È dall’inverno scorso che si parla di immunità di gregge. Il primo a rievocarla è stato il premier britannico, Boris Johnson in piena pandemia. ll 12 marzo scorso, in una conferenza stampa a Londra, ripropose la tesi di Sir Patrick Vallance, una delle due massime autorità mediche del governo, secondo il quale "il 60% dei britannici avrebbe dovuto contrarre il Coronavirus per sviluppare l'immunità di gregge.
Il Coronavirus – affermò Vallance a Sky news - è una brutta malattia, ma nella maggioranza dei casi ha soltanto sintomi lievi. Il virus sarà stagionale e tornerebbe anche il prossimo inverno. Per questo è importante sviluppare un'immunità di gregge, per tenere sotto controllo il virus a lungo termine". Vallance parlò di immunità di gregge, acquisita attraverso il contagio del Covid, non per via di vaccinazioni di massa, come accade normalmente, anche perché non è arrivato, ancora, alcun un vaccino. Nei giorni scorsi, si è ritornato a parlare di questo tema.
In una intervista, rilasciata al Corriere della Sera, la virologa, Ilaria Capua, parla del vaccino che, in questo momento, potrebbe non essere “la soluzione migliore, non fosse altro per una questione di tempo. Ancora non c'è – ha asserito la Capua - e non abbiamo certezza che quelli, in via di sviluppo, siano efficaci. C'è, poi, un ulteriore fattore. Non si sa se basterà una dose oppure ne serviranno di più. Oltretutto, vi sono colli di bottiglia legati al fatto che le aziende che producono vaccini hanno alcuni passaggi obbligati da rispettare. Una volta giunta l'autorizzazione - dichiara la virologa - non ci saranno immediatamente dosi sufficienti per tutti. È bene anche far passare questo messaggio e diffondere il virus lentamente cercando di arrivare all'immunità di gregge. Al contrario se si espande troppo velocemente, le pecore saranno morte. Si deve mantenere la distanza – incalza la dottoressa Capua -. Bisogna stare lontani. È fondamentale tenere l'indice di circolazione basso e immunizzarsi piano piano. Quando il covid entrerà in contatto con una persona verrà bloccato e fra qualche anno diventerà, mi auguro, il nuovo virus del raffreddore”. Nel colloquio con il giornalista, Ilaria Capua, fa riferimento, anche al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che ha contratto il virus nelle scorse settimane. “Il presidente – ha continuato Capua - va in giro perché è protetto. Gli anticorpi monoclonali che gli hanno iniettato sono un farmaco protettivo, oltre che terapeutico, al quale sono stati aggiunti cortisone, farmaci antivirali e una terapia di sostegno”.
Ma che cos’è realmente l’immunità
di gregge?
Con questa espressione, si
fa riferimento a quel fenomeno per cui, una volta raggiunto un livello di
copertura vaccinale, rispetto ad una determinata infezione, considerato
sufficiente all’interno della popolazione, si possono considerare al sicuro
anche le persone non vaccinate. Essere circondati da individui vaccinati e non
in grado di trasmettere la malattia è determinante per arrestare la diffusione
di una malattia infettiva. La soglia minima dell’immunità di gregge varia a
seconda dell’infezione. I patogeni, hanno diversi indici di contagiosità, ma per
le infezioni più diffuse, contro cui ci si vaccina, è possibile considerare al
sicuro l’intera popolazione quando almeno il 95% di essa risulta vaccinata. (Fonte fondazioneveronesi.it)
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