giovedì 11 febbraio 2021

Diario di una crisi. Gli intellettuali scrivono a Draghi. "Si vada verso un vero europeismo"

 

In un documento, indirizzato all'esecutivo che sta per formarsi, primo firmatario Alessandro Bianchi, già ministro dei Trasporti del Governo Prodi II, viene tracciata una strada per quello che viene considerato il "vero europeismo".

La via indicata dal documento, firmato oltre che da Bianchi, da Pier Virgilio Dastoli, Anna Falcone, Emilio Gabaglio, Carmen Lasorella, Alberto Maritati, Walter Nocito, Domenico Rizzuti, Tonino Perna, Silvia Prodi, Raffaella Rinaldis e Nadia Urbinati, passa per cinque priorità:

1)    Il superamento del voto all'unanimità nel Consiglio Ue;

2)    l'attribuzione all'Unione Europea di competenze politiche, in merito alle responsabilità condivise, oggi lasciate, in gran parte, invece, alle prerogative nazionali (salute, migrazioni, etc);

3)    uno Ius soli europeo;

4)    una capacità fiscale dell'Unione Europea;

5)    il rispetto dello Stato di Diritto.

“A tal fine – si legge nel documento -  gli interessi nazionali possono essere salvaguardati solo partendo dalla convinzione che gli Stati europei sono più forti insieme nel quadro di una sovranità condivisa (da misurare sullo stato di diritto e su un intreccio più solido delle relazioni internazionali) piuttosto che separati dalla contrapposizione fra apparenti sovranità nazionali".

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