"Nel momento in cui,
dopo la replica del Presidente del Consiglio, ciascuno di noi sarà chiamato a
votare nella forma più solenne, quella prevista per le votazioni fiduciarie,
passando sotto la tribuna e dichiarando la scelta ad alta voce, non sarà una
questione, un giudizio su singole politiche, sulla figura del Presidente del
consiglio, su singoli partiti".
Così il deputato del Partito
democratico, Stefano Ceccanti, secondo il quale "sarà la scelta tra due
campi ben distinti e non conciliabili:
l'area dell'apertura, dell'adesione convinta
all'Unione europea, un'adesione che l'ha fatta anche cambiare in profondità;
l’area della chiusura, della
messa in discussione di un imprescindibile ancoraggio costituzionale.
Non basta il dissenso su singoli punti a giustificare una crisi incomprensibile – ha aggiunto Ceccanti - perché sproporzionata. Per questo si tratta di dire ad alta voce un Sì convinto, contribuendo all'unico quorum che esiste, quello per il quale i sì superino i no, mentre le astensioni non contano".
Secondo il segretario Dem, Nicola Zingaretti "bene Conte.
L'appello ad andare avanti per cambiare.
Patto di legislatura, apertura al coinvolgimento del Paese, priorità allo
sviluppo per creare lavoro, alla difesa della salute, al rafforzamento del
protagonismo europeo a cominciare da Next Generation Eu.
Non fermiamoci ora. Dobbiamo
ricostruire la fiducia. L'Italia ha diritto alla speranza, c'è una prospettiva
da perseguire per il futuro".
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