“La chiamo ‘’linea di
massima precauzione’’.
Questa mattina il vice
ministro alla salute, Pierpaolo Sileri, ospite di Sky Tg24, ha commentato le
decisioni dell’esecutivo nazionale, riguardanti le imminenti festività
natalizie.
“Con sacrificio, dopo
l’ultimo Dpcm e la collaborazione degli italiani – ha affermato Sileri - abbiamo
piegato la curva del contagio da Covid - 19, ottenendo un risultato che oggi
consente di vedere la luce in fondo al tunnel. Non possiamo vanificare tutto
questo e il periodo natalizio offre dei rischi. Vi possono essere spostamenti e
assembramenti.
Il rischio – ha continuato
Sileri - è che il virus arrivi nelle case dei nostri anziani e di avere, così,
una terza ondata”.
Secondo la bozza del nuovo Decreto
del presidente del consiglio dei ministri, si andrà verso un numero limitato di
deroghe.
“A Natale – ha proseguito il
vice ministro Sileri ai microfoni di Sky Tg24 - tutte le regioni dovrebbero
essere gialle, ma avremo restrizioni più forti nei giorni delle festività per
correre meno rischi possibile.
Tra i nodi da risolvere, ci
sono i ricongiungimenti familiari, in particolare per gli anziani che con il
blocco tra comuni e regioni rischiano di rimanere soli. Il blocco tra le
regioni è confermato – ha aggiunto Sileri - ed è un punto fermo. Non possiamo
permetterci spostamenti di milioni di persone in un periodo ristretto. Ma se vi
è un anziano solo che vive un’altra regione io darei la possibilità di
raggiungerlo”.
Un altro punto in discussione è il numero delle persone che si potranno riunire intorno ad un tavolo.
“In linea di massima – ha aggiunto
Pierpaolo Sileri - sarà tra le sei e dieci persone. Poi, però, si tratta di
usare il buon senso. Anche se i familiari sono pochi il virus si può portare in
casa. Quindi ognuno di noi deve usare la massima precauzione e pensare a se
stesso, come un potenziale vettore del Covid, non solo a proteggersi dagli
altri”.
Il vice ministro alla salute
è intervenuto, infine, sui vaccini.
“In un primo momento – ha detto
a Sky Tg24 - credo possa passare la base volontaria, annunciata dal ministro
della salute, Roberto Speranza, ma se dopo alcuni mesi vediamo che l'adesione
non è quella attesa e non funziona, possiamo pensare a una forma di
obbligatorietà, magari per alcune categorie. Il target, sarebbe il 60/70% della
popolazione. A partire da quella anziana, che finisce in terapia intensiva e
rischia di morire. Sono loro i primi da proteggere.
Il piano per il vaccino – ha
concluso Sileri - ha limiti legati alla conservazione, ma li supereremo. Che
l’Italia non ha abbastanza frigoriferi, ad esempio, è un’assurdità. Poi il
piano sarà fluido e non ci sarà solo il vaccino di Pfizer, il primo ad
arrivare”.
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