mercoledì 9 dicembre 2020

La Camera dei deputati ha votato la risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes, dopo l'appello del premier, Giuseppe Conte alla responsabilità.

deputati hanno votato a favore della risoluzione di maggioranza con 297 sì, 256 contrari e 7 astenuti. In precedenza, l'aula di Montecitorio, aveva dato l'ok alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier in vista del Consiglio Ue, con 314 voti a favore, 239 contrari e 9 astenuti.

Nel Movimento cinque stelle, 6 deputati e quattro ex grillini hanno votato contro. Sono 13 i deputati di M5s che hanno votato "no" alla risoluzione di maggioranza in Aula alla Camera, a cui vanno aggiunti altri 9 deputati che non hanno preso parte al voto. Emerge dai tabulati di Montecitorio. I "no" sono stati espressi da Fabio Berardini, Pino Cabras, Andrea Colletti, Emanuela Corda, Jessica Costanzo, Carlo Ugo De Girolamo, Francesco Forciniti, Paolo GIuliodori, Mara Lapia, Alvise Maniero, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Andrea Vallascas.

Sono 16, invece, i deputati di Forza Italia che non hanno preso parte al voto della risoluzione di maggioranza: di questi Renato Brunetta e Renata Polverini lo avevano annunciato in Aula. Risultano non aver preso parte al voto gli "azzurri" Antonio Angelucci, Valentina Aprea, Michela Vittoria Brambilla, Renato Brunetta, Pasquale Cannatelli, Roberto Caon, Guido Della Frera, Vincenzo Fasano, Marta Fascina, Carlo Fatuzzo, Marzia Ferraioli, Lorena Milanato, Guido Pettarin, Renata Polverini, Annaelsa Tartaglione, Simona Vietina.

Da pochi minuti il primo ministro ha finito di parlare al senato. È in corso la discussione.

Prima delle votazioni, il presidente del consiglio aveva sottolineato che per cambiare l'Unione europea “è decisivo ben altro percorso. L'Italia – ha dichiarato - si farà promotrice di una proposta innovatrice per integrare il nuovo Mes nell'intera architettura europea. Il modello a cui ispirarsi lo abbiamo già adottato, è il Next Geeneration. Il governo – ha spiegato Conte - ha bisogno anche della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Ue. Il confronto dialettico è segno di vitalità e ricchezza ma è senz'altro salutare che sia fatto con spirito costruttivo e che non ci distragga dagli obiettivi. Il premier, ha, poi, confermato la "forte determinazione per offrire il giusto contributo critico a riforme in corso" e assicurato che "alla conferenza dell'Unione l'Italia ha tutte le carte per incidere e giocare ruolo da protagonista".

Il primo ministro si è, quindi, poi rivolto anche alle opposizioni. "Spesso – ha dichiarato - ho rivolto loro appelli e, in alcuni passaggi, ho trovato ascolto. Il tavolo del confronto rimane sempre aperto".

Intanto, dopo aver protestato in aula alla Camera, indossando la maglietta "M5s Mes" i deputati di Fratelli d'Italia, guidati dalla leader Giorgia Meloni, hanno inscenato un flash mob davanti Montecitorio. È stata allestita una sorta di asta con tanto di banditore a ricordare come, per Fdi la maggioranza, votando la riforma del Mes mette all'asta l'Italia in cambio delle loro poltrone.

"Siamo qui a denunciare l'ennesimo tradimento ai danni degli italiani – ha affermato Giorgia Meloni - perpetrato soprattutto da M5s che nel suo programma prometteva lo smatellamento del Mes e, invece, oggi vota una riforma che nel caso di accesso di uno Stato al Fondo comporterebbe l'obbligo di ristrutturazione del debito che significa far collassare le banche italiane che detengono titoli italiani e volatilizzare miliardi di risparmi degli italiani.

È un tradimento indegno – ha continuato Meloni - per chi aveva fatto promesse rivoluzionarie. Dalla sinistra ce lo saremmo aspettato, speravamo che il M5s facesse un'altra scelta ma si consegnano anche loro ai nemici dell'Italia che, pur di mantenere la propria poltrona vendono e svendono dalla dignità ai risparmi degli italiani”.

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