L'irruzione a Capitol Hill di una folla di fan del presidente uscente, con atti di vandalismo, scontri e vittime ha rinviato di qualche ora la certificazione dell'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca.
Con le sue parole, Trump ha,
di fatto, istigato la protesta, continuando a evocare brogli elettorali nelle
elezioni dello scorso novembre, definendo quella di Biden “una vittoria rubata”.
Il presidente uscente, non ha denunciato le azioni dei manifestanti. Solo
alcune ore dopo, quando la situazione è precipitata ha suggerito loro di andare
a casa “in pace”.
Il 20 gennaio prossimo, è
prevista la cerimonia di insediamento per Biden. La domanda è cosa farà in
queste due settimane il presidente uscente.
Per ora, ha nelle mani il
potere, ma tra democratici e anche tra i repubblicani, si inizia a discutere di
piani per rimuoverlo, attraverso dimissioni forzate, rimozione, appellandosi al
25esimo emendamento, o impeachment.
La prima strada potrebbe
essere quella di dimissioni forzate. Trump potrebbe essere spinto a lasciare
sotto la minaccia di un totale isolamento e di una eventuale rimozione. Il New
York Times ha rivelato che è stato il vicepresidente Pence ad autorizzare la
mobilitazione della Guardia Nazionale a Washington.
Se invece Trump non volesse
abbandonare, si profila l’ipotesi di ricorrere al 25esimo emendamento della
Costituzione, che consentirebbe di passare i poteri, per queste due settimane,
al vicepresidente Pence, che diventerebbe presidente ad interim.
Il vicepresidente e una
maggioranza del gabinetto di governo possono decidere che il presidente “non è
in grado di espletare i poteri e doveri del suo ufficio”. La decisione verrebbe
comunicata, formalmente, ai vertici del Senato.
Se il presidente rivendicasse
il suo ruolo e volesse tornare al suo ruolo di potere, il vice e la maggioranza
del gabinetto potrebbero opporsi. Lo scontro, potrebbe essere risolto da un
voto del Congresso, che per bocciare il Presidente avrebbe bisogno di una
maggioranza di due terzi in entrambe le camere.
Il 25esimo emendamento fu
adottato, ufficialmente, nel 1967, dopo l’assassinio di John Kennedy di quattro
anni prima, per fornire regole certe nel caso di altri passaggi di potere
turbolenti e traumatici. Si tratta di una norma che spiega i dettagli per la
rimozione temporanea di un presidente e per la sostituzione del vicepresidente
L’emendamento, non è mai
stato usato per mandare via un presidente in carica. È stato invocato,
volontariamente, da Ronald Reagan e George Bush per giustificare brevi assenze
legate a interventi chirurgici.
Ora invece, secondo i media
americani, l’ipotesi inizia a circolare tra i funzionari dell’amministrazione
Usa. La Cbs riporta che l’idea è in discussione all'interno della Casa Bianca
ma non è stata ventilata al vicepresidente Mike Pence.
La terza ipotesi estrema contro Donald Trump è quella di un impeachment accelerato. A differenza del 25esimo emendamento, per questa strada servono accuse specifiche. Di solito ci vogliono settimane o mesi, ma in questo caso la camera potrebbe votare incriminazioni nel giro di poche ore, passando la palla al Senato per un processo lampo.
In un post su Twitter, la
deputata democratica, Ilhan Omar, ha dichiarato di aver redatto articoli di
impeachment contro Trump per l’istigazione all'assedio violento del Congresso e
agli attacchi alle elezioni.
“Non possiamo permettere che
rimanga al potere – ha affermato Omar -. È una questione di preservazione della
nostra Repubblica e dobbiamo rispettare il nostro giuramento a proteggerla”
Altri deputati dem come
Diana DeGette del Colorado, hanno chiesto “l'immediato impeachment di Trump,
seguito dalla sua rimozione e successivo arresto”.
Anche i repubblicani anti-Trump del Lincoln Project hanno chiesto l'impeachment. "Chiediamo l'immediata messa in stato di accusa – hanno affermato - e la condanna del presidente per costringere la sua rapida rimozione dalla Casa Bianca".
Si tratta di una strada in
salita perché sarebbe necessario che molti repubblicani mettano in stato di
accusa e siano disposti a condannare Trump in Parlamento.
Al momento, il Senato è a
maggioranza repubblicana. 11 mesi fa ha assolto il tycoon dalla precedente
richiesta di impeachment per la vicenda delle pressioni all’Ucraina.
(Fonte Sky Tg 24)
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