Era napoletano prima di arrivare
a Napoli. Oggi, il popolo partenopeo e il mondo intero piangono la loro
leggenda. Il poeta del calcio.
Napoli è Maradona. Maradona è Napoli.
Pier Paolo Pasolini scriveva
che ci sono nel calcio “dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta
dei momenti del “goal. Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una
sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore,
irreversibilità. Proprio come la parola poetica. Il capocannoniere di un
campionato è sempre il miglior poeta dell’anno"...
Diego Armando Maradona è stato
qualcosa di gigantesco. La nostra generazione, il nostro idolo, a prescindere
dalla fede calcistica di ognuno, la bellezza del calcio, la fantasia, l’imprevedibilità,
la gioia e tanto, tanto alto.
“...di te ho amato tutto... –
scrive Gabriele sul suo profilo Fb -. Il tuo straordinario talento in campo, ma
anche i tuoi eccessi fuori dal campo! Hai reso orgoglioso e fiero il popolo
partenopeo, ci ha difeso sempre ed ovunque, senza mai tradirci. Napoli ti AMA….
Mi manchi Diego. Piango la tua scomparsa….”
E Armando “Addio grande campione. Nessuno come te...............”
Diego ci ha lasciati a 60
anni appena compiuti, in seguito ad un arresto cardiorespiratorio, mentre si
trovava nella casa di Tigres. L’11 novembre scorso è stato dimesso da una
clinica dove era stato operato al cervello. L’Argentina ha proclamato tre
giorni di lutto nazionale.
La Uefa ha annunciato un
minuto di silenzio oggi e domani nelle partite di Champions ed Europa League.
Da molti se non per tutti
era considerato il più grande calciatore di tutti i tempi.
“Non è possibile lasciarlo
andare – ha scritto sulla sua pagina social lo scrittore partenopeo, Maurizio
De Giovanni - Perché un cuore così grande da contenere tutti i bambini del
mondo non si fermerà mai, continuerà a battere nei sogni di ogni innamorato del
pallone, perché del pallone è l’essenza stessa”.
Sono due le maglie che hanno
caratterizzato la sua carriera: quella della Nazionale albiceleste e quella del
Napoli.
Con entrambe è stato l’eroe di match epici. Alcuni sono rimasti nella storia più di altri: da quello con l’Inghilterra a Messico ’86, fino alle sfide con le big della Serie A.
40 anni fa il suo primo gol memorabile.
El Pibe de Oro, allora 19enne, segnò una gran rete contro il Deportivo Pereyra
con la maglia dell'Argentinos Juniors. L'ex campione la definì la più bella
della sua carriera.
“Il mondo intero piange la
scomparsa di Maradona – ha dichiarato il premier, Giuseppe Conte - che con il
suo talento ineguagliabile ha scritto pagine indimenticabili della storia del
calcio. Addio eterno campione”.
Choc a Napoli per la morte
di Maradona. La notizia, alla quale molti ancora stentano a credere, è
rimbalzata su telefonini e social.
“Unico, irripetibile
genialità, il più grande di tutti, il più amato di tutti – ha detto il
governatore della Campania, Vincenzo De Luca -. Un grande uomo di calcio, un
grande uomo di sport che prima del mondo intero, ha fatto innamorare Napoli
perché di slancio e senza ipocrisia ha saputo scoprirne e interpretarne
l'anima. Ha contribuito a riaccenderne l'orgoglio, unendo generazioni che lo
hanno saputo amare, capire e anche perdonare”.
"Diego ha fatto sognare
il nostro popolo – ha detto il sindaco, Luigi De Magistris - ha riscattato Napoli con
la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego,
napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama!".
Il primo cittadino ha proclamato lutto cittadino.
"La morte di Maradona è
una notizia terribile – ha commentato il ministro dello sport, Vincenzo
Spadafora -. Era più di un campione, era un genio del calcio, un fuoriclasse
assoluto. Ha rappresentato in una stagione irripetibile i sogni e le speranze
del popolo della mia città. Napoli piange, stasera".
Lo choc di Roberto Saviano. "Pensavo
fossi immortale".
In piazza Municipio una sola voce: "Era il più grande di tutti".
Anche a Fuorigrotta, dove si trova lo stadio il San Paolo, molti si sono commossi. "Questo 2020 è veramente l'anno peggiore – ha dichiarato una signora". Il tempio dello sport napoletano è illuminato a giorno in onore del suo Re. In tanti chiedono di intitolare lo stadio a Diego Armando Maradona.
Fiaccolata organizzata anche
ai quartieri spagnoli. I tifosi del Napoli hanno acceso decine di lumini votivi
nella piazzetta, davanti al murales di Diego Maradona. Nell’area c'è un piccolo
bar con decine di foto e magliette di Maradona, davanti al quale I tifosi si sonob
raccolti. Il bar ha acceso in proiettore su cui scorrono le immagini dei gol.
“Tutti si aspettano le nostre parole – scrivono dalla società sportiva Napoli calcio -. Ma quali parole possiamo usare per un dolore come quello che stiamo vivendo? Ora è il momento delle lacrime. Poi ci sarà il momento delle parole”.
E il capitano del Napoli,
Lorenzo Insigne. "Dal primo giorno in cui sei arrivato nella nostra amata
Napoli – ha dichiarato - sei diventato un Napoletano doc. Hai dato tutto per la
tua gente, hai difeso questa terra, l'hai amata. Ci hai regalato la gioia, i
sorrisi, i trofei, l'amore. Sono cresciuto sentendo i racconti della mia
famiglia sulle tue gesta, vedendo e rivedendo le tue infinite partite. Sei
stato il più grande giocatore della storia, sei stato il Nostro Diego - scrive
il capitano del Napoli . Ho avuto la fortuna di incontrarti, parlarti,
conoscerti e non ti nego che mi tremavano le gambe. Per me hai sempre avuto
belle parole, parole di conforto che non potrò mai dimenticare e che custodirò
per sempre dentro di me. Da tifoso, da Napoletano, da Calciatore: Grazie di tutto
D10S. Ti ameremo per sempre".
"Oggi saluto un amico e
il mondo saluta un genio eterno". Cristiano Ronaldo ricorda così, su
Instagram, Diego Armando Maradona, "uno dei migliori di sempre – ha scritto
- un mago senza uguali. Se n'è andato troppo presto, ma lascia un'eredità senza
limiti e un vuoto che non sarà mai riempito. Riposa in pace fuoriclasse, non
sarai mai dimenticato".
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