Quando tutto manca, ecco
spuntare dal cilindro la sorpresa.
Questa volta, però, i rumors potrebbero essere smentiti. Il riferimento è alla paventata scesa in campo dell’ex presidente della Bce, Mario Draghi, chiamato a formare un nuovo governo o a dirigere un super ministero dell’economia.
"Conosco troppo bene
Draghi per immaginare che accetterebbe una cosa del genere – ha affermato
Giuliano Urbani, uno dei fondatori di Forza Italia, legato a Mario Draghi da una
vecchia amicizia che risale ai tempi dell'Università, quando erano entrambi
docenti a Firenze”.
L'ex ministro del governo
Berlusconi non crede alle voci che indicano l'ex presidente della Banca
centrale europea primo ministro o ministro dell'Economia di un governo del
presidente, in caso di fallimento del Conte ter con Matteo Renzi.
"Ora Draghi ha l'immagine
di salvatore della patria – ha detto Urbani all’Adnkronos - unica risorsa del
Paese per evitare il fallimento della nostra economia, ma perché dovrebbe
accettare di entrare a far parte di un governo del presidente? Secondo me non
accetterà, non certo per codardia, ma per raziocinio...".
'Spero, invece che Mario
Draghi – ha continuato Urbani - possa fare presto il presidente della
Repubblica. Sarebbe la persona giusta, la più adatta e autorevole, perché così
l'Italia rassicurerebbe il più possibile l'Europa.
Con Draghi al Quirinale, per
la prima volta, avremmo un presidente della Repubblica che conosce
perfettamente i tedeschi e che anche per questo verrebbe da loro
rispettato".
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