giovedì 4 febbraio 2021

Discorso integrale del Capo dello Stato. Da leggere, leggere, leggere

 

“Avverto pertanto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”.

Parto da questa frase, pronunciata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso prima dell’annuncio della convocazione del professor, Mario Draghi, al Quirinale perché oggi si è sentito parlare, a più riprese, dell'auspicio che venga varato un ‘’Governo politico”.

Ho letto e riletto il discorso del Capo dello Stato. Certo il ‘’Debba’’ non significa non ‘’Possa’’, ma credo che il monito di Mattarella sia stato compreso da pochi.

È un mio modesto pensiero, ma siamo in un periodo storico, in cui, è giusto che le parole siano lette e, soprattutto, capite.

Basta improvvisazione. Cultura!

"Ringrazio il presidente della Camera dei deputati per l'espletamento impegnato, serio e imparziale del mandato esplorativo che gli avevo affidato.

Dalle consultazioni al Quirinale, era emersa come unica possibilità di governo a base politica quella della maggioranza che sosteneva il governo precedente. La verifica della sua concreta realizzazione ha dato esito negativo.

Vi sono, adesso, due strade fra loro alternative: dare immediatamente vita a un governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti, sanitaria, sociale, economica, finanziaria, o quella di immediate elezioni anticipate. Questa seconda strada va attentamente considerata perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia. Di fronte a questa ipotesi, ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che oggi devono far riflettere sull'opportunità di questa soluzione.

Ho il dovere di sottolineare come il lungo periodo di campagna elettorale e la conseguente riduzione dell'attività di governo, coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell'Italia.

Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti. Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni, per adottare i provvedimenti via via necessari, e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale. Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento fra lo Stato e le Regioni.

Sul versante sociale, fra l'altro, a fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti, e questa scadenza richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da assumere, da parte di un governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna elettorale.

Entro il mese di aprile, va presentato alla Commissione europea il piano per l'utilizzo dei grandi fondi europei ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto. E prima si presenta il piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione. Questa ha due mesi di tempo per discutere il piano con il nostro Governo, con un mese ulteriore per il Consiglio europeo per approvarlo. Occorrerà quindi successivamente provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli.

Un governo dall'attività ridotta non sarebbe in grado di farlo. Per qualche aspetto, neppure potrebbe e non possiamo permetterci di mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro.

Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le Camere, a quello delle elezioni, sono necessari almeno 60 giorni.

Successivamente ne occorrono poco meno di 20 per proclamare gli eletti e riunire le Camere. Queste devono, nei successivi giorni, nominare i propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il Governo e questo per operare a pieno ritmo deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere. Deve inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari ministeri.

Dallo scioglimento delle Camere nel 2013 sono trascorsi quattro mesi, nel 2018 sono trascorsi cinque mesi. Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un Governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali. Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani.

Credo che sia giusto aggiungere una ulteriore considerazione. Ci troviamo nel pieno della pandemia, il contagio del virus è diffuso e allarmante, e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti.

Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature. Inoltre, la successiva campagna elettorale richiede inevitabilmente tanti incontri affollati, assemblee, comizi. Il ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti.

In altri Paesi, in cui si è votato obbligatoriamente perché erano scadute le legislature dei parlamenti o i mandati dei presidenti, si è verificato un grave aumento dei contagi. Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno, anche oggi, a registrare.

Avverto pertanto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Conto quindi di conferire al più presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato".

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