"Tu ci chiudi, tu ci paghi". "La salute è la prima cosa ma senza soldi non si cantano messe". Questi gli slogan, scanditi nella notte a Napoli dove centinaia di persone sono scese in piazza per manifestare davanti alla sede della Regione Campania contro le misure restrittive rese note dal governatore, Vincenzo De Luca. La serata era iniziata con una manifestazione ‘’PACIFICA’’ dei commercianti e piccoli imprenditori nel capoluogo e a Salerno, ma il tam tam dei ragazzi, partito via social dopo l’annuncio del presidente della regione del lockdown regionale, ha scatenato gli scontri. Numerosi, sugli scooter, sfidando il coprifuoco scattato alle ore 23:00, hanno sfrecciato in strada, suonando clacson e urlando slogan e insulti contro il governatore De Luca.
Al centro di via generale Orsini, all'ingresso posteriore della Regione, diversi cassonetti dei rifiuti sono stati dati alle fiamme. Il corteo dei giovani, ha attraversato, poi, tutto il centro storico di Napoli e si è diretto verso la sede della massima istituzione regionale con lanci di bombe carta e fumogeni verso i poliziotti e i carabinieri. Colpita anche una camionetta dei militari dell’arma e assaltate diverse auto della polizia. Scene di vera e propria guerriglia urbana tra i manifestanti e le forze dell’ordine con lancio di lacrimogeni e petardi. Aggredita anche una troupe di Sky Tg24. L’inviato, Paolo Fratter e gli operatori, Vincenzo Triente e Fabio Giulianelli, sono stati aggrediti mentre documentavano la protesta. Questa mattina, la Digos ha effettuato due arresti per gli scontri di ieri sera. Si tratta, fanno sapere fonti investigative, di due persone, già note alle forze dell’ordine per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, residenti nel quartiere Vasto. Gli inquirenti stanno, comunque, raccogliendo informazioni per delineare un quadro più chiaro di quanto accaduto nel capoluogo campano.
Intanto il vice ministro dell'interno con delega alla Pubblica Sicurezza, Matteo Mauri, ha sottolineato che “gli scontri sono un fatto gravissimo" e ha definito la guerriglie urbana e l'aggressione alle forze dell'ordine "atti criminali che così verranno trattati. È del tutto chiaro – ha proseguito Mauri - che non si è trattato di una protesta spontanea ma di azioni preordinate, organizzate nella quasi totalità da frange di tifosi violenti, da ambienti criminali, anche legati a settori dell'estremismo politico. Si tratta – ha proseguito il vice ministro - di delinquenti che risponderanno per quello che hanno fatto, a maggior ragione perché provano a speculare sulla situazione difficile che si sta vivendo, sia dal punto di vista sanitario che per le conseguenze sulla vita dei singoli cittadini. La risposta dello Stato sarà adeguata e proporzionata alla gravità dei fatti avvenuti. I responsabili di questi atti vergognosi saranno individuati con rapidità". In merito è intervenuto anche il questore di Napoli, Alessandro Giuliano. "Abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell'ordine – ha dichiarato -. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza".
E adesso intervengo io. Non
voglio entrare nel merito delle decisioni assunte dal governatore campano,
Vincenzo De Luca, e del governo, ma una cosa va detta con forza. Quelle immagini
che abbiamo visto ieri sera non appartengono alla vera Napoli e ai veri
campani. Gente seria, onesta. Padri e madri di famiglia che lavorano
onestamente e con dignità. Proprio stamattina, ho visto l’intervista del
gestore di un esercizio commerciale in lacrime perché non sa come andare avanti
se dovessero chiudere. Dai suoi occhi pieni di lacrime, traspariva, però, tanta
dignità e buon senso, quello che non hanno avuto quei pochi che ieri sera hanno messo
a ferro e fuoco un’intera città. La situazione è grave, lo sappiamo bene tutti,
ma quello che è accaduto ieri a Napoli non è degno di un paese normale. La
città più bella de mondo denigrata, ferita, umiliata. Non lo ritengo giusto e
sono stata educata……………….
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