Si è chiusa, ieri a tarda
serata, con il voto di fiducia al Senato, la lunga maratona parlamentare per l’esecutivo
nazionale, guidato dal premier, Giuseppe Conte.
Nello stesso tempo, però, si
è aperta la difficile composizione della maggioranza.
Ma cosa potrebbe succedere
da oggi in poi?
Dopo aver ottenuto l’ok alla
Camera con 321 SI, il Presidente del consiglio ha incassato la fiducia anche al
Senato con 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti.
A Palazzo Madama, i numeri per il governo restano, però, molto risicati e non blindano la maggioranza assoluta a 161 voti, rendendo difficile la governabilità.
Il primo ministro, in un
post su Twitter ha già indicato la strada che intende seguire: "Il governo
ha la fiducia, rendiamo più solida la maggioranza". Quindi caccia ai
cosiddetti ‘’Responsabili’’.
La strada è, comunque, in
salita.
Tra le prime mosse di
Giuseppe Conte, potrebbe esserci quella di un vertice per fare il punto. Da
quanto si è appreso, proprio oggi dovrebbe esserci un vertice di maggioranza.
Inoltre, non è escluso che
Conte possa andare, in giornata, al Quirinale per comunicare al Capo dello
Stato, Sergio Mattarella, la volontà di rafforzare la maggioranza.
La prima opzione nelle mani di Conte è, quindi, quella di provare ad andare avanti, sperando di sottrarre qualche altro senatore a Forza Italia e Italia Viva, e mettere insieme una nuova area politica che gli permetterebbe di parlare di allargamento della maggioranza di governo.
Se Conte non riesce a
trovare l'appoggio di una forza politica, dovrà affidarsi a singoli
responsabili che però, in qualsiasi momento, possono cambiare idea.
L’altra opzione è aprire un
dialogo con Forza Italia e Italia Viva. Quest’ultima ha detto di essersi
collocata all’opposizione, dopo il voto in Senato in cui i suoi senatori si
sono astenuti.
Il premier, sarebbe
determinato a chiudere entro gennaio la partita della verifica.
Tanti, infatti, i nodi
ancora da sciogliere. Dal ministero dell'Agricoltura a quello della Famiglia,
passando per la delega dei servizi e il Recovery Plan.
Sul piatto anche l'opzione
del Conte-Ter con cui si aprirebbe una trattativa lunga con i partiti. A quel
punto sarebbero molte le caselle del governo ad entrare in discussione.
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