"Il Recovery Plan
italiano fa acqua da tutte le parti. I rilievi di Confindustria evidenziano
quanto Forza Italia sostiene da settimane”.
Così, la presidente dei senatori
azzurri, Anna Maria Bernini, secondo la quale, al momento è solo un campionario
di buone intenzioni, ma anche di cattive, come sulla giustizia, totalmente privo
di progetti e cronoprogrammi dettagliati, e che, quindi, non rispetta le linee
guida dell'Unione europea".
Ma non bastano – ha continuato
Bernini -. È scomparsa dai radar la
questione cruciale della governance, dopo la bocciatura del blitz di Conte che
voleva accentrarla tutta a Palazzo Chigi, controllando un esercito di tecnici.
Chi gestirà i 209 miliardi,
se e quando arriveranno, visto che i ritardi accumulati rischiano di farci
perdere anche la prima tranche?
Non si pensi di utilizzare quelle risorse in modo clientelare per allargare la maggioranza – ha affermato Bernini -.
L'Europa ha inserito una nuova clausola per cui insieme a investimenti e riforme bisognerà presentare un piano credibile di contenimento del debito pubblico. Il patto di stabilità resta sospeso, ma nessuno ci farà più sconti".
A Bernini fa eco il
capogruppo di Forza Italia alla camera dei deputati, Maria Stella Gelmini.
"La crisi di governo – ha asserito - mette a rischio le risorse del Recovery Plan, i risarcimenti per le attività colpite dal Covid - 19, e persino il piano vaccini.
Serve una
svolta, e serve subito, per il bene dell'Italia. Conte si dimetta e si apra una
fase nuova”.
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