Ho come l’impressione che si stia perdendo la bussola. È come se la via maestra abbia preso una direzione diversa e si sia smarrita.
Ricordate il primo canto dell’inferno? La prima sestina recita così:
“Nel
mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura ,ché la
diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva
selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!”
Ecco. La selva oscura è quel tunnel, alla fine del quale non si riesce a vedere la luce.
Percepisco paura e questo faccio fatica ad accettarlo.
Vorrei che le istituzioni, ai più alti livelli, ribadissero il concetto di UNITA’.
È un momento difficile
e cosa accade? Di tutto e di più. Sono giorni che assistiamo, soprattutto in Tv
e sui giornali, a scambi di accuse tra i politici, invettive tra il sindaco di
Napoli e il governatore della Campania. Parole, parole, parole che non fanno
bene ad alcuno. Le stesse, hanno un peso
in questo delicato periodo storico. Possono essere dei macigni che sarà
difficile sgretolare in futuro.
Anche nell’esecutivo
nazionale ci sono fibrillazioni. Chi è d’accordo con il nuovo Dpcm e chi
minaccia di andare via dal governo in netto disaccordo sulla linea intrapresa
dal premier e dai suoi ministri.
Lungi da me entrare nel
merito delle decisioni assunte dai più alti vertici dello Stato, ma una cosa
sento di doverla esternare.
Ad oggi, non noto differenze
dal mese di marzo. Ho l’impressione di vedere un film dell’orrore che ha
provocato tanti incubi l’inverno scorso. Notti insonni, passate davanti alla Tv che snocciolava dati e numeri di decessi, positivi, sintomatici, asintomatici etcccccccc..........
Ricordo quando, in primavera, si parlava di
una probabile seconda ondata del Covid – 19. Dovevamo essere più preparati.
Sono settimane che assistiamo ad un incremento dei contagi in tutta Europa. In
Francia si stanno sfiorando i 100 mila casi.
E noi cosa abbiamo fatto? Ci
siamo fatti trovare impreparati. Sembra di essere su una nave che, in mezzo
alla nebbia, sta navigando a vista e questo non ce lo possiamo permettere. Non
è possibile un nuovo lockdown generale.
Allora che fare? Dobbiamo rispettare le regole? Facciamolo. Dobbiamo mettere la mascherina, distanziarci, igienizzare le mani continuamente, proteggere i nostri cari? Facciamolo. Ma il lavoro no. C’è gente che ha investito fior di quattrini per adeguarsi alle norme anticovid. Commercianti, ristoratori, gestori e proprietari di palestre, bar cinema teatri e tutte quelle categorie, chiuse da oggi fino al 24 novembre, si vedono nuovamente sul lastrico. Arriveranno i ristori da parte del governo, ma basteranno? Ci sono petizioni e richieste di aiuto. Bisogna ascoltare il grido di allarme di queste persone che manifestano in maniera ‘’PACIFICA’’.
Le lacrime
di quel commerciante di Napoli che abbiamo visto tutti qualche giorno fa,
intervistato da una collega di Sky Tv24, sono anche le nostre. L’ho scritto
ieri e lo ribadisco: siamo l’Italia. Abbiamo esportato la nostra cultura e intelligenza in tutto i mondo. Facciamo
vedere che siamo un popolo unito e rispettoso. Lo dobbiamo a noi stessi. La
disuguaglianza non giova a nessuno. Alimenta solo odio e rancore.
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