lunedì 7 dicembre 2020

L'Abruzzo zona arancione. L'ira del Governo. Diffida dei ministri Boccia e Speranza. Marsilio tira dritto. Al suo fianco, scende in campo la leader di Fratelli D'Italia, Giorgia Meloni

 L’Abruzzo, com’è noto, è ancora in zona rossa. Il governatore, però, non ci sta e emana una ordinanza che ribalta il colore in arancione. Una decisione che non è piaciuta all’esecutivo nazionale.

"La invitiamo e diffidiamo a revocare, ad horas, l'ordinanza regionale con cui l'Abruzzo esce dall'area rossa, ricordandoLe le gravi responsabilità che potrebbero derivare dall'applicazione delle misure da Lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini abruzzesi". È  quanto scrivono i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza al governatore abruzzese, Marco Marsilio. "Ci riserviamo di intraprendere ogni iniziativa, anche giudiziaria, - continuano i due ministri - per garantire l'uniforme applicazione delle misure volte alla gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e salvaguardare, in particolare, il bene primario della salute delle persone".

Marsilio, comunque, va dritto per la sua strada. Al suo fianco si è schierata Giorgia Meloni.


"Solidarietà al governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, - ha dichiarato la leader di Fratelli D’Italia - per le inaccettabili minacce ricevute dal governo. Ignobile l'accusa di irresponsabilità e di mettere in pericolo la salute dei cittadini.

L'Abruzzo – continua Giorgia Meloni - è stata, insieme all'Alto Adige, l'unica regione ad aver anticipato l'ingresso in zona rossa prima della decisione dell’esecutivo e che ha avviato uno screening massivo per individuare asintomatici e spegnere focolai sul nascere.

Una regione – incalza Meloni - che ora può riaprire le attività in sicurezza perché i dati epidemiologici lo consentono. I primi responsabili della diffusione del virus sono Conte e i suoi ministri – conclude Giorgia Meloni - che pontificano in Tv ma non hanno fatto assolutamente nulla per fermare il contagio e aiutare famiglie e imprese in ginocchio”.

Dal canto suo, il governatore Marsilio ha reso noto di aver ricevuto, intorno all’ora di pranzo la lettera di diffida, firmata dai ministri Boccia e Speranza. “Non voglio drammatizzare il conflitto con il governo – ha dichiarato - ma francamente considero eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penale, rispetto ai contagi che deriverebbero da questo evento".


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