Il piano dell’ex presidente della Banca centrale europea prevede più personale per vaccinare gli italiani, una logistica adeguata in tutto il Paese per una somministrazione più rapida, priorità ad insegnanti e personale scolastico, una piattaforma digitale e un call center per le prenotazioni e per avere in tempo reale l'andamento delle vaccinazioni.
Di tutto ciò il premier
incaricato ne avrebbe parlato con tutti i partiti anche in virtù delle notizie
positive che, a breve, arriveranno dall'Unione europea sui contratti con le
case farmaceutiche.
Con ciò, va rivista la
logistica, per aumentare la distribuzione nelle regioni, e vanno incrementati i
vaccinatori, magari attingendo ai volontari della Protezione Civile e alla
sanità militare per accelerare le somministrazioni.
Nei colloqui con gli
esponenti politici, il professor Draghi ha fatto un accenno alla possibilità di
produrre i vaccini in Italia, ma anche se si raggiungessero gli accordi con le
case farmaceutiche in tempi brevi, potrebbero servire mesi per adeguare gli
impianti delle aziende.
Una volta insediato, l'ex
presidente della Bce troverà comunque sul suo tavolo il nuovo piano del
ministero della Salute illustrato il 9 febbraio alle Regioni che prevede entro
la fine di marzo l'arrivo di 14,5 milioni di dosi:
9,1 da Pfizer;
4,165 da Astrazeneca;
1,3 da Moderna.
La Conferenza delle Regioni
ritiene, però, che, in questa fase, il piano sia “di difficile applicazione per
la carenza delle dosi di vaccino disponibili e per l'indeterminatezza di alcune
indicazioni".
Per le Regioni "è
necessario chiarire quali sono i target prioritari da vaccinare. Urgono, poi,
le indicazioni, necessarie a consentire, da subito, l'utilizzo del vaccino
Astrazeneca, partendo dal personale scolastico e valutando, con l’Agenzia
italiana del farmaco, la possibilità di estenderne l'utilizzo anche agli over
55. Ultimo punto, quello di verificare ulteriori vaccini disponibili sul
mercato”.
Il piano nazionale per le
vaccinazioni anti-Covid è stato aggiornato, tenendo conto della riduzione dei
farmaci disponibili nella prima fase e ha elencato chi sono i soggetti a cui
destinare le prossime dosi.
Tra questi, i soggetti
vulnerabili e gli over 70. In totale sono 6 le categorie che verranno vaccinate
prioritariamente nella seconda fase della campagna vaccinale.
L'altra questione è la
volontà di alcune regioni di procedere autonomamente all'acquisto dei vaccini.
Lo ha annunciato il governatore, Luca Zaia, per il Veneto e lo stanno valutando
anche Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Sicilia, mentre Lazio,
Puglia e Campania si sono dette contrarie.
(Fonte Sky Tg24)
Nessun commento:
Posta un commento