venerdì 27 novembre 2020

Guido Longo è il nuovo commissario ad acta alla sanità in Calabria.

 

È durato pochi minuti, questo pomeriggio, il Consiglio dei Ministri per decidere il nome di chi dovrà attuare il vigente piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria.

Ex prefetto di Vibo Valentia, Longo è l’uomo, al quale saranno affidate le sorti della Calabria. Si è insediato alla Prefettura di Vibo Valentia il primo marzo del 2017, dopo una carriera trascorsa nella Polizia di Stato che lo aveva portato ad essere dirigente di Squadra mobile, Dia e Servizio centrale, nonché questore di Caserta, Reggio Calabria e Palermo.

A lui si devono, in Campania, importanti operazioni antimafia, tra cui la cattura dei superlatitanti dei Casalesi Antonio Iovine, Michele Zagaria e del capo assoluto del clan Francesco Schiavone detto "Sandokan".

Dal 28 luglio scorso, guida la terna commissariale del Comune di Partinico.

Longo, avrà l’incarico prioritario di attuare i Programmi operativi 2019 - 2021 di prosecuzione del Piano di rientro, nonché di tutti gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica.

“Il prefetto, Guido Longo – scrive il premier, Giuseppe Conte su Twitter -. E' un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità“.

La nomina di Guido Longo arriva dopo la notizia della fumata nera sul coordinatore del comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo. Da quanto si è appreso, Miozzo avrebbe chiesto al premier, Giuseppe Conte, di poter essere investito dell'incarico avendo poteri in deroga, ma la sua condizione non è stata ritenuta ricevibile.

La vicenda calabrese balza agli onori della cronaca agli inizi del mese con le dimissioni del generale dei carabinieri, Saverio Cotticelli che, in un’intervista rilasciata alla trasmizzione Rai ‘’Titolo V’’, aveva ammesso di non conoscere le disposizioni del Governo per la gestione dell’emergenza Coronavirus.

Il 7 novembre scorso, il consiglio dei ministri aveva, quindi, nominato Giuseppe Zuccatelli, che aveva rinunciato all’incarico pochi giorni dopo, in seguito al video, registrato alcuni mesi prima, in cui sosteneva che le mascherine non servivano ad evitare la diffusione del coronavirus.

Dopo le dimissioni di Zuccatelli, su richiesta del ministro della Salute, Roberto Speranza, alla guida della sanità calabrese il Cdm aveva nominato, il 16 novembre, Eugenio Gaudio, rettore uscente dell'Università ‘’La Sapienza’’ di Roma. Ma anche quest’ultimo aveva rinunciato per motivi familiari.


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