La delegazione di Italia
Viva a colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella.
Al Colle, i capigruppo di
Senato e Camera Davide Faraone e Maria Elena Boschi, Matteo Renzi e da Teresa
Bellanova.
All'uscita, il fiume in piena di Matteo Renzi.
"Da mesi - ha affermato - chiediamo di
discutere sui contenuti. Per le nostre idee siamo disposti ad abbandonare le
poltrone. Siamo il Paese con la situazione economica più difficile dal
dopoguerra.
Non siamo stati ascoltati.
Abbiamo lasciato per motivazioni politiche.
La nostra proposta - ha continuato Renzi - è quella
di portare l’Italia su una discussione vera riguardo il piano del Next Generation Eu e
del Recovery Fund. Andare alle elezioni no. Pensiamo che occorra un governo
presto. Diamo la nostra disponibilità per individuare le soluzioni più
opportune.
Italia Viva, ha espresso al presidente della Repubblica la preoccupazione non già per la crisi politica ma sanitaria, economica ed educativa del Paese dopo la pandemia. C'è chi pensa di far credere che la discussione sia tra caratteri, personalità, piccoli risentimenti, niente più lontano dal vero: non sta né in cielo né in terra.
Andare ad elezioni sarebbe un errore per l'Italia. Rischiamo di perdere l'appuntamento con il Recovery.
Occorre un governo presto e abbiamo dato disponibilità al presidente per
individuare le soluzioni più opportune. Preferiamo un governo politico che
istituzionale, ma siamo disponibili anche a un governo istituzionale.
La Caccia al singolo
parlamentare è indecoroso. Si è fatto credere che con un voto o due si affrontava
la crisi. Iv è esattamente l'opposto come dimostrano le nostre ministre che si
sono dimesse
Il Paese vive la più
difficile situazione economica dal dopoguerra, siamo preoccupati dallo sblocco
dei licenziamenti, dal rapporto tra popolazione e decessi per Covid tra i più
alti al mondo e una difficoltà oggettiva nella gestione della scuola che per
noi è la prima preoccupazione.
Dobbiamo occuparci della
nuova generazione. Abbiamo chiesto di parlarne con quella che era la
maggioranza fino a poche settimane fa e abbiamo chiesto risposte all'altezza e
non le abbiamo ricevute: alla luce di questo abbiamo chiesto con atto di grande
coraggio e nobiltà di lasciare le poltrone.
Abbiamo sentito ‘'mai più con Italia Viva'’, '’non più con Italia Viva’', poi 'Italia Viva è irresponsabile e inaffidabile'.
Pensiamo sia inaffidabile
chi non vuole affrontare adesso la questione dei prossimi anni. Non siamo né
inaffidabili né irresponsabili ma molto chiari e diretti. Abbiamo sentito
parole su di noi al limite dell'insulto. Vogliamo sapere dalle altre forze se
ritengono IV parte o non parte della maggioranza. Rimettiamo la valutazione a
chi in queste settimane ha messo veti su noi.
Al Capo dello Stato, non abbiamo fatto il nome di Conte perché siamo in una fase precedente. Abbiamo subito 15 giorni di fango perché siamo stati gli unici a porre problemi di merito.
Non ci siamo prestati alla guerra del fango. Per noi, il punto fondamentale è dire che siamo pronti ad appoggiare un governo istituzionale o politico, con larga preferenza per quest'ultimo, ma questa proposta politica necessita il passaggio ulteriore di capire se vogliono stare o no con noi.
Devono confrontarsi con noi, non con gli hashtag. Poi discuteremo delle persone. Io non vedo altra maggioranza politica che non contempli Italia Viva.
Sul lavoro è intervenuta l'ex ministro dell'agricoltura, Teresa Bellanova.
"La preoccupazione che abbiamo - ha affermato - è che una questione sociale rischia di trasformarsi in questione di ordine pubblico.
I settori che sono a più a rischio sono quelli dove c'è meno rappresentanza sociale -ha aggiunto- c'è bisogno di mettere mano ad una seria politica di riforma degli ammortizzatori, a politiche attive del lavoro".
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