lunedì 11 gennaio 2021

Il governo prepara il primo provvedimento del 2021 con nuove limitazioni. Dpcm in vigore da venerdì prossimo

Nuova stretta sulla movida, arrivata dopo gli ultimi episodi di assembramenti e feste illegali, vietando l’asporto dai bar a partire dalle ore 18:00 ed estendendo il divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle, così come avvenuto dalle feste di Natale ad oggi.

Sul tavolo c’è, anche, la possibilità di istituire una zona bianca, seppur difficile da raggiungere in quanto servirebbe un Rt sotto 0.5, in cui poter riaprire tutto senza limitazioni e la possibilità di riaprire i musei, ma soltanto nelle Regioni gialle.

Indiscrezioni sulle nuove misure restrittive erano trapelate ieri al termine della riunione che il premier, Giuseppe Conte, ha avuto con i capi delegazione.

Oggi, sono state presentate e discusse con le Regioni nell’ambito del vertice con il ministro agli affari regionali, Francesco Boccia, al quale hanno partecipato anche il ministro della salute, Roberto Speranza, e i rappresentanti di Anci e Upi. Tra i governatori erano presenti Fontana, Bonaccini, Toti, De Luca, Marsilio, Toma e per la Calabria Spirlì.

Si parla di vietare la vendita di cibi da asporto dopo le ore 18:00. Ed ecco il primo scontro con le regioni.

“Ho detto al Governo di essere contrario al divieto di asporto take away per ristoranti e bar dopo le ore 18:00 - ha dichiarato il governatore della Liguria, Giovanni Toti, al termine della riunione con il governo. Queste attività – ha ribadito - pur potendo continuare con le consegne a domicilio, rischiano di essere penalizzate ancora di più, dopo aver già subito pesanti restrizioni. Bene invece l’introduzione di una zona bianca, come avevamo proposto già oltre un mese fa, cioè una zona dove, virus permettendo, si possa cominciare un lento ritorno alla normalità”.

Dubbi e timori ai quali ha risposto il ministro Boccia, secondo il quale “tutte le attività che rimarranno chiuse saranno ristorate“.

I presidenti di regione hanno, comunque, già annunciato di volersi opporre alla paventata possibilità di far scattare, automaticamente, la zona rossa nel caso si superasse il limite dei 250 contagiati per 100 mila abitanti. Una raccomandazione, perorata dagli scienziati, che però potrà vedere la luce solo dopo il confronto di domani e solo dopo il passaggio in parlamento del ministro della salute, Roberto Speranza, in programma il 13 gennaio.

Lo stesso Speranza avrebbe proposto di intervenire sugli indici di rischio per facilitare gli ingressi in zona arancione delle regioni a rischio alto, ribadendo che sarà mantenuto il modello delle fasce e che sarà confermato, nel nuovo Dpcm, l’abbassamento della soglia dell’Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa.

Nel corso della conferenza, sono state illustrate anche le altre misure.

Conferma per tutte le zone della regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici;

stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle;

istituzione di una zona bianca, per “dare un segnale” del lavoro che si sta facendo e che consentirà di entrare in una fase diversa in tempi però più lunghi.

“Il divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici – ha spiegato il ministro Speranza - si è dimostrata una norma ragionevole che ha funzionato nel periodo natalizio. Credo che avrebbe senso confermarla. Domani sarà il Parlamento ad esprimersi ed entro giovedì venerdì avremo un testo definitivo.

La situazione epidemiologica non è da sottovalutare – ha continuato Speranza -. L’epidemia è ancora molto forte e per questo servono ancora restrizioni e comportamenti corretti. Senza le misure restrittive introdotte per le vacanze di Natale avremo altri numeri”.

Il ministro della salute ha parlato anche delle vaccinazioni. “Il vaccino – ha ribadito - è una speranza, ma le misure sono ancora necessarie ad evitare un aumento incontrollato dei contagi. Nessuno, sottovaluti la serietà della situazione”.

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