martedì 19 gennaio 2021

Crisi di governo. Il premier parla al Senato, ripercorrendo la traccia del suo intervento di apertura di ieri alla Camera. La votazione sulla fiducia dovrebbe avere inizio intorno alle ore 19:30 per, poi, concludersi intorno alle ore 20:30.

 

Continuano, nell'Aula del Senato, le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla situazione politica in seguito alle dimissioni dei ministri di Italia Viva.

Ieri sera alla Camera Conte ha incassato la fiducia con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. Dopo l'intervento di Conte, si terrà un dibattito che impegnerà l'Assemblea di Palazzo Madama fino alle ore 12:30.

Riprenderà alle ore 13:30, fino alle ore 16:30. Dopo un'ora di pausa per la sanificazione dell'Aula, Conte replicherà intorno alle ore 17:30.

Per un'ora e mezza circa, ci saranno le dichiarazioni di voto. La votazione sulla fiducia dovrebbe avere inizio intorno alle ore 19:30. Dovrebbe concludersi intorno alle ore 20:30.

Sono al momento 45 i senatori iscritti a parlare durante la discussione generale che seguirà le comunicazioni del presidente del Consiglio sulla situazione politica.

Nell'elenco figura anche Matteo Renzi, leader di Italia viva. Otto, invece, gli interventi per le dichiarazioni di voto. Tra questi anche quello di Matteo Salvini, segretario della Lega, che parlerà nel tardo pomeriggio, prima dell'avvio della chiama, in programma alle ore 19:45.

Nel suo intervento al Senato, il primo ministro sta ripercorrendo la traccia del suo intervento di apertura di ieri alla Camera.

Prima di entrare nel vivo, ha ricordato la figura di un grande uomo che ci ha lasciato: Emanuele Macaluso. "Anche chi non ne ha condiviso le idee può convenire che sia stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana – ha detto Conte -".

Con la pandemia e la sua sofferenza – ha dichiarato il premier - il Paese si è unito. Si è elevato il senso di unità del governo. Si sono elevate le ragioni dello stare insieme.

Il dialogo tra politica e scienza è diventato particolarmente intenso. Mai come in questo periodo, la politica è stata chiamata ad assolvere alla sua più nobile missione di operare scelte per il bene comune, alcune delle quali di portata oserei dire "tragica".

Il presidente del Consiglio ha parlato anche del decreto semplificazioni.

“Si è detto che le opere sarebbero ancora bloccate per la designazione dei commissari – ha continuato Conte -. Innanzitutto la lista c'è, ma poi non è così. Le opere non sono mai state bloccate, perché i poteri dei commissari sono stati attribuiti dal decreto semplificazioni ai responsabili unici di progetto.

Gli appalti di Anas e Rfi – ha spiegato il premier - sono cresciuti 43,3 mld rispetto ai 39,4 del 2019.

Servono un Governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti. Servono donne e uomini, capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all'utile persona. 

Servono persone disponibili a riconoscere l'importanza della politica. La politica è la più nobile tra le arti e tra i saperi, se indirizzata al benessere dei cittadini. Quando la politica si eclissa questa istanze rischiano di essere ai margini o, peggio di sfociare in rabbia o nello scontro violento

Adesso bisogna voltare pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare, esclusivamente, per il benessere dei cittadini e per favorire una pronta ripartenza della nostra vita sociale e una incisiva ripresa della nostra economia”

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