L’Alto Tirreno cosentino si organizza per mitigare e contenere l’avanzata del virus. Ieri, giovedì 22 ottobre, incontro operativo, nella sala consiliare del comune di Scalea, tra i sindaci della Riviera dei Cedri per fronteggiare la crescente ondata di casi di positività da Sars-Cov2 che stanno interessando diversi comuni del comprensorio. Presenti i primi cittadini di Scalea, Giacomo Perrotta, Verbicaro, Francesco Silvestri, San Nicola Arcella, Barbara Mele, Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, Buonvicino, Angelina Barbiero. In sala anche l'assessore alle politiche sociali e all'istruzione del Comune di Maierà, Daniela Perrone, il vice sindaco di Diamante, Giuseppe Pascale, il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, il primo cittadino di Papasidero, Fiorenzo Conte, di Santa Domenica Talao, Alfredo Lucchesi, di Orsomarso, Alberto Bottone, di Grisolia, Saverio Bellusci, di Tortora Toni Iorio. Tutti, hanno convenuto nel procedere ad una prassi che utilizzi le vie brevi, ovvero, “in caso di notizie di persone positive – si legge in una nota - attivare direttamente la fase di quarantena preventiva per i contatti di primi livello. Bisogna andare tutti in un’unica direzione – ha dichiarato il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta - per evitare che anche un solo caso sconvolga le nostre comunità”. Gli ultimi eventi che hanno portato alla chiusura di contrada Pantaide a Belvedere Marittimo, alla precauzionale sanificazione della scuola di Diamante e del municipio della città dei murales, insieme ai casi di positività registrati in diversi comuni della riviera hanno reso necessario il confronto sulle prassi da seguire. “Il problema – ha dichiarato il primo cittadino di Verbicaro – Francesco Silvestri - è di natura organizzativa perché dalla prima ondata sono passati sette mesi prima che il virus tornasse come era prevedibile. Però, ancora una volta, a livello sanitario il nostro territorio è stato lasciato al suo destino”.
Nel corso dell’incontro, sono state ricordate le esperienze dei primi comuni che si sono trovati alle prese con casi di positività come Buonvicino. “In quella circostanza – ha spiegato il sindaco, Angelina Barbiero – abbiamo provveduto direttamente a tracciare la rete dei contatti di primo livello della persona risultata positiva e, pur sapendo di agire in maniera forzata, abbiamo imposto la quarantena, riuscendo ad isolare il focolaio. Solo successivamente, sono stati predisposti i tamponi, seguendo i protocolli previsti e predisposti dall’Asp, tramite l’Usca”. Il problema è che se da una parte sussistono le carenze lamentate dall’Usca, sono ancora più drammaticamente reali le situazioni che i sindaci, in prima linea, si trovano a dover fronteggiare. “Per ogni caso di presunta positività – si legge ancora nella nota stampa - la macchina burocratica deve prevedere atti che vengano trasmessi dagli uffici dell’autorità sanitaria competente al sindaco del comune interessato e, poi, notificati ai singoli cittadini con un dispendio di tempo che può risultare molto importante per limitare la circolazione di persone risultate positive”. Nei giorni scorsi è stato, anche, attivato un tavolo tecnico in Prefettura dove il sindaco di Diamante, Senatore Ernesto Magorno, ha avanzato la proposta già sperimentata nella provincia di Reggio Calabria di utilizzare i test veloci che hanno riscontrato un’altissima percentuale, circa l’85% di attendibilità, per velocizzare la fase di prevenzione e controllo e monitorare l’evolversi della diffusione del virus. Pur essendo consapevoli di avviarsi verso una procedura che non è prevista dagli standard e dai protocolli, i sindaci hanno, quindi, concordato di procedere in tal senso per garantire maggiore tutela ai cittadini. “Un segnale concreto – continua la nota - per sottolineare le difficoltà pratiche e operative che, quotidianamente, si trovano ad affrontare e che seppur dipendono dalle oggettive carenze dell’Usca di Scalea non possono e non devono ricadere sui cittadini del comprensorio. Nelle more di un incontro con il Commissario alla sanità calabrese Cotticelli, o che, tramite qualsivoglia canale istituzionale, l’Usca venga messo in condizione di essere più tempestivo ed efficiente nelle comunicazioni riguardanti eventuali casi di positività, i primi cittadini procederanno per le cosiddette vie brevi nell’esclusivo interesse delle popolazioni amministrate”.
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