lunedì 18 gennaio 2021

Crisi di governo. Conte alla Camera: "Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia, riparando il grave gesto di irresponsabilità che ha prodotto questa crisi".

 

“È una crisi senza alcun fondamento. Confesso il disagio. Non si può cancellare quanto successo”.

È quanto ha affermato il premier Giuseppe Conte, nel suo discorso, alla camera dei deputati per le comunicazioni sulla situazione politica, determinata dalle dimissioni dei ministri di Italia Viva.

Il dibattito, si protrarrà fino alle ore 15:30, quando la seduta verrà sospesa per sanificare l'Aula fino alle 17:00.

Poi, il presidente del Consiglio terrà la propria replica. A seguire le dichiarazioni di voto e la votazione sulla fiducia.

"All'inizio di questa esperienza di governo - ha dichiarato Conte a Montecitorio -, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. 

Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatoria delle posizioni delle forze di maggioranza.

Un'alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese.

Sin dall'inizio – ha continuato il premier - mi sono adoperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore, ampio e coraggioso per configurare una nuova stagione riformatrice, basata sulla sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana. E ancora oggi c'è una visione.

In questi mesi drammatici della pandemia da Covid – 19, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo convergenza di vedute, risolutezza di azione anche nei momenti più difficili.

Agli inizi del 2020 – ha proseguito il capo del governo - il progetto del governo si è dovuto misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni.

Affrontiamo una sfida di portata epocale. Si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione. 

Ci siamo misurati quotidianamente come, mai in passato, con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide. Primi in occidente, siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali.

Abbiamo operato sempre scelte migliori? – si è domandato Giuseppe Conte -. Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Da parte mia, posso dire che il governo ha operato con il  massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali.

Se oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta, non è per l'arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale.

Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fossero state condivisione, collaborazione, responsabilità, in ciascuna forza politica - ha spiegato Conte -.  E' stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici.

Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza.

Proprio nei momenti più critici del Paese – ha detto ancora il premier - dobbiamo trovare le ragioni più nobili e alte della politica, come servizio per i bisogni della comunità nazionale e non come logica di potere. 

Alla società che sta uscendo con difficoltà dalla pandemia, non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all'altezza di questo compito”.

Il 13 gennaio, in una conferenza stampa, sono state confermate le dimissioni delle ministre di Italia Viva.

“Si è aperta una crisi – ha dichiarato Conte - che deve trovare in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato. Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili. Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà.

C'era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? – si chiede ancora il primo ministro -. No. Nel pieno della pandemia Covid e mentre da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio.

Sono qui, oggi, non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento".

Questa crisi, ha provocato profondo sgomento nel Paese. Rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread, ma ancor più perché ha attirato l'attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza – ha incalzato Conte - non si può cancellare quello che è accaduto.

Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria" del Recovery plan c'è stata un'astensione, motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund.

Il Recovery Plan italiano, sarà un piano largamente condiviso. Uno sforzo collettivo di cui andare fieri. Il Paese, merita un governo coeso. Ora si volta pagina”.

Da qui in poi, il premier si è soffermato sulle politiche di sviluppo. “Quanto alla politica industriale – ha chiosato - dobbiamo proseguire nel proteggere gli investimenti più strategici del Paese. Dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più produttive.

L'assegno unico mensile – ha aggiunto - si colloca in una cornice di interventi, volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie. Da luglio, sarà introdotto per le famiglie con figli sotto i 21 anni”.

Conte ha parlato anche della riforma elettorale. “Il governo – ha spiegato - nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l'esigenza di assicurare stabilità al sistema politica.

Per le sfide che attendono l'Italia, servono la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l'utile personale”.

Riguardo le alleanze, Conte è stato chiaro . “Questa alleanza, può già contare su una solida base di dialogo, alimentata da M5s, Pd, Leu, che sta mostrando la saldezza del suo ancoraggio e l'ampiezza del suo respiro.

Sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire un contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista, liberale, popolare, socialista. Ma chiedo un appoggio limpido e trasparente”.

Riguardo la delega all’agricoltura e la questione dei servizi Conte ribadisce che viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, “non intendo mantenere la delega all'Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un'autorità delegata per l'intelligence di mia fiducia.

Aiutateci a rimarginare la crisi in atto – ha chiesto Giuseppe Conte -. 

Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni.

Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia, riparando il grave gesto di irresponsabilità che ha prodotto questa crisi.

Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia".

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