Da sempre tra i più stimati
nel mondo tra gli uomini d'azienda italiani, Vittorio Colao è stato inquadrato
nella scalata al successo del vivaio milanese dei 'McKinsey Boys'. Un manager
da sempre apprezzato e corteggiato da Governi e politica.
Bresciano, classe 1961,
famiglia con un ramo di origini calabresi, bocconiano con un master a Harvard, nel 2014 il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano gli ha conferito l'onorificenza di Cavaliere del
Lavoro.
Aver domato le sfide del
settore delle tlc, negli anni della fine dei monopoli e delle gare per
l'inseguirsi delle nuove tecnologie della rivoluzione del mobile, è forse la
sua esperienza più vicina al ruolo che si accinge ad assumere nel Governo di
Mario Draghi: ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale.
È stato un lungo percorso,
quello in Vodafone, interrotto nel 2004 e per un paio di anni, per un altro
incarico di primissimo piano, alla guida di Rcs MediaGroup.
Più volte il nome di
Vittorio Colao è ricorso, negli ambienti del Governo, quando si cercava un
manager per problemi da districare.
Lo scorso aprile è arrivata
la chiamata a cui non poteva dire di no, dal Governo Conte, per la sfida più
grande: guidare la la task force per la 'ripartenza' dell'Italia, di un Paese e
di una economia travolti dall'emergenza del Covid-19.
A lui ha fatto riferimento
il lavoro del gruppo di 'alto livello' di giuristi, economisti, esperti,
incaricato di mettere a fuoco le sfide di una emergenza senza precedenti e di
studiare le strade per uscire dalla crisi.
(Fonte Tgcom 24)
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