"Non stanno concedendo
nulla. Italia viva è favorevole ad un accordo, ma gli altri partiti non
accettano nessuna mediazione sui temi grossi e non vogliono neppure mettere
nulla per iscritto".
Lo avrebbe detto Matteo
Renzi ai parlamentari di Italia Viva in assemblea, parlando della trattativa
sul governo. Sulla giustizia, avrebbe aggiunto, "lo zero assoluto".
Finora non è stato fatto
nessun passo avanti su nessun contenuto – avrebbe asserito Renzi -. Fino
all'ultimo proveremo a vedere se c'è una disponibilità ad una mediazione.
Il nodo della giustizia non riesce a sbrogliarsi.
"Renzi – ha scritto su Twitter il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando - dice che sulla giustizia siamo allo zero assoluto.
Probabilmente sono stato invitato a un'altra riunione. Apertura su riforma penitenziaria, modifica prescrizione, intercettazioni – continua Orlando -.
Non sprechiamo questa possibilità!".
A Orlando risponde, in una nota, il presidente di Italia Viva, Davide Faraone. "Orlando è ossessionato da Renzi. Matteo – afferma - non era alla riunione sulla giustizia.
La nostra posizione sulla
giustizia è chiara: tornare alla riforma Orlando, non a quella Bonafede. Se
Andrea ha cambiato idea, problema suo. Ma lasci da parte le sue ossessioni, se
riesce".
Il parlamentare di Iv,
Cosimo Ferri, componente della commissione giustizia della Camera interviene
sul processo penale.
"Il Dl sul tema – ha detto
Ferri - presentato dal Governo Conte 2, non è in grado di dare certezza sui
tempi del processo penale.
Come ha sostenuto il professor Marzaduri in audizione in Commissione giustizia alla Camera, il Dl asseconda la crescita del peso delle indagini preliminari su un sistema che dovrebbe invece lasciare un significato al contraddittorio per la formazione della prova, così come previsto dall'articolo 111, quarto comma della Costituzione.
Non può essere, poi, lasciata al Pm la possibilità di indicare criteri di priorità trasparenti e determinati – sottolinea Ferri - al fine di selezionare le notizie di reato da trattare con precedenza.
Non si può consentire un federalismo giudiziario.
Tali criteri spettano al
legislatore, nel rispetto del principio di obbligatorietà dell'azione penale.
Si abbia il coraggio di continuare ciò che è stato fatto con la riforma Orlando in tema di depenalizzazione e di estinzione del processo per lieve entità del fatto.
Vanno
ridotti i processi non le garanzie effettive e lasciata la risposta della
giustizia per i reati gravi e che allarmano la società".
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