"Se il presidente della
camera, Roberto Fico, fallisce nel suo tentativo esplorativo, credo ci siano le
condizioni per un'apertura a un governo più largo, un governo istituzionale. Questo
lo deciderà il presidente della Repubblica".
Un riferimento esplicito all’ex
presidente della Bce, Mario Draghi, quello fatto da Lamberto Dini, già premier
e più volte ministro, ospite di Un giorno da pecora, su Rai Radio1.
"Se fossi nei panni di
Draghi – ha detto Dini - accetterei se il programma di governo lo posso definire
io, non i 5 Stelle.
Conosco bene Mario Draghi –
ha aggiunto l’ex primo ministro -. Siamo stati colleghi, amici per tanti anni.
Di recente non l'ho sentito, non volevo interferire in alcun modo.
Draghi è una riserva per la
Repubblica. Poi dipenderà dai partiti se arriverà alla presidenza della
Repubblica.
Certo – ha continuato
Lamberto Dini - se accettasse di fare il premier, sarebbe una bella scelta. Ha
esperienza, caratura internazionale. È ammirato e stimato nel mondo”.
Dini nel suo intervento a Un giorno da pecora, su Rai Radio1, ha parlato
anche di Matteo Renzi.
"Il leader di Italia Viva – ha ribadito - ha i suoi fini ultimi, ma ha sollevato questioni di merito e Conte avrebbe fatto bene ad accettarle. Non le ha accettate perché è nelle mani dei 5 Stelle, che non vogliono Mes, Tav, eccetera eccetera.
Il presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto la cosa giusta a chiedere alla terza
carica dello Stato, Roberto Fico, di fare un'esplorazione. Però a quest'ora non
mi pare ci sia un accordo, quindi potrebbe applicarsi una massima dantesca:
'Tanti erano giusti ma non si sono intesi'.
Se invece ci dovesse essere un
accordo si potrebbe applicare il contrario: 'Tanti non eran giusti ma si sono
intesi'".
Secondo l'ex premier "è
giusto fare il programma prima di dire quali sono le persone adatte per
applicarlo. Il fatto è che né i dem né tantomeno i 5 Stelle vogliono sottoscrivere
un programma: vogliono continuare a fare il tran tran degli ultimi tempi".
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