid – 19.
Aur si identifica come un
partito conservatore, con il programma politico che si basa su quattro
pilastri: famiglia tradizionale, nazione, fede cristiana e libertà con limiti
ben definiti. Come ogni partito che si proclama nazionalista, Aur si batte per
una "Grande Romania in Europa".
"La Grande Romania in Europa - si legge nel programma Aur - non significa solo riunificazione nazionale. Significa una partecipazione significativa nel plasmare il futuro del progetto europeo. Il partito si dichiara per l'Europa, ma un' Europa delle nazioni, non un superstato federale con una sola capitale, un solo governo e un solo parlamento”.
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