sabato 16 gennaio 2021

Scalea (Cs). "Potenziare il poliambulatorio. Riaprire l'ospedale di Praia a Mare". L'intervento del presidente del Consiglio comunale, Gaetano Bruno

 

Ieri pomeriggio, nella sala polifunzionale del comune di Scalea, si è tenuto un consiglio comunale aperto per disquisire sulla problematica, riguardante il Poliambulatorio della città e la vicenda dell’ospedale di Praia a Mare.

Un civico consesso, al quale hanno preso parte gli esponenti politici del comprensorio, i sindaci e il neo  Commissario dell’Asp di Cosenza dottor Vincenzo Carlo La Regina.

Oggi, da registrare l’intervento del presidente del consiglio comunale di Scalea, Gaetano Bruno, che in un lungo e articolato post su Fb parla di scelta non più rinviabile, riguardo il potenziamento del poliambulatorio e l’apertura del nosocomio praiese.

“E’ arrivato il momento di chiudere la stagione delle speculazioni politiche sulla salute pubblica e, senza guardare indietro, garantire nuovamente al comprensorio i servizi necessari e adeguati.

Servizi che tengano conto della conformazione territoriale del comprensorio, della sua posizione di frontiera rispetto ad altre regioni, della impressionante elasticità demografica che si registra nei mesi estivi e, non da ultimo, delle necessità tragicamente rese evidenti da tantissimi episodi.

Negli anni passati, ho vissuto direttamente, in qualità di giornalista, tanti drammi familiari e puntualmente, ad ogni episodio ritornava prepotente la convinzione che con i presìdi di prossimità già previsti ed evidentemente necessari, si sarebbero potuti evitare tanti dolori alle famiglie di questo territorio.

Puntualmente ritornava anche il dibattito politico sul tema sanità che però durava il tempo di una campagna elettorale e che si perpetrava attraverso lungaggini di ogni tipo senza mai condurre a soluzioni concrete e definitive.

Nell’ultimo periodo la sanità calabrese è diventata quotidianamente parte dell’agenda mediatica nazionale e non per le tante professionalità che vi operano o per quanti prestano il loro lavoro in altre regioni o in altri Stati.

Oggi siamo di nuovo di fronte ad una situazione che rischia di passare alla storia come un altro capitolo nero della sanità nella nostra regione.

Mi riferisco, al caso del poliambulatorio di Scalea che per la nostra generazione rappresenta l’emblema delle grandi attese che si sono tramutate in grandi illusioni.

Altro caso eclatante è quello che riguarda l’ospedale di Praia a Mare di cui ormai si dibatte da troppo tempo e che ancora oggi, nonostante battaglie giudiziarie e sociali non è arrivato ad una giusta, logica e legittima definizione.

L’iniziativa che tutti i rappresentanti istituzionali dell’area nord del distretto sanitario Tirreno hanno intrapreso e che ha vissuto ieri una sua tappa fondamentale con il consiglio comunale aperto, vuole affermare che è arrivato il tempo della cooperazione e dell’unità.

Una nuova consapevolezza amministrativa, arrivata anche grazie all’impegno di una nuova generazione di sindaci, assessori e consiglieri, che è riuscita, non senza fatica, a ritagliarsi spazi di rappresentanza soprattutto nei comuni dove l’appartenenza partitica e le logiche consequenziali hanno un valore marginale rispetto al consenso, si sta facendo strada e sta trovando nella logica comprensoriale una chiave di volta e di svolta che può risultare decisiva per dirimere molte grandi questioni che affliggono questo territorio.

Il consenso accordato ai giovani sindaci e ai giovani amministratori di questo come di altri comuni, testimonia la volontà di cambiare passo investendo la fiducia elettorale su chi ha creduto di poter vivere e lavorare in questa regione provando a dare un contributo fattivo e lavorando in prima linea per risollevare le sorti di una terra con troppe potenzialità inespresse.

I giovani amministratori dei comuni dell’alto Tirreno cosentino, hanno ricevuto mandati elettorali sulla base del loro impegno nel mondo delle professioni, delle associazioni e non in quello dei partiti che restano soggetti fondamentali della crescita sociale delle comunità a patto di tornare ad essere quel luogo fisico ma anche virtuale di dialogo chiaro e confronto costante soprattutto finalizzato a formare e far emergere la migliore classe dirigente possibile e non a favorire logiche di rappresentanza che nulla hanno a che vedere con la capacità di assumersi le responsabilità che spettano ai rappresentanti istituzionali ai vari livelli.

A questi giovani amministratori, a noi giovani amministratori, oggi spetta un compito non più prorogabile: difendere il diritto alla salute sancito dalla Costituzione ma anche il diritto alla serenità delle famiglie.

Ai cittadini, che in questo periodo come in passato, hanno messo in campo meritorie azioni di civile protesta va il ringraziamento sentito di tutti gli amministratori del comprensorio con la certezza che proseguiranno nella loro attività spontanea a testimonianza di quanto sia sentito il tema sanità.

Ai medici il ringraziamento per continuare ad offrire il loro quotidiano impegno al di là di tutte le difficoltà e ai dirigenti e ai commissari la richiesta accorata di operare non soltanto per far quadrare i conti ma investendo sulla sicurezza dei territori.

In questo lungo periodo caratterizzato dalla pandemia e dalle varie forme di crisi che essa si è portata come conseguenza - da quella economica a quella politica - abbiamo più volte ricevuto e fatto riecheggiare l’invito al buon senso.

Oggi è il territorio dell’alto Tirreno che chiede buon senso nelle scelte che si andranno ad effettuare nelle prossime ore e che riguardano il tema oggetto del consiglio comunale di oggi.

L’alto Tirreno cosentino ha le strutture adeguate per poter garantire i servizi di emergenza-urgenza e di medicina territoriale e oggi più che mai, anche grazie alle possibilità offerte da una crisi pandemica ed economica senza precedenti, le rappresentanze politiche di questo territorio sono unite nel pretendere, a fronte di necessità drammaticamente concrete, investimenti finalizzati al potenziamento delle strutture sanitarie e non, come si paventa in queste settimane, smembramenti o spostamenti di servizi non meglio identificati.

Questo territorio ha già pagato a caro prezzo le scelte e le omissioni del passato. Oggi non è più tempo di rinvii di responsabilità o di alibi meramente contabili. Oggi è il tempo della responsabilità, delle scelte per i cittadini, di investimenti finalizzati e non di razionalizzazioni che si traducano in carenze per la popolazione di questo territorio.

Per mia formazione personale cerco sempre di evitare di puntare il dito per individuare i responsabili di errori. Siamo umani e possiamo sbagliare. Ma c’è differenza sostanziale tra dolo e colpa. Credo anche che ognuno, nella sua coscienza, sia consapevole del proprio operato, delle ragioni profonde di alcune condotte e sicuramente sente in cuor suo il peso dei propri errori tanto più se si tratta di errori commessi con la consapevolezza di favorire qualcuno o qualcosa.

Ma non siamo qui per processare nessuno. Preferisco provare a portare possibili soluzioni piuttosto che fare l’elenco dei problemi che sono evidenti ma non insuperabili. La volontà di questo consiglio, ne sono certo, è quella di vedere tradotte in azioni concrete a salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini di questo comprensorio non soltanto delibere, determine, sentenze e giudizi di merito, quanto la chiara, evidente, innegabile necessità di essere sicuri di poter essere curati.

Pretendiamo di esercitare il diritto di ammalarci senza che al disagio della patologia sia associato quello della difficoltà delle cure e questa volta non accetteremo passi indietro o valutazioni di qualsiasi natura che neghino questo diritto.

Per tutti questi motivo abbiamo chiesto con delibera di consiglio votata all'unanimità di poter effettuare una perizia per valutare l'importo dei lavori di messa in sicurezza, finalizzati a soddisfare le indicazioni previste dal piano antincendio e quelli necessari a mettere in sicurezza, per il momento, esclusivamente gli spazi ad oggi utilizzati e abbiamo votato la costituzione di una commissione consultiva permanente di sindaci e/o consiglieri comunali dei comuni ricadenti nell’area nord del distretto sanitario Tirreno finalizzata a sostenere la costituzione di un polo sanitario di frontiera che comprenda l’ospedale di Praia a Mare per come concepito dal cosiddetto decreto Sciabica e successivi e il poliambulatorio di Scalea con i servizi ad oggi erogati e quelli che potranno essere previsti a seguito di investimenti futuri a valere sul Recovery Found previsto dal Governo.

Le parole del commissario straordinario dell'Asp dottor La Regina ci confermano che questa strada è percorribile al di là degli impegni economici che dovranno essere assunti, perché rappresenta l'unica direzione per restituire dignità e sicurezza alla popolazione e credibilità al sistema sanitario calabrese almeno per quel che riguarda l'alto Tirreno cosentino”.

Gaetano Bruno

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