Con le dimissioni delle
ministre di Italia Viva si è aperta ufficialmente una crisi politica nel
governo Conte II.
Ma quali gli scenari che si
aprono? I passaggi sono diversi: il Quirinale, i partiti e il Parlamento.
Ma andiamo con ordine.
Le
dimissioni delle ministre di Italia Viva, Bellanova e Bonetti e del
sottosegretario Scalfarotto non comportano, necessariamente, la fine
dell’esecutivo.
In questo momento, la palla
è tornata nelle mani del Presidente del consiglio, Giuseppe Conte che potrebbe
salire al Quirinale e rassegnare le dimissioni o chiedere di andare in
Parlamento per cercare una verifica, dopo aver congelato le dimissioni
prendendo l’interim.
Se la verifica andasse a buon fine con un accordo tra il premier, Italia Viva e gli altri partiti della maggioranza, il Conte II andrebbe avanti. Se invece il premier venisse bocciato in Parlamento a quel punto sarebbero automatiche le dimissioni.
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella,
dovrebbe, quindi, aprire le consultazioni per verificare se è possibile far
nascere un nuovo governo.
Se Conte salisse al Colle dimissionario, il presidente della Repubblica potrebbe chiedergli di restare in carica per la gestione degli affari correnti e, contemporaneamente, aprire le consultazioni, durante le quali dovrebbe chiedere ai partiti se hanno intenzione di dar vita ad una maggioranza e con quale premier.
Se l’attuale maggioranza di
governo facesse il nome di Giuseppe Conte come capo dell'esecutivo, allora, si
potrebbe dare il via al Conte III. Se, invece, non ci fosse l'accordo sull’attuale
primo ministro, si dovrebbe cercare un nome diverso, sempre espresso da M5s,
Pd, Iv e Leu.
Nel corso delle
consultazioni potrebbe, però, emergere anche una nuova maggioranza. O allargata
rispetto a quella attuale a sostegno di un premier istituzionale e fuori dai
partiti o una maggioranza, con alla guida il centrodestra con il sostegno di
pezzi dell'attuale maggioranza. Se questo dovesse essere lo scenario, Renzi
sarebbe fuori. Ha escluso questa possibilità per quanto riguarda Italia Viva.
Se le consultazioni si
prolungassero a lungo senza riuscire a individuare un nuovo governo sarebbero
allora inevitabili lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate. In
questo caso si parla già di giugno.
Nessun commento:
Posta un commento