"Sessantacinque persone. Un pugno di individui rispetto agli oltre sette miliardi che abitano il pianeta. Eppure sono questi che praticamente tengono in pugno le sorti del mondo".
E' quanto si legge nella nota introduttiva di un evento che catalizzerà l'attenzione di molti.
Giovedì prossimo, 23 novembre, a partire dalle ore 10:00, nella splendida cornice della Sala Nilde Iotti a Montecitorio, verrà presentato il volume del politologo Giorgio Galli e dello studioso di intelligence Mario Caligiuri “Come si comanda il mondo. Teorie volti e intrecci” che Rubbettino lancia in questi giorni in libreria.
"Un libro acuto e documentato - si legge in una nota stampa - che non cede a facili visioni qualunquiste o teorie del complotto ma che, attraverso un’attenta analisi, riesce a ricostruire nomi e facce, talvolta sconosciuti al grande pubblico, che giocano un ruolo determinante nello scacchiere internazionale.
Quello che emerge - si legge ancora nella nota v-è un intreccio molto forte tra politica, finanza e luoghi di formazione. Un intreccio che spinge a un supplemento di attenzione e che mette a rischio il libero gioco democratico. Il potere non è impersonale oppure determinato dalle selezioni di un algoritmo ma il nostro destino è deciso da nomi e volti ben individuabili. Il loro controllo è il problema decisivo della democrazia nel XXI secolo".
Al simposio, introdotto da Stefano Dambruoso, questore della Camera, insieme ai due autori, Giorgio Galli e Mario Caligiuri, interverranno il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Ferri, il Direttore del Centro Studi Americani, Paolo Messa e l’Editore Florindo Rubbettino.
L'evento potrà essere seguito anche via streaming http://webtv.camera.it/evento/12205.
Giorgio Galli è il decano dei politologi italiano. Noto a livello internazionale, ha scritto libri fondamentali come “Il bipartismo imperfetto” (1966) e “Hitler e il nazismo magico” (1989)
Mario Caligiuri è professore di prima fascia all’Università della Calabria, dove dirige il Master in Intelligence, promosso nel 2007 con Francesco Cossiga. È stato tra i primi a introdurre lo studio scientifico dell’intelligence negli atenei italiani. Tra i suoi ultimi volumi, “Intelligence e Scienze umane” e “Intelligence e magistratura” entrambi editi da Rubbettino.
martedì 21 novembre 2017
venerdì 17 novembre 2017
Nessun senso di pietà
Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Pippo Fava, Boris Giuliano, Giuseppe Russo, Claudio Traina, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, Piersanti Mattarella, Rocco Chinnici, Cesare Terranova, Salvatore Borlotta, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro, Ninni Cassarà, Mauro De Mauro, Emanuele Basile, Gaetano Costa, Pio La Torre, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Pino Puglisi, Beppe Alfano, Peppino Impastato, Enzo Fragalà..................................................
L'elenco è lunghissimo. Sono solo alcuni dei nomi che porto nel cuore e che non dimenticherò mai.
Sono le VITTIME INNOCENTI DELLA MAFIA.
Non riesco a provare, per la morte di Riina, quel sentimento di pietas che si deve a chi non c'è più.
E' da questa mattina che mi rimbombano in testa le parole pronunciate dalla moglie di Vito Schifani dal sagrato della cattedrale di Palermo, durante i funerali del giudice Falcone, della moglie e degli agenti della scorta. (Schifani ne faceva parte): "Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio se avete il coraggio di cambiare, ma loro non cambiano".
Parole che riassumono tutta l'angoscia, il dolore straziante che, anche a distanza di anni, mi provoca una stretta al cuore.
Intere famiglie sono state distrutte da una furia disumana senza senso.
Bimbi che non hanno potuto giocare con il proprio papà, che non hanno ricevuto da lui un abbraccio e un sorriso.
Uomini e donne che non sono riusciti proseguire nei loro affetti più cari, nei loro interessi quotidiani, che non sono riusciti a stare vicini ai propri figli, alle proprie mogli, ai propri nipoti.
Ho vissuto quei momenti. Ricordo chiaramente tutto.
Quando sono stata l'ultima volta a Palermo, sono voluta andare in via Carini a rendere omaggio al sacrificio del generale Dalla Chiesa, in via Notarbartolo ad appendere un biglietto ad un ramo dell'albero piantato dinanzi il portone di casa del giudice Falcone, in via D'Amelio e a Capaci.
L'immagine dei giudici Falcone e Borsellino dai quali ho imparato e continuo ad imparare tanto è sempre limpida nella mia mente, così come l'insegnamento di colui che mi ha generato e al quale non smetterò mai di dire ''Grazie" Papà................................
Cammino, quotidianamente, sulle loro gambe!
L'elenco è lunghissimo. Sono solo alcuni dei nomi che porto nel cuore e che non dimenticherò mai.
Sono le VITTIME INNOCENTI DELLA MAFIA.
Non riesco a provare, per la morte di Riina, quel sentimento di pietas che si deve a chi non c'è più.
E' da questa mattina che mi rimbombano in testa le parole pronunciate dalla moglie di Vito Schifani dal sagrato della cattedrale di Palermo, durante i funerali del giudice Falcone, della moglie e degli agenti della scorta. (Schifani ne faceva parte): "Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio se avete il coraggio di cambiare, ma loro non cambiano".
Parole che riassumono tutta l'angoscia, il dolore straziante che, anche a distanza di anni, mi provoca una stretta al cuore.
Intere famiglie sono state distrutte da una furia disumana senza senso.
Bimbi che non hanno potuto giocare con il proprio papà, che non hanno ricevuto da lui un abbraccio e un sorriso.
Uomini e donne che non sono riusciti proseguire nei loro affetti più cari, nei loro interessi quotidiani, che non sono riusciti a stare vicini ai propri figli, alle proprie mogli, ai propri nipoti.
Ho vissuto quei momenti. Ricordo chiaramente tutto.
Quando sono stata l'ultima volta a Palermo, sono voluta andare in via Carini a rendere omaggio al sacrificio del generale Dalla Chiesa, in via Notarbartolo ad appendere un biglietto ad un ramo dell'albero piantato dinanzi il portone di casa del giudice Falcone, in via D'Amelio e a Capaci.
L'immagine dei giudici Falcone e Borsellino dai quali ho imparato e continuo ad imparare tanto è sempre limpida nella mia mente, così come l'insegnamento di colui che mi ha generato e al quale non smetterò mai di dire ''Grazie" Papà................................
Cammino, quotidianamente, sulle loro gambe!
martedì 14 novembre 2017
Una disfatta incredibile....
Che peccato....
Quando ti ritrovi a dover pensare di non vedere i mondiali di calcio il prossimo giugno rimani attonita e incredula.
Appartengo alla generazione '82.
Quell'undici che vinse il campionato del mondo in Spagna: Zoff, Antonioni, Scirea, Graziani, Collovati, Gentile, Rossi, Conti, Cabrini,Oriali, Tardelli.
Quella squadra che mi ha fatto amare l'azzurro di quella maglia e l'appartenenza ad una nazione splendida e ricca di storia.
Quel team, guidato da Enzo Bearzot, che ci ha fatto sognare e gioire. (Indelebile l'immagine di Bearzot e l'allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che giocano a carte in aereo)
Ho ammirato, negli anni successivi, le nazionali che si sono susseguite fino al 2006 quando il cielo diventò blu sopra Berlino.
Da allora, una fase calante del nostro calcio che da fiore all'occhiello di una nazione è sprofondato, in 90 minuti, nel baratro.
Non entro nel merito dei tecnicismi e dei moduli di cui si è parlato in queste ore perché non ne ho competenza.
Vorrei solo esternare il mio rammarico e il mio disappunto per aver dovuto assistere alla disfatta di un team di giovani e senatori che hanno dovuto chiedere scusa ad una nazione intera per non essere riusciti a qualificarsi all'ultima fase del mondiale 2017.
Ieri sera, Gigi Buffon è stato il primo a metterci la faccia. Dopo di lui hanno preso la parola altri compagni di squadra. Una squadra che a mio modesto parere non ha avuto voglia di tirare in porta, sapendo di avere di fronte un undici svedese, nettamente inferiore.
Posso sbagliare. Se così chiedo venia, ma sono delusa, dispiaciuta per i colori della mia nazione. Per quell'inno di Mameli che non potrò ascoltare nel rettangolo di gioco.
Auspico solo che da questa disfatta si cominci a pensare ad un calcio nuovo. Uno sport che aggrega e che deve guardare al futuro partendo da quei bambini che, ancora oggi, piangono perché non potranno ammirare, tra sette mesi, i loro beniamini in campo in terra russa.
Quando ti ritrovi a dover pensare di non vedere i mondiali di calcio il prossimo giugno rimani attonita e incredula.
Appartengo alla generazione '82.
Quell'undici che vinse il campionato del mondo in Spagna: Zoff, Antonioni, Scirea, Graziani, Collovati, Gentile, Rossi, Conti, Cabrini,Oriali, Tardelli.
Quella squadra che mi ha fatto amare l'azzurro di quella maglia e l'appartenenza ad una nazione splendida e ricca di storia.
Quel team, guidato da Enzo Bearzot, che ci ha fatto sognare e gioire. (Indelebile l'immagine di Bearzot e l'allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che giocano a carte in aereo)
Ho ammirato, negli anni successivi, le nazionali che si sono susseguite fino al 2006 quando il cielo diventò blu sopra Berlino.
Da allora, una fase calante del nostro calcio che da fiore all'occhiello di una nazione è sprofondato, in 90 minuti, nel baratro.
Non entro nel merito dei tecnicismi e dei moduli di cui si è parlato in queste ore perché non ne ho competenza.
Vorrei solo esternare il mio rammarico e il mio disappunto per aver dovuto assistere alla disfatta di un team di giovani e senatori che hanno dovuto chiedere scusa ad una nazione intera per non essere riusciti a qualificarsi all'ultima fase del mondiale 2017.
Ieri sera, Gigi Buffon è stato il primo a metterci la faccia. Dopo di lui hanno preso la parola altri compagni di squadra. Una squadra che a mio modesto parere non ha avuto voglia di tirare in porta, sapendo di avere di fronte un undici svedese, nettamente inferiore.
Posso sbagliare. Se così chiedo venia, ma sono delusa, dispiaciuta per i colori della mia nazione. Per quell'inno di Mameli che non potrò ascoltare nel rettangolo di gioco.
Auspico solo che da questa disfatta si cominci a pensare ad un calcio nuovo. Uno sport che aggrega e che deve guardare al futuro partendo da quei bambini che, ancora oggi, piangono perché non potranno ammirare, tra sette mesi, i loro beniamini in campo in terra russa.
lunedì 13 novembre 2017
Parigi due anni dopo...... per non dimenticare
13 novembre 2015 - 13 novembre 2017.
Quel pomeriggio di due anni fa, il terrore si appropria di Parigi e dell'Europa intera.
Tutti noi ricordiamo ancora la strage al Bataclan e il terrore allo Stade del France, durante l'amichevole Francia Germania, alla quale assisteva l'allora presidente Hollande.
Immagini che scorrono ancora indelebili nella mente di ognuno.
E' passato tanto tempo. Due lunghissimi lustri, ma il ricordo è sempre li. A quella sera dove qualcosa è cambiato. Dove la nostra vita ha preso una piega diversa.
Il terrore che si appropria del nostro essere.
Ho letto, poche settimane fa, l'ultimo lavoro editoriale della collega di Sky tg24, Giovanna Pancheri, ''Il Buio su Parigi''.
La mente si è riaperta. Le immagini un pò sbiadite, hanno ripreso vigore.
Un libro bellissimo. Un racconto di vita vissuta in un momento storico molto delicato per gli assetti mondiali. Capitolo dopo capitolo ho rivissuto quegli attimi in cui anch'io mi sono catapultata, virtualmente, in quelle vie parigine, immaginando di raccontare quello che stava accadendo con lucidità e freddezza. Un binomio che l'autrice ha brillantemente esternato con il suo racconto.
Nel libro, è citata la canzone Imagine, il cui testo "dice tutto".
"Immagina che non ci siano nazioni
E' facile se ci provi
Niente per cui uccidere o morire
E nessuna religione
Immagina tutte le persone vivere la vita in pace
Potrai dire che sono un sognatore, ma non sono l'unico
Spero che un giorno anche tu ti unirai a noi
E il mondo vivrà in armonia...."
Quel pomeriggio di due anni fa, il terrore si appropria di Parigi e dell'Europa intera.
Tutti noi ricordiamo ancora la strage al Bataclan e il terrore allo Stade del France, durante l'amichevole Francia Germania, alla quale assisteva l'allora presidente Hollande.
Immagini che scorrono ancora indelebili nella mente di ognuno.
E' passato tanto tempo. Due lunghissimi lustri, ma il ricordo è sempre li. A quella sera dove qualcosa è cambiato. Dove la nostra vita ha preso una piega diversa.
Il terrore che si appropria del nostro essere.
Ho letto, poche settimane fa, l'ultimo lavoro editoriale della collega di Sky tg24, Giovanna Pancheri, ''Il Buio su Parigi''.
La mente si è riaperta. Le immagini un pò sbiadite, hanno ripreso vigore.
Un libro bellissimo. Un racconto di vita vissuta in un momento storico molto delicato per gli assetti mondiali. Capitolo dopo capitolo ho rivissuto quegli attimi in cui anch'io mi sono catapultata, virtualmente, in quelle vie parigine, immaginando di raccontare quello che stava accadendo con lucidità e freddezza. Un binomio che l'autrice ha brillantemente esternato con il suo racconto.
Nel libro, è citata la canzone Imagine, il cui testo "dice tutto".
"Immagina che non ci siano nazioni
E' facile se ci provi
Niente per cui uccidere o morire
E nessuna religione
Immagina tutte le persone vivere la vita in pace
Potrai dire che sono un sognatore, ma non sono l'unico
Spero che un giorno anche tu ti unirai a noi
E il mondo vivrà in armonia...."
giovedì 8 giugno 2017
L'intelligence a 10 anni dalla riforma. Simposio a Cosenza
“Intelligence: a dieci anni dalla riforma. Risultati,
questione aperte, prospettive”. È questo il titolo della giornata di studi che
si svolgerà il prossimo 19 giugno all’Università della Calabria, dalle ore 9:30
alle ore 17:30, presso l’Aula magna "Beniamino Andreatta".
L’evento è stato promosso
dal Centro di documentazione scientifica sull’Intelligence dell’Unical, in
collaborazione con il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della
Repubblica, il Laboratorio nazionale Cini di Cybersecurity e la rivista di
geopolitica Limes.
Dopo i saluti del Magnifico
rettore dell’ateneo cosentino, Gino Mirocle Crisci, e del direttore del dipartimento
di lingue e scienze dell'educazione, Roberto Guarasci, si passerà alle
introduzioni del direttore del master in intelligence dell’Università della
Calabria, Mario Caligiuri, e del docente e componente del comitato scientifico
del master, Marco Valentini.
In seguito, le relazioni del
direttore del dipartimento delle Informazioni per la sicurezza della Presidenza
del consiglio, Alessandro Pansa, e del vice presidente del Comitato
parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Giuseppe Esposito, si aprirà la
prima sessione del meeting dal titolo: “I 10 anni trascorsi: quello che è
stato”.
La prima relazione, sarà
svolta dal Prefetto e consigliere di Stato Carlo Mosca: “Il percorso
legislativo delle riforme del sistema d’intelligence”, alla quale seguirà
quella del direttore di “Limes” Lucio Caracciolo: “Geopolitica e intelligence”.
Alle ore 15:00,
riprenderanno i lavori con la seconda sessione del convegno, dal titolo “I
prossimi 10 anni: quello che potrà essere” con le relazioni del professore
della George Washington University, Lorenzo Vidino: “La radicalizzazione in
Italia e in Europa”; del direttore del laboratorio nazionale Cini di Cybersecurity,
Roberto Baldoni: “Cybersecurity e Big Data per l’interesse nazionale” e del
professore dell’Università "Gabriele D'Annunzio" di Pescara, Antonio
Maria Rinaldi: “Le guerre economiche: il ruolo dell'intelligence”. Le
conclusioni, sono state affidate al Ministro dell’interno, Marco Minniti.
I lavori saranno seguiti da
Radio Radicale mentre le relazioni verranno pubblicate nella collana editoriale
del Centro di documentazione scientifica sull’Intelligence dell’’Università
della Calabria.
giovedì 1 giugno 2017
Fuscaldo: L'Itis fiore all'occhiello dell'innovazione
L’Itis di Fuscaldo si avvia a divenire l’emblema del cuore
pulsante non solo della Calabria o del Sud ma
dell’Italia intera. Nei giorni scorsi, l’istituto tecnico, sbaragliando gli
avversari, ha vinto il primo premio al concorso nazionale ‘’Creare con l’elettronica’’.
Fuscaldo è da sempre
conosciuto come un bellissimo borgo medievale della provincia di Cosenza,
famoso per esservi nata la mamma di San Francesco di Paola, per i suoi
portali, per le sue vedute mozzafiato
che si affacciano sul mare dal cui tremolio luccicante riecheggiano ancora le voci dei Saraceni e dei Fenici.
La cittadina tirrenica, è un
raro esempio di tradizione coniugata e
integrata con l’innovazione. Ed è anche
attraverso l’Itis e le capacità professionali dei suoi docenti, che la
nostra terra di Calabria esprime, continuamente, l’eccellenza dei suoi cervelli e il fattivo e
insostituibile contributo degli stessi all’affermazione dell’italianità nel
mondo.
“Chiunque si sia approcciato
alla scuola di Fuscaldo – si legge in una nota - si è forse assuefatto ai
successi, frutto di lavoro e sacrifici silenti,
testimoniati da targhe, menzioni
e attestati che tappezzano i muri o si sono accumulati sui capienti mobili
dell’ufficio di presidenza. Tra i traguardi più recenti, come non ricordare
l’esperimento tuttora in corso con la Nasa che ha visto l’Itis rappresentare a Houston, la prima scuola al mondo ad essere ammessa presso una loro
base. Subito dopo, alla fiera di Verona, l’Itis è stato selezionato
direttamente dal Miur per rappresentare un’eccellenza italiana. Altri
riconoscimenti sono “Unioncamere” a Roma, dove ancora una volta alla scuola
di Fuscaldo fu assegnato un posto
d’onore, e il premio “Anthurium”.
Lo scorso sabato, è stato
raggiunto un nuovo successo a Scampia: il primo premio per la progettualità al
concorso nazionale ‘’Creare con l’Elettronica’’. Una Scuola sempre attiva con
ricerche innovative in grado di
esplorare tutta la vastità del panorama scientifico.
Lo sanno bene i commissari
esterni che ogni anno presso la scuola, s’imbattono in tesine sperimentali e
originali di alto contenuto tecnico e tecnologico.
“Il concorso nazionale
“Creare con l’Elettronica” – continua la nota stampa - è una gara che, ogni
anno, vede come organizzatore l’Itis “Galileo Ferraris” di Scampia. Un evento,
ricolto a tutte le scuole d’Italia che ha come obiettivo quello di coinvolgere
tutti gli sperimentatori e gli appassionati di elettronica in una competizione
di bravura nella realizzazione di
apparecchiature elettroniche in grado di rendere più efficienti prodotti già
esistenti o, addirittura, proporre progetti completamente innovativi”.
La squadra degli allievi
dell’Itis di Fuscaldo, formata dagli alunni Sabrina Colonese, Chianello
Ersilia, Carnevale Martina, Perrotta Marilù, Mandato Luca, Marcone Emilia,
Trotta Vanessa, De Rose Francesco, Greco Alex e De Cesare Diego, guidata dai docenti Cirimele, Piluso e
Caglianone, sempre sostenuti dal dirigente scolastico, Graziano Di Pasqua, e da
tutti gli altri docenti, hanno elaborato sei progetti, tutti molto apprezzati
dalla commissione di valutazione costituita da esperti tecnici del settore ed imprenditori in cerca di nuove
idee da trasformare in startup.
Fuscaldo ha conquistato la
giuria col suo originalissimo “WIRELESS POWER TRANSMISSION AT LONG DISTANCE”,
basato su un dispositivo che, partendo dai risultati dei noti esperimenti di Tesla,
propone un’innovativa applicazione per la trasmissione senza fili dell’energia
elettrica.
Ma anche il “Robot
esploratore” così come il “Montacarichi con braccio autoposizionante con
controllo remoto” e il “Dog silent
system” non sono passati inosservati al rappresentante del Cifit (Criminology
International Forensic Investigation Technologies) che, a caccia di nuove idee,
ha chiesto il numero di telefono degli
alunni per un eventuale finanziamento e produzione industriale dei progetti
presentati.
Guardia Piemontese: X edizione della Giornata della memoria
È tutto pronto a Guardia
piemontese per la X edizione della “Giornata
della Memoria”. L’evento, che si terrà lunedì prossimo, 5 giugno, è stato
istituzionalizzato dal comune occitano nel 2008, e fortemente voluto dal
compianto sindaco, Gaetano Cistaro, per recuperare un oblio di oltre 450 anni.
Il 5 giugno 1561, infatti,
Guardia Piemontese assisteva ad uno dei più grandi massacri della storia, che
fece centinaia di vittime non risparmiando donne e bambini.
“Si assistette – si legge in
una nota stampa - ad una delle più feroci e truculente persecuzioni di cui
rimangono tracce significative, a Guardia Piemontese, nella triste e terribile
sopravvivenza architettonica della “Porta del Sangue”, presso la quale
tradizione vuole che il Sangue dei Valdesi sia scorso a fiumi, durante i
terrificanti eccidi che li videro innocenti protagonisti”.
La manifestazione, vuole
essere una celebrazione comunitaria per trasmettere alle nuove generazioni una
significativa pagina di storia che appartiene non solo alla gente guardiola, ma
alla Calabria, all’Italia, all’Europa e al mondo tutto.
“Con tale evento – si legge
ancora nella nota - desideriamo rendere omaggio al coraggio e alla dedizione di
chi affrontò la morte pur di non rinunciare alla confessione aperta della
propria fede, con una fedeltà e con uno spirito di sacrificio che destano a
tant’anni di distanza ancora una grande ammirazione”.
La Giornata della Memoria è
il risultato di un’ottimale sinergia tra Comune di Guardia Piemontese, Istituto
Comprensivo “Gaetano Cistaro” e Centro Culturale Gian Luigi Pascale.
Ricco il calendario degli
eventi. Alle ore 10.30 ci sarà la commemorazione delle vittime del 5 giugno
1561, con la deposizione della corona presso la “Roccia di Val Pellice”.
Seguirà la cerimonia di consegna della borsa di studio relativa alla Giornata
della Memoria, istituita dall’Amministrazione Comunale di Guardia Piemontese. Alle
ore 19.00, al via il Culto Valdese, con Santa Cena, presso il nuovo Anfiteatro
comunale, inaugurato lo scorso 20 maggio, alla presenza del Cantautore Dario Brunori. Alle ore 20.30, si svolgerà
sempre presso l’Anfiteatro comunale, una rappresentazione teatrale inedita, dal
titolo “Gli Immortali”. L’Ingresso è libero!!!
“È stato scelto un programma
più “leggero” rispetto alle scorse edizioni – afferma la coordinatrice del
Progetto “mettiamo in scena i sentimenti”, Gabriella Sconosciuto - perché si
vuole dare maggiore visibilità ai giovani ragazzi dell’Istituto Comprensivo
Gaetano Cistaro, attori protagonisti della rappresentazione teatrale “Gli
Immortali”, realizzata nell’ambito del progetto “Mettiamo in Scena i Sentimenti”,
proposto dal Centro culturale Pascale e finanziato dall’Opm della Chiesa
Valdese. Si tratta di una Storia d’amore impossibile tra due giovani valdesi. I
testi di studio elaborati a partire dai documenti ufficiali, raccontano degli
accadimenti che hanno coinvolto vittime e carnefici dell’intolleranza cattolica
in Calabria. Si parte dall’arrivo dei Valdesi in Calabria, si descrive il loro
credo, la vita condotta, il loro amore per il lavoro, la riservatezza, tanto da
essere stimati anche da cattolici al di là delle loro “credenze ereticali”. Sarà
uno spettacolo molto interessante e i ragazzi stanno lavorando duramente
insieme alle tre docenti coinvolte nella rappresentazione teatrale: Giovanna
Curcio, Silvana Pietramala e Francesca Amendola, alle quali va il mio sentito
grazie per tutto quello che stanno facendo con tanta dedizione e amore”.
Alla rappresentazione
teatrale, prenderanno parte il sindaco di Guardia Piemontese, Vincenzo
Rocchetti, il presidente del Centro Culturale, Gian Luigi Pascale, Beatrice
Grill, il Dirigente Scolastico dell’ I.C. “G. Cistaro”, Leopoldo Di
Pasqua, il Direttore Generale Usr
Calabria, Diego Bouschè, il dirigente dell’Ufficio scolastico della provincia
di Cosenza, Luciano Greco, l’onorevole, Ernesto Magorno, il consigliere regionale,
Giuseppe Aieta, il rappresentante delle Valli Occitane, Marco Armando Hugon, il
Direttore del Centro Culturale di Torre Pellice, Davide Rosso e le autorità
civili, militari e religiose presenti.
Parteciperà alla
manifestazione anche una delegazione
Piemontese e una troupe del programma di
Rai 2 “Protestantesimo”.
Il 2017 è un anno importante
per Guardia Piemontese. La cittadina, è stata insignita del titolo di
“Citta Europea della Riforma”, insieme a Venezia e a Torre Pellice,
uniche città italiane delle 75 città o paesi distribuiti in 15 nazioni. Guardia
Piemontese, unica isola linguistica di minoranza occitana nel sud Italia, è
entrata a far parte, insieme a Wittenberg, Vienna, Londra, Ginevra, di un
gruppo di località europee legate alla storia della Riforma del XVI secolo.
martedì 30 maggio 2017
Il maestro Beppe Vessicchio incanta l'Unical
Quando si parla di musica,
quella con la ‘’M’’ maiuscola non si può, a mio modesto avviso, non pensare al
maestro Beppe Vessicchio.
Nei giorni scorsi, grande
successo ha riscosso il seminario, tenuto dal maestro nei saloni dell’Università
della Calabria, dal tema ‘’Frequenze pensiero e musica: interazione con gli
organismi viventi’’, organizzato da Rosa Fernandez, Antonio Sorrentino, Paolo
Luciani. All’evento, hanno preso parte il direttore del Dipartimento DiBest, professor
Cesare Indiveri, la professoressa Radiana Cozza, il maestro Francesco Perri, e
la dirigente del liceo musicale, Loredana Giannicola. I numerosi interventi,
sono stati coordinati dalla professoressa Erminia Pietramala.
In un’aula gremita, Vessicchio
ha incantato, con l’armonia delle sue parole, un pubblico attento e
interessato.
“Non ho una scaletta – ha
dichiarato - perché quello che dirò scaturirà dall’armonia presente in
quest’aula, dall’interazione positiva tra me e il pubblico eterogeneo. Ad un certo punto della mia vita – ha continuato
il maestro Vessicchio - mi sono reso conto di aver costruito il mio percorso lavorativo
su abilità e tecniche, miranti a compiacere i sistemi di mercato. Il tutto, finché
un giorno ho ascoltato alla radio “Hotel California” degli Eagles. È stato il
momento del cambiamento. Tutto è diventato chiaro. L’introduzione del brano
dura 52 secondi. Un tempo lunghissimo per le introduzioni musicali delle
canzoni di oggi e di allora. Gli Eagles non volevano certo compiacere il
mercato. Avevano seguito un bisogno che era diventato un’invenzione. Si poteva
fare buona musica anche controvento. Da allora – ha affermato il maestro - ho deciso
di seguire la via della coerenza e sella sincerità. Un artista propone, non
asseconda. Ho deciso di iniziare a chiedermi cosa c’è “dentro” la musica, fino
a dove possono arrivare i suoi poteri benefici. Ho deciso di indagare sulle
relazioni tra la musica e il mondo che ci circonda. La musica non è solo
stimolo cerebrale. La musica ha la capacità di entrare nel fondo di noi. Può
parlare alle nostre cellule e con una parte di noi che non conosciamo”.
Parole che lasciano il segno
e illuminano l’anima con melodie incantate.
Poi, Beppe Vessicchio ha
dato vita ad un vero e proprio esperimento, coadiuvato da tre sommelier, alle
quali ha chiesto di stappare una bottiglia di vino e versarlo in otto calici. Quattro
di questi, li ha messi “in vibrazione” su un ipad che trasmetteva musiche, da
lui composte ad hoc, e dopo un certo lasso di tempo ha chiesto alle sommelier
di testarne l’odore. Le tre, concordi, hanno dichiarato che notavano una
differenza: il vino sottoposto a vibrazioni si era evoluto!
Orsomarso e il Parco Nazionale del Pollino leader al Salone Internazionale del Libro
Grande successo per l’iniziativa
editoriale “Pollino. Gli uomini, i segni, il paesaggio”. Orsomarso e il Parco
Nazionale del Pollino sono stati tra i protagonisti indiscussi del Salone
Internazionale del Libro che si è tenuto a Torino nei giorni scorsi.
Nell’ambito della kermesse,
sono state presentate le nuove attività editoriali volute dall’ente Parco
Nazionale del Pollino, in collaborazione con la casa editrice Rubbettino.
Alla conferenza che ha
promosso il lancio editoriale dedicato alle bellezze, alle tradizioni e alla
storia delle comunità del Pollino, hanno preso parte il presidente del Parco, Domenico Pappaterra, Bruno Niola, dirigente
del Parco nazionale del Pollino, lo storico, Giovani Russo, autore della “Guida
ai Monasteri del Mercurion”, il fotografo, Pietro Rotondaro, autore delle
immagini della “Guida ai Monasteri del Mercurion” e l’editore, Florindo
Rubbettino.
“Sono stati 5 giorni di grande cultura oltre
confine – hanno dichiarato Giovanni Russo e Pietro Rotondaro -. Abbiamo avuto
la grande opportunità di portare una voce culturale nuova che parla delle
nostre origini e dei nostri paesaggi, all’interno di un contesto internazionale
di pregio come il Salone internazionale del Libro”. L’evento – ha affermato
Rotondaro – è stato molto interessante. L'afflusso di pubblico è stato
altissimo e le attività allo stand regionale sono proseguite con entusiasmo. Il
19 Maggio, abbiamo presentato il libro
“Guida ai Monasteri del Mercurion”, che ha riscosso grande apprezzamento da
parte di pubblico e addetti ai lavori. Il lavoro editoriale - hanno ribadito
gli autori, Giovanni Russo e Pietro Rotondaro,- consente di fare un tuffo nel
passato e di colmare lacune di conoscenza che aiutano a comprendere meglio la
ricchezza del Parco Nazionale del Pollino, un tempo "Mercurion", area
geografica "ascetica", in cui i monaci italo - greci si insediarono
per circa ottocento anni, dal VII al XIV secolo. Aneddoti, ricostruzioni
storiche, fotografie, itinerari, delineano, quindi, una vita tanto sconosciuta
quanto suggestiva, che contribuisce ad
aumentare il fascino del Parco Nazionale e dei monti di Orsomarso”.
venerdì 26 maggio 2017
Addio alla regina del Cashmere
Era considerata la regina del cashmere.
L'autorevole quotidiano americano, il ''New York Times'', l'aveva incoronata per l'utilizzo di quella lana preziosa in quasi tutti i suoi abiti.
Ci ha lasciati Laura Biagiotti. Icona di stile. Ambasciatrice del made in Italy nel mondo. Stilista lungimirante. Donna, madre, professionista amata per le sue creazioni.
Era considerata la signora della moda.
Ed è proprio così.
Il suo essere così nobile nelle sue creazioni, nei suoi gesti, nel suo modo di vivere l'arte ha affascinato chiunque nel globo.
I più l'hanno amata, adulata, apprezzata.
E' andata via come un soffio di vento in una serata primaverile, dove i profumi della sua amata Roma avvolgevano e inebriavano l'essere.
Emblematico il tweet della figlia Lavinia, che sul suo profilo ufficiale ha postato un brano del Vangelo di San Giovanni: 'Nella casa del padre mio vi sono molti posti. Se no, ve lo avrei detto. Io vado a preparavi un posto'.
Arrivederci Laura. Da lassù, continuerai a colorare le nostre vite e a scaldarci con il soffice batuffolo del cashmere.
L'autorevole quotidiano americano, il ''New York Times'', l'aveva incoronata per l'utilizzo di quella lana preziosa in quasi tutti i suoi abiti.
Ci ha lasciati Laura Biagiotti. Icona di stile. Ambasciatrice del made in Italy nel mondo. Stilista lungimirante. Donna, madre, professionista amata per le sue creazioni.
Era considerata la signora della moda.
Ed è proprio così.
Il suo essere così nobile nelle sue creazioni, nei suoi gesti, nel suo modo di vivere l'arte ha affascinato chiunque nel globo.
I più l'hanno amata, adulata, apprezzata.
E' andata via come un soffio di vento in una serata primaverile, dove i profumi della sua amata Roma avvolgevano e inebriavano l'essere.
Emblematico il tweet della figlia Lavinia, che sul suo profilo ufficiale ha postato un brano del Vangelo di San Giovanni: 'Nella casa del padre mio vi sono molti posti. Se no, ve lo avrei detto. Io vado a preparavi un posto'.
Arrivederci Laura. Da lassù, continuerai a colorare le nostre vite e a scaldarci con il soffice batuffolo del cashmere.
martedì 23 maggio 2017
Interrogativi in una giornata che non avremmo mai voluto vivere....
Ho aperto gli occhi, questa
mattina, con la mente focalizzata al 23 maggio di 25 anni fa, in cui perse la
vita il giudice, Giovanni Falcone. Da allora, ogni anno, ogni minuto, ogni secondo, ogni
attimo della mia esistenza lo passo ricordando l’insegnamento di quell’uomo, di
quei due eroi che ci hanno lasciato.
Davanti ad una tazza
bollente di caffè, accendo la tv, già sintonizzata sulle breking news del
mattino e il mio cuore inizia a battere all’impazzata. Un senso di paura assale
la mia anima. Davanti a me lo schermo con un titolone e, come sfondo, il
lampeggiare delle sirene e un fuggi fuggi generale. Chiudo gli occhi per un
istante. Li riapro e capisco di essermi ritrovata nuovamente immersa in una
notizia che, proprio oggi, non avrei voluto leggere: “Attentato terroristico a
Manchester. Bilancio provvisorio: 19 morti e 59 feriti”. (Bilancio che, con il
passare delle ore è stato aggiornato. Qualche minuto fa il bilancio si è aggravato: 22 morti e 59 feriti. Un bilancio destinato ad essere aggiornato).
Una strage di ragazzini. Saffie
aveva solo 8 anni. Gina 18. Un attacco alla beltà di fanciulli che erano andati
a vedere il concerto della loro cantante preferita. Una serata di festa,
tramutata in una carneficina. No. Non lo accetto.
Mi alzo dal divano, cerco di
capire. Gironzolo per casa e non riesco a trovare risposte. Intanto le immagini
continuano a scorrere nell’etere.
Fotogrammi strazianti, come
un film già visto. Dalla strage di Tel Aviv del 2001, a Charlie Ebdo, Bataclan,
Istanbul solo per citarne alcuni. Gli scatti passano come un rullo nella mia
testa.
Continuo, attonita, a
guardare la televisione. Scorgo urla, rabbia, tormento, disorientamento,
angoscia. Tutte parole che non si vorrebbero mai pronunciare, che non si
vorrebbero mai provare.
Eppure siamo qui, in un
triste martedì di maggio, un 23 maggio che vorremmo tutti dimenticare, un
giorno che non vorremmo mai aver voluto vivere 25 anni fa, che ci fa ripiombare
nella tristezza più totale.
Come si può pensare di
uccidere degli adolescenti, dei bimbi inermi in questo modo? Perché siamo
arrivati a tutto ciò?
Interrogativi legittimi.
Domande, magari fuori luogo, che meritano una risposta.
Si è vero. Non possiamo non
continuare a vivere spensieratamente. Dobbiamo reagire, dobbiamo continuare a
vivere la nostra quotidianità come sempre.
Una frase mi viene in mente:
“Chi ha paura muore ogni giorno. Chi non ha paura muore una sola volta”.
Mai come oggi, non potevano
essere più attuali queste parole del giudice, Paolo Borsellino che,
esattamente, 57 giorni dopo quel tragico 23 maggio del 1992, era il 19 luglio,
raggiunse il suo amico di sempre in un luogo dove la pace e la serenità regnano
sovrani, lasciandoci orfani di due uomini e altrettanti eroi (la loro scorta)
le cui idee e insegnamenti camminano sulle mie, sulle nostre gambe ogni giorno.
martedì 21 febbraio 2017
M'Illumino di Meno..... Al via la XIII edizione
''M'illumino di Meno''. Anche quest'anno, al via la XIII edizione della festa del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili con lo slogan: ''Spegniamo le luci e accendiamo l'energia della condivisione''. Tutta Italia aderisce all'iniziativa della Croce Rossa italiana e Radio 2. La trasmissione ''caterpillar'', sarà in diretta dalle ore 18.00 alle ore 20.00, per seguire gli spegnimenti in giro per l'Italia.
A Scalea, il comitato Cri Alto Tirreno cosentino, ha organizzato una serie di iniziative per condividere con i cittadini un pomeriggio, ricco di contenuti.
Si inizia alle ore 17.30 con il raduno, in Piazza Aldo Moro, dei volontari del comitato Cri.
Alle ore 18.00, partenza delle squadre di volontari per la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico presso le attività commerciali della cittadina tirrenica. A coloro che aderiranno all'iniziativa, il comitato della Croce Rossa Italiana, donerà una candela decorata dai volontari.
Poi, a partire dalle ore 21.00, al termine dell'attività, il comitato Cri ha organizzato una cena solidale, aperta alla cittadinanza, offerta dai volontari con la condivisione di piatti tipici locali, che si terrà nei pressi della sede, sita in Piazza Garibaldi. Il tutto, in collaborazione con la pasticceria ''Daniela''.
Infine, al termine della cena sociale, il comitato Cri metterà a disposizione della popolazione telescopi, posizionati sul lungomare, per osservare le stelle, presso la sede dell'Associazione nazionale marinai d'Italia, sezione di Scalea.
La crisi senza precedenti fra Trump e l’intelligence
Posto, con molto piacere, questo articolo del prof., Mario Caligiuri, pubblicato il 20 febbraio scorso su ''Limes'', rivista italiana di Geopolitica. Un'analisi a 360° sull'intelligence Usa e il rapporto con il neo Presidente Trump.
"Il mandato di Donald Trump è nato sotto il segno dell’intelligence.
Fresco di vittoria alle urne, il presidente eletto si rivolse direttamente agli esponenti dei servizi segreti, ringraziandoli in modo inconsueto insieme a familiari e collaboratori della campagna elettorale.
Adesso è in aperta polemica con loro perché non gli passerebbero tutte le informazioni di cui dispongono.
Il sistema di intelligence, in cui la Cia ha un ruolo preminente, dipende direttamente dal presidente, che di prima mattina ne incontra il direttore per un briefing quotidiano.
Di conseguenza, se Trump non può fidarsi della propria intelligence, che a sua volta lo ritiene inaffidabile, si pone un problema fondamentale. Non solo per gli Stati Uniti, ma per tutto l’Occidente.
Riemergono le critiche alla Cia avanzate negli anni Sessanta dal primo testo che ha affrontato analiticamente il ruolo dei servizi nel sistema politico, il celebre “Il governo invisibile” di David Wise e Thomas B. Ross. Lì una delle accuse più rilevanti rivolte all’agenzia di Langley era quella di compiere una politica estera tutta sua, sfuggendo al controllo del presidente e del Congresso.
Da sempre all’interno dell’intelligence americana convivono molte anime e differenti sensibilità, ma nel XXI secolo, segnato dalla lotta al terrorismo e alla criminalità oltre che dalla sorveglianza globale, questo settore è diventato decisivo.
Chi prima e meglio conosce ha uno straordinario vantaggio competitivo. È così dalla notte dei tempi, ma oggi nella società liquida dalla comunicazione immediata non si può fare a meno di un’intelligence efficace, con tutto quello che ciò comporta.
Inoltre, Trump accomuna nei suoi attacchi l’intelligence a una parte dell’informazione. L’accostamento non è casuale: il sistema mediatico, nella sua dimensione globale, è sempre più centrale nell’orientare i cittadini.
Questi ultimi decidono sempre di più sulla base dell’aria che tira, dominata dalla “post-verità” (più comunemente nota come “menzogna”), in una dimensione in cui le opinioni si equivalgono, rendendo indistinguibile l’informazione dalla propaganda e il vero dal falso.
Si resta confusi a osservare una società in cui, proprio attraverso l’informazione, sembrano convivere la trasparenza assoluta (WikiLeaks, Panama Papers, Vatileaks e via dicendo) con la manipolazione più sottile o più sfacciata.
In ogni caso, quello che sta accadendo in questo periodo negli Usa va seguito con grande attenzione, senza derubricarlo a populismo, intemperanza, visione ideologica: nella sua essenza, è una lotta di potere, che ne segna in profondità la trasformazione.
Una lotta nella quale l’intelligence, cioè la capacità di orientarsi nel reale e anticipare gli eventi, è diventata la chiave di tutto".
venerdì 17 febbraio 2017
Tanti i modelli e le modelle che si sono proposti per le nuove linee di Daniela Moretti
Sono circa trenta le modelle ed i modelli che hanno
chiesto alla creatrice di gioielli, Daniela Moretti, di prendere parte, in
qualità di testimonial, allo shooting fotografico che si terrà, nei prossimi
giorni, per presentare in ambito nazionale ed internazionale le nuove linee
realizzate dalla designer lucana.
“Sono
stati giorni intensi - spiega l’artista originaria di Rionero in Vulture (Pz) –
non solo dal punto di vista produttivo, ma anche da quello ideativo, per
cercare di dare forma e sostanza a gioielli ed accessori che potessero legarsi
in maniera indissolubile ai volti di chi vestirà per un anno intero le mie creazioni.
Sono felice non solo per il riscontro numerico, ma anche per la qualità dei
ragazzi e delle ragazze che hanno inviato domanda di adesione al contest.
Adesso, insieme alle persone del mio staff che curano la comunicazione e
l’immagine, passeremo al setaccio ogni foto pervenuta, allo scopo di
individuare il volto femminile e quello maschile della campagna advertising
2017. Nella prossima settimana sarà una gioia rendere noti i nominativi delle
persone prescelte. Intanto che ciò avvenga mi preme sottolineare che tutte le
candidature saranno inserite nel nostro database, consentendo a questi giovani
di essere chiamati per i futuri set fotografici e per le sfilate. Lo shooting sarà realizzato nei luoghi che connotano
la Basilicata al massimo del suo splendore. I due modelli riceveranno un
contratto di lavoro pari ad euro 250 cadauno, che verrà corrisposto a
conclusione degli scatti e in occasione della presentazione del materiale
fotografico realizzato».
«In
questi giorni – conclude Daniela Moretti – effettueremo anche un sopralluogo
per individuare i luoghi in cui ambientare i set. L’intento è far conoscere la
memoria e la modernità della nostra terra. Ma non è tutto: allo scopo di dare
massima espressione al termine creatività ho chiesto ad alcuni studenti dei
corsi di cinema e di fotografia della Rome University of Fine Arts di gestire
l’intero percorso fotografico. Ho avuto modo di apprezzare questi ragazzi, che
considero geni dell’obiettivo, nel corso di un evento che si è tenuto nello
scorso mese di novembre a Roma e sono convinta che faranno un grandissimo
lavoro. Il gruppo sarà guidato da Viviana Lorelli, Yari Saccotelli e Giulia
Dedola. Freschezza, dinamismo, eleganza e natura: queste le direttrici che
seguiremo. I frutti di questo prezioso lavoro sarà poi presentato al pubblico
in occasione di un convegno che avrà luogo nella suggestiva cornice di palazzo
“Giustino Fortunato” a Rionero in Vulture (Pz), tra la fine di marzo e i primi
di aprile, tra addetti ai lavori e i personaggi più amati del jet-set nazionale
ed internazionale».
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