martedì 24 novembre 2020

"Evitiamo una guerra tra poveri. Non si può non riaprire l’ospedale di Cariati". Il sindaco, Filomena Greco, scrive al ministro Boccia

 


In una lettera aperta, inviata al ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, il sindaco del piccolo comune del cosentino, Filomena Greco, chiede di garantire a tutti il diritto alla salute.

“Ci creda, signor ministro – si legge nella lettera - se le diciamo che l’ultima cosa che vorremmo inscenare è una guerra tra poveri, soprattutto dopo la bella pagina di democrazia e partecipazione che i territori hanno contribuito a scrivere, nei giorni scorsi, con la manifestazione a Roma, presso le sedi del Governo.

Tutti i calabresi – scrive Greco – vivono, sulla propria pelle, un’emergenza che il Covid non ha fatto altro che accentuare ed ingigantire.

Sapere che, soltanto in alcuni territori individuati e non in tutti, si rinuncerà agli ospedali da campo per riattivare quelli esistenti e da tempo chiusi, non può che mortificare ulteriormente quanti da anni, come nel caso dell’ex ospedale di Cariati, lottano per la riapertura di presidi indispensabili per l’erogazione di prestazioni e servizi sanitari. Si parla di un bacino di utenza vastissimo che, in caso di malattie, ha davanti due sole strade: rinunciare alle cure o emigrare.

Oltre all’emergenza Covid – prosegue il primo cittadino di Cariati – paghiamo, e il ricorso a questo termine non è a caso, la negazione di un diritto, quello della sanità, che continuiamo a rivendicare sulla base di dati oggettivi.

Tutti questi anni di commissariamento, non solo non hanno prodotto i risultati sperati, ma hanno contribuito a peggiorare la situazione del debito. 

L’ex ospedale Vittorio Cosentino – si legge ancora nella lettera al ministro Boccia - ha tutte le carte in regola per evitare che, almeno un altro ospedale da campo, venga realizzato a pochissimi chilometri di distanza. Al suo interno, ci sono posti letto e spazi idonei per favorire il decongestionamento dei reparti dei vicini nosocomi. 

La nostra speranza – conclude Filomena Greco - resta quella di vedere lo Stato italiano fare esattamente quello che si chiede ad uno Stato unitario, soprattutto con un’emergenza pandemica in corso: garantire a tutti il fondamentale diritto alla salute”.

 

 

 

 

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