Strategia anti pandemia e
Recovery Fund. Si è aperta una settimana decisiva per il governo Draghi.
Ovviamente, non prima del discorso
programmatico del primo ministro e il voto di fiducia prima al Senato mercoledì
prossimo, poi, giovedì alla Camera dei deputati.
Tra le prime decisioni del
nuovo governo c'è già stata quella del ministro Speranza di non far riaprire le
piste di sci, ma gli esperti sollecitano anche una riconsiderazione generale
delle misure di fronte all'aggressività delle varianti del virus.
Dopo aver incassato la fiducia
del Parlamento, l’esecutivo sarà pienamente operativo sui temi ai quali il
premier ha annunciato di voler dare massima priorità: pandemia, vaccini, scuola
e Recovery Plan.
In agenda, anche la conferma
o meno e con quali deleghe, del commissario per l'emergenza Domenico Arcuri
Lo stop agli impianti di sci,
ha messo subito sul tavolo di Palazzo Chigi la prima urgenza.
Il decreto ristori, che
potrà contare sui 32 miliardi dello scostamento di bilancio di gennaio,
andrebbe riscritto, direzionando molte risorse al comparto produttivo e
alberghiero, legato allo sci.
Al presidente del consiglio,
Mario Draghi, toccherà, quindi, trovare un punto di equilibrio sulla squadra
dei sottosegretari da nominare.
La partita, secondo fonti
qualificate di governo, sarà chiusa entro la settimana, al massimo venerdì. Le
caselle da riempire sono diverse e, come per quelle di governo, non tutte
sarebbero destinate a politici.
L’obiettivo dei partiti è
portare alcuni "big" come vice dei ministri tecnici. Puntando
soprattutto su profili che già sono stati al governo, elemento che gradirebbe
lo stesso Draghi.
Laura Castelli e Antonio
Misiani potrebbero essere riconfermati al Ministero dell’economia e finanze.
Vito Crimi, secondo alcune
fonti di governo, potrebbe finire al ministero di Grazia e Giustizia, nelle
mire anche di Fratelli d’Italia e Italia Viva.
E il Movimento 5 Stelle,
guarda anche al Mit e al ministero della Transizione ecologica.
Al primo punta alla
riconferma Giancarlo Cancelleri. Al secondo potrebbe finire un big governista
come Stefano Buffagni.
La Lega guarda al Viminale,
magari riportando all'Interno Nicola Molteni, fedele a Salvini, mentre nel Pd
tiene banco il caso parità di genere.
Sembrano andare verso la
riconferma, tutte le sottosegretarie Dem del Conte II
Al momento di una cabina di
regia vera e propria non c'è traccia, ma una struttura per il monitoraggio
dovrebbe esserci mentre il Comitato interministeriale che con Conte era
presieduta da Enzo Amendola sarà guidato da Roberto Cingolani, neo ministro
della Transizione ecologica.
Il neo ministro del Lavoro
Andrea Orlando, che domenica come suo primo atto ha incontrato i sindacati, ha
fissato come priorità dei suoi primi giorni al dicastero una riforma degli
ammortizzatori sociali e l’occupazione di donne e giovani.
(Fonte Sky Tg24)
Nessun commento:
Posta un commento