Ieri pomeriggio, nella sala
polifunzionale del comune di Scalea, si è tenuto un consiglio comunale aperto
per disquisire sulla problematica, riguardante il Poliambulatorio della città e
la vicenda dell’ospedale di Praia a Mare.
Un civico consesso, al quale
hanno preso parte gli esponenti politici del comprensorio, i sindaci e il neo Commissario dell’Asp di Cosenza dottor
Vincenzo Carlo La Regina.
Oggi, da registrare l’intervento del presidente del consiglio comunale di Scalea, Gaetano Bruno, che in un lungo e articolato post su Fb parla di scelta non più rinviabile, riguardo il potenziamento del poliambulatorio e l’apertura del nosocomio praiese.
“E’
arrivato il momento di chiudere la stagione delle speculazioni politiche sulla
salute pubblica e, senza guardare indietro, garantire nuovamente al
comprensorio i servizi necessari e adeguati.
Servizi
che tengano conto della conformazione territoriale del comprensorio, della sua
posizione di frontiera rispetto ad altre regioni, della impressionante
elasticità demografica che si registra nei mesi estivi e, non da ultimo, delle
necessità tragicamente rese evidenti da tantissimi episodi.
Negli
anni passati, ho vissuto direttamente, in qualità di giornalista, tanti drammi
familiari e puntualmente, ad ogni episodio ritornava prepotente la convinzione
che con i presìdi di prossimità già previsti ed evidentemente necessari, si
sarebbero potuti evitare tanti dolori alle famiglie di questo territorio.
Puntualmente
ritornava anche il dibattito politico sul tema sanità che però durava il tempo
di una campagna elettorale e che si perpetrava attraverso lungaggini di ogni
tipo senza mai condurre a soluzioni concrete e definitive.
Nell’ultimo
periodo la sanità calabrese è diventata quotidianamente parte dell’agenda
mediatica nazionale e non per le tante professionalità che vi operano o per
quanti prestano il loro lavoro in altre regioni o in altri Stati.
Oggi siamo di nuovo di fronte ad una situazione che rischia di passare alla storia come un altro capitolo nero della sanità nella nostra regione.
Mi
riferisco, al caso del poliambulatorio di Scalea che per la nostra generazione
rappresenta l’emblema delle grandi attese che si sono tramutate in grandi
illusioni.
Altro
caso eclatante è quello che riguarda l’ospedale di Praia a Mare di cui ormai si
dibatte da troppo tempo e che ancora oggi, nonostante battaglie giudiziarie e
sociali non è arrivato ad una giusta, logica e legittima definizione.
L’iniziativa
che tutti i rappresentanti istituzionali dell’area nord del distretto sanitario
Tirreno hanno intrapreso e che ha vissuto ieri una sua tappa fondamentale con
il consiglio comunale aperto, vuole affermare che è arrivato il tempo della
cooperazione e dell’unità.
Una
nuova consapevolezza amministrativa, arrivata anche grazie all’impegno di una
nuova generazione di sindaci, assessori e consiglieri, che è riuscita, non
senza fatica, a ritagliarsi spazi di rappresentanza soprattutto nei comuni dove
l’appartenenza partitica e le logiche consequenziali hanno un valore marginale
rispetto al consenso, si sta facendo strada e sta trovando nella logica
comprensoriale una chiave di volta e di svolta che può risultare decisiva per
dirimere molte grandi questioni che affliggono questo territorio.
Il
consenso accordato ai giovani sindaci e ai giovani amministratori di questo
come di altri comuni, testimonia la volontà di cambiare passo investendo la
fiducia elettorale su chi ha creduto di poter vivere e lavorare in questa
regione provando a dare un contributo fattivo e lavorando in prima linea per
risollevare le sorti di una terra con troppe potenzialità inespresse.
I
giovani amministratori dei comuni dell’alto Tirreno cosentino, hanno ricevuto mandati
elettorali sulla base del loro impegno nel mondo delle professioni, delle
associazioni e non in quello dei partiti che restano soggetti fondamentali
della crescita sociale delle comunità a patto di tornare ad essere quel luogo
fisico ma anche virtuale di dialogo chiaro e confronto costante soprattutto
finalizzato a formare e far emergere la migliore classe dirigente possibile e
non a favorire logiche di rappresentanza che nulla hanno a che vedere con la
capacità di assumersi le responsabilità che spettano ai rappresentanti
istituzionali ai vari livelli.
A
questi giovani amministratori, a noi giovani amministratori, oggi spetta un
compito non più prorogabile: difendere il diritto alla salute sancito dalla
Costituzione ma anche il diritto alla serenità delle famiglie.
Ai
cittadini, che in questo periodo come in passato, hanno messo in campo
meritorie azioni di civile protesta va il ringraziamento sentito di tutti gli
amministratori del comprensorio con la certezza che proseguiranno nella loro
attività spontanea a testimonianza di quanto sia sentito il tema sanità.
Ai
medici il ringraziamento per continuare ad offrire il loro quotidiano impegno
al di là di tutte le difficoltà e ai dirigenti e ai commissari la richiesta
accorata di operare non soltanto per far quadrare i conti ma investendo sulla
sicurezza dei territori.
In
questo lungo periodo caratterizzato dalla pandemia e dalle varie forme di crisi
che essa si è portata come conseguenza - da quella economica a quella politica
- abbiamo più volte ricevuto e fatto riecheggiare l’invito al buon senso.
Oggi
è il territorio dell’alto Tirreno che chiede buon senso nelle scelte che si
andranno ad effettuare nelle prossime ore e che riguardano il tema oggetto del
consiglio comunale di oggi.
L’alto
Tirreno cosentino ha le strutture adeguate per poter garantire i servizi di
emergenza-urgenza e di medicina territoriale e oggi più che mai, anche grazie
alle possibilità offerte da una crisi pandemica ed economica senza precedenti,
le rappresentanze politiche di questo territorio sono unite nel pretendere, a
fronte di necessità drammaticamente concrete, investimenti finalizzati al
potenziamento delle strutture sanitarie e non, come si paventa in queste
settimane, smembramenti o spostamenti di servizi non meglio identificati.
Questo
territorio ha già pagato a caro prezzo le scelte e le omissioni del passato.
Oggi non è più tempo di rinvii di responsabilità o di alibi meramente
contabili. Oggi è il tempo della responsabilità, delle scelte per i cittadini,
di investimenti finalizzati e non di razionalizzazioni che si traducano in
carenze per la popolazione di questo territorio.
Per
mia formazione personale cerco sempre di evitare di puntare il dito per
individuare i responsabili di errori. Siamo umani e possiamo sbagliare. Ma c’è
differenza sostanziale tra dolo e colpa. Credo anche che ognuno, nella sua
coscienza, sia consapevole del proprio operato, delle ragioni profonde di
alcune condotte e sicuramente sente in cuor suo il peso dei propri errori
tanto più se si tratta di errori commessi con la consapevolezza di favorire
qualcuno o qualcosa.
Ma
non siamo qui per processare nessuno. Preferisco provare a portare possibili
soluzioni piuttosto che fare l’elenco dei problemi che sono evidenti ma non
insuperabili. La volontà di questo consiglio, ne sono certo, è quella di vedere
tradotte in azioni concrete a salvaguardia della salute e della sicurezza dei
cittadini di questo comprensorio non soltanto delibere, determine, sentenze e
giudizi di merito, quanto la chiara, evidente, innegabile necessità di essere
sicuri di poter essere curati.
Pretendiamo di esercitare il diritto di ammalarci senza che al disagio della patologia sia associato quello della difficoltà delle cure e questa volta non accetteremo passi indietro o valutazioni di qualsiasi natura che neghino questo diritto.
Per
tutti questi motivo abbiamo chiesto con delibera di consiglio votata
all'unanimità di poter effettuare una perizia per valutare l'importo dei lavori
di messa in sicurezza, finalizzati a soddisfare le indicazioni previste dal
piano antincendio e quelli necessari a mettere in sicurezza, per il momento,
esclusivamente gli spazi ad oggi utilizzati e abbiamo votato la costituzione di
una commissione consultiva permanente di sindaci e/o consiglieri comunali dei comuni
ricadenti nell’area nord del distretto sanitario Tirreno finalizzata a
sostenere la costituzione di un polo sanitario di frontiera che comprenda
l’ospedale di Praia a Mare per come concepito dal cosiddetto decreto Sciabica e
successivi e il poliambulatorio di Scalea con i servizi ad oggi erogati e
quelli che potranno essere previsti a seguito di investimenti futuri a valere
sul Recovery Found previsto dal Governo.
Le
parole del commissario straordinario dell'Asp dottor La Regina ci confermano
che questa strada è percorribile al di là degli impegni economici che dovranno
essere assunti, perché rappresenta l'unica direzione per restituire dignità e
sicurezza alla popolazione e credibilità al sistema sanitario calabrese almeno
per quel che riguarda l'alto Tirreno cosentino”.
Gaetano Bruno
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