"Inasprire le misure e
aumentare i controlli, secondo le indicazioni contenute nel Decreto del presidente
del consiglio dei ministri del 3 dicembre scorso, modulandole come si ritiene
opportuno".
Sono queste le principali
indicazioni che il Comitato Tecnico Scientifico ha messo, nero su bianco, al
termine della seconda riunione fiume di oggi, che ha confermato la necessità di
potenziare il dispositivo di controllo degli assembramenti nelle piazze, strade
e vie dello shopping nei giorni che precedono il Natale.
Si parla di una zona rossa
nazionale in alcuni giorni, con solo i servizi essenziali aperti e spostamenti
vietati, o una grande zona arancione per tutto il periodo, con negozi aperti e
ristoranti chiusi.
Coprifuoco alle ore 20:00 o
alle ore 18:00 e limite agli spostamenti tra comuni o regioni, con deroghe per
chi abita nei piccoli comuni.
L’esecutivo nazionale,
potrebbe optare per un mini - lockdown dal 24 dicembre al 7 gennaio o solo nei
giorni festivi e prefestivi, 24 – 25 - 26 dicembre, 31 dicembre - 1 gennaio, 5 -
6 gennaio, sul modello del lockdown tedesco.
Una decisione ufficiale non
è stata ancora presa, ma secondo alcune fonti, la stretta di Natale potrebbe
prevedere:
a) dal 21 dicembre stop a
spostamenti tra regioni e chiusura di tutti i negozi non essenziali, a
eccezione di chi vende beni di prima necessità;
b) consentiti gli spostamenti
per il pranzo in famiglia;
c) controlli serrati per
fermare gli assembramenti e le folle di persone nelle vie dello shopping e nei
centri storici;
d) chiusura di bar e ristoranti;
e) lockdown soft dal 24
dicembre al 2 gennaio;
f) tutta Italia in zona
arancione, con divieto a spostarsi tra i Comuni, ad eccezione per chi vive in comuni
con meno di 5.000 abitanti, a cui potrebbe essere concesso di spostarsi entro
un raggio di 30 km, ma con negozi che rimarrebbero aperti;
g) coprifuoco anticipato alle
ore 20:00 o alle ore 18:00;
h) una stretta limitata ai giorni più a rischio come appunto festivi e fine settimana.
Ad anticipare le intenzioni
del Governo sulla nuova stretta è stato il ministro degli Affari regionali
Boccia. “Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a
mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di
favorire il business – ha affermato -.
In questo momento, affari e
salute non solo conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle
il peso delle attività economiche. Dobbiamo metterci in testa – ha proseguito Boccia
- che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli
spostamenti. Non lo dico io, ma la scienza.
Noi del Pd, come ha ribadito il segretario Zingaretti, - ha commentato Boccia - vogliamo misure più restrittive, altro che apertura. Quanto all’economia, il governo ha stanziato in miliardi il più grande piano dal Dopoguerra”.
A spingere l’esecutivo verso
una nuova stretta sono stati gli episodi di assembramenti nelle vie dello
shopping e nei centri storici delle principali città italiane a cui si è
assistito nel fine settimana.
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