"Tanti anni fa, un omone alto quasi due metri, decide, insieme a sua moglie e i suoi due figli di ristrutturare un podere di famiglia, situato in una piccola frazione di un centro collinare. Un pendio, ricco di vegetazione, dove gli alberi di castagne, a settembre iniziavano a colorare le montagne circostanti di una varietà indefinita di colori autunnali. Già a fine agosto, si poteva ammirare il cambiamento di tonalità delle foglie che da un verde acceso diventavano marroncino scuro e, poi, cadevano sulla strada, scricchiolando quando ci saltavi sopra.
Dopo i lavori di ristrutturazione, la casetta prese corpo e diventò la residenza estiva dei nonni che lì facevano le provviste per tutto l'anno, e allietavano le giornate dei congiunti quando andavano a trovarli.
La proprietà, era circondata da un giardino in mezzo al quale era stato piantato un albero di fico. Intorno al piccolo germoglio, sei pini maestosi che sovrastavano la casa, uno per ogni nipotino.
Nonostante tutto, la piccola pianta crebbe, fino a diventare un albero che ogni estate donava frutti dolci e succosi che, dopo essere stati raccolti inebriavano il palato di grandi e piccini. Era una tradizione per i piccoli di casa raccogliere i fichi, accovacciati sulle spalle del fratello maggiore o del papà e aspettare che la nonna sfornasse il pane, cotto a legna, e il nonno affettasse il prosciutto stagionato, fatto e curato da lui.
Seduti in giardino, si percepiva un profumo che, come per magia, donava amore e serenità a tutti. Somigliava ad una bacchetta magica che, toccando il cuore di ognuno, donava pace e serenità".
Oggi è la festa dei nonni. Con ciò, voglio ricordare Armando, Adele, Mario e Cristina. Sono sempre nei miei pensieri, soprattutto la mia 💗''Super''💗, anche se tutti sono stati da me amari e rispettati.
Quattro persone speciali che hanno donato a noi nipoti il loro essere, le loro tradizioni il loro mondo antico. E' grazie a loro che la memoria e le tradizioni devono continuare camminare sulle mie, nostre gambe.
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