Gli Stati Uniti d’Europa,
devono concertare una politica comune di governabilità, in cui la legalità e lo
sviluppo devono camminare insieme nel rispetto dei sistemi territoriali.
È questo il senso di un
incontro che si è tenuto nella sala stampa dell’aula magna ‘’Beniamino
Andreatta’’ dell’Università della Calabria, organizzato dall’Associazione Internazionale
“Amici dell’Università della Calabria”, presieduto dalla professoressa,
Patrizia Piro. “Finanza mafia e democrazia: un intreccio problematico”. A
relazionare sul tema ‘’Finanza mafia e democrazia’’ sono stati chiamati il
professor, Mario Caligiuri, docente Unical, e il senatore, Giuseppe Lumia, già
presidente della Commissione antimafia e della Commissione giustizia del
Senato.
Assente il Rettore dell’ateneo
calabrese, Gino Mirocle Crisci, impegnato in Sicilia per ragioni istituzionali.
Il meeting, si è aperto con
una breve introduzione da parte del presidente del sodalizio, Patrizia Piro,
che ha spiegato le ragioni e le motivazioni che hanno portato ad organizzare
l’incontro quale occasione di riflessione su temi di grande attualità,
contenuti nel libro “Come si comanda il Mondo. Teorie, volti, intrecci” di
Mario Caligiuri e Giorgio Galli, edito dalla Rubbettino.
Un volume che mette nelle
condizioni di riflettere sul potere delle multinazionali, delle lobby e sulle
condizioni della finta democrazia dove il mondo finanziario, così le mafie,
svolgono le loro funzioni contrapposte di conquista di posizioni di rilievo
nella tutela di interessi economici rilevanti a danno di una democrazia reale e
sana. Una situazione in cui emerge sempre più la necessità di affidare all’Università
e al mondo della scuola un ruolo pedagogico e culturale educativo attraverso i
processi formativi delle nuove generazioni.
Secondo Mario Caligiuri “le
dinastie economiche finanziarie e le dirigenze interfacciate dei vertici delle
multinazionali sono i punti di riferimento e di valutazione per i percorsi
sociali, culturali ed economici, in cui la democrazia e la politica mondiale
devono interfacciarsi per la costruzione di un mondo migliore, tenendo conto
che le nazioni oggi si devono fronteggiare con i fenomeni complessi come la
globalizzazione e l’immigrazione che possono essere considerati irreversibili e
che il mondo della politica deve adeguatamente regolamentare. La politica è
stata neutralizzata dall’economia attraverso un potere che non è anonimo o
legato agli sviluppi dell’innovazione tecnologica o dell’intelligenza
artificiale, bensì è rappresentato dai manager che controllano determinate
multinazionali economiche e finanziarie. Le concentrazioni di capitali privati
hanno scalzato lo Stato, diventando il principale centro di potere delle nostre
società. Un’élite ristretta, non elettiva proveniente dal settore finanziario
domina il processo di globalizzazione e controlla molti governi attraverso il
potere politico delle multinazionali”
Con l’intervento del
senatore, Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione antimafia e della
Commissione giustizia del Senato, al quale la presidente dell’Associazione
Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, Patrizia Piro, ha
consegnato, a nome e per conto del Rettore Crisci, la targa di merito per gli
ospiti illustri, il tema dell’incontro è entrato nei contenuti più specifici
delle dinastie criminali e del controllo dell’economia “non criminale” da parte
delle mafie. Temi ed argomenti che hanno portato il Lumia a parlare della
situazione di crisi della politica, sia in ambito nazionale che europeo, “in
cui si riscontra la perdita della propria identità, la capacità progettuale ed
organizzativa, come la capacità di formazione e individuazione di una nuova
classe dirigente portando così le mafie ad occupare un ruolo proprio nella
gestione della finanza controllata dalle famiglie mafiose che hanno investito
enormi quantità di denaro, ricavato da attività illecite, in attività non
criminali, creando un’alterazione grave delle regole di mercato e una
commistione del lecito con l’illecito. La finanza e le multinazionali
controllano a livello mondiale l’economia reale e influenzano pesantemente le
scelte politiche dei governi. Di fronte a ciò gli Stati Uniti d’Europa debbono
concertare una politica comune di governabilità in cui la legalità e lo
sviluppo devono camminare insieme nel rispetto dei sistemi territoriali”.
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