Il provvedimento, ultimo atto del governo prima delle dimissioni, arriva alla vigilia del comitato esecutivo del Cio che ha all'ordine del giorno la questione.
Una decisione
necessaria per evitare che il Cio sanzionasse l'Italia impedendole, fra le
altre cose, di partecipare ai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo con bandiera e
inno nazionale.
Il decreto è stato approvato,
grazie all'intervento diretto del presidente Giuseppe Conte. L’accordo, secondo
quanto si è appreso, è stato raggiunto
con la soluzione della pianta organica, sulla base di quanto previsto dal
decreto 1 poi saltato sul tema dell’incompatibilità.
Dopo essere stata bocciata
da Malagò, è stata abbandonata la soluzione del contratto di servizio auspicata
da Sport e Salute. Accantonata anche l'idea Coni Spa, possibilità giudicata troppo
onerosa da un punto di vista economico.
Dopo l'approvazione del decreto, sulla questione è intervenuto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.
"Per la lunga e
gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese – ha dichiarato - era
improbabile che l'Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la
decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell'indipendenza del
Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019".
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